Possibile che i videogiochi Indie, stiano rovinando il mercato videoludico e le software house da milioni di dollari a produzione? Un ragazzino che produce un’app o un software in cantina, può davvero fare concorrenza ai colossi videoludici?
Io queste domande me le sono poste e me lo pongo tutt’ora: Steam rappresenta attualmente la libertà digitale di comprare e giocare a quello che ci pare e piace. Nato inizialmente come sistema di protezione per le licenze dei titoli Valve, Steam si è sempre più affermato come distributore di contenuti digitali a prezzi (a volte) competitivi e senza intermediari che ne diminuiscono costi e tempistiche.
TUTTO QUESTO HA UN PREZZO
Adoro Steam e le possibilità che permette: se un sabato sera non ho nulla da fare e mi annoio, posso sfoderare la mia carta di credito e con qualche euro (e fortuna), sono in grado di passare spensierate ore videoludiche.
Non è però oro tutto quello che costa poco: i titoli Indie si mischiano ai videogiochi Tripla A, sfociando a volte nella confusione. Capita così di acquistare a 10/15/20€ un videogioco pessimo, che ci cambierà l’umore di quel sabato sera, sopratutto se spendiamo denaro per un’alpha o una beta: si avete letto bene, su Steam vengono anche VENDUTI videogiochi in sviluppo a prezzi talmenti elevati che a volte sfiorano il ridicolo.
VIDEOGIOCHI DI QUALITA’
Poi un bel giorno, ti capita di leggere questa news sul simulatore di capra (Goat Simulator) e un pò di poesia scema nei confronti di un mondo (quello videoludico) che rasenta a volte il ridicolo: 10€ in preorder per simulare una capra. O come il videogioco del vecchietto al cimitero che cammina per una stradina, si siede ricordando il passato e torna al punto d’origine (non mi ricordo il titolo, se ve lo ricordate voi scrivetelo nei commenti): anche questo capolavoro videoludico ha un costo.
Non è facile saper giudicare un videogioco dagli screenshot mostrati o dai video, quindi Steam dovrebbe apportare una serie di controlli per proteggere i propri clienti, pena l’allontanamento per evitare ulteriori inculate senza vasella.
Poi capita che a 4€ riesco a portarmi a casa Papers Please, un simulatore di frontiera in cui è necessario controllare i documenti ai cittadini in passaggio, con una trama interessante ambientato in una nazione “simil-comunista” che opprime la propria popolazione. Vi rimando al nostro canale su youtube, mentre qui sotto vi metto il primo video di Papers Please che sto portando avanti attualmente.
Papers Please è la dimostrazione di come un videogioco Indie, senza grafica ne pretese, possa portare sui nostri schermi un’idea valida ad un prezzo estremamente contenuto. Il livello di difficoltà di questo videogioco è alto, la tipologia di gioco non è per tutti e la storia farà addormentare 3/4 dei giocatori, ma è un titolo con le palle: dateci un’occhiata.
Con questo non voglio dire che Steam sia una piattaforma da cui stare lontani, anzi! Steam sotto un certo punto di vista ha educato il mercato videoludico ad acquistare i videogiochi invece che scaricarli illegalmente, dimostrando che un titolo può costare poco e dare tanto: ma è necessario sapere cosa si ha di fronte.
Loco