Lo ammetto, non sono mai stato un’amante del genere ma devo dirlo: Dirt 2 è riuscito a sconvolgere il mio canone da videogiocatore casuale al genere rally.
Colin McRae Dirt 2 mette il giocatore nella condizione di giocare senza troppi pensieri e fingere per un pomeriggio di essere dei grandi campioni, un pò come lo era il defunto McRae. Il primo Dirt era stato acclamato dalla critica e dalle vendite, al punto che sarebbe stato sufficiente migliorare quella base per offrire un prodotto degno di nota, ma in casa Codemaster hanno optato per un restyle totale. Restyle che non solo riguarda il comparto grafico, ma tocca pesantemente lo stile di gioco amato dagli amanti delle corse rally e odiato da chi ha sempre giocato agli arcade puri. Reduce da un successo mondiale di Grid, e con in mano un potente motore grafico proprietario (EGO Engine) si è optato per la drastica decisione di modificare lo stile di gioco in virtù di un bacino d’utenza nettamente superiore di giocatori casuali e di applicarci la nuova grafica da urlo che a tutti piace: in pratica è un titolo che venderà tantissimo.
Il gioco inizia in sordina, accompagnando il pilota un pò nella bambagia con i piloti avversari poco aggressivi e tempistiche larghe. “Alloggerete” nella vostra vetusta roulotte spostata di volta in volta al centro della festa della nazione in cui avete appena corso. Il menù del giocatore, disegnato totalmente in 3D, è costantemente al centro di un rave party circondato da centinaia di persone e basato sulle note di ottime musiche rock, punk e tecno. Personaggi di spicco dentro questa ultima fatica di Codemasters come Dave Mirra e Ken Block ma purtroppo la loro presenza (perlomeno nella versone italiana) è pesantemente sottopesata per via di un doppiaggio scarso effettuato utilizzando sempre i soliti 4 doppiatori a giro che con ben poca enfasi, cercano di dare ritmo e competizione alle gare.
Comparto grafico eccezionale. La vegetazione è quasi fotorealistica al punto da non capire, a volte, se si stia trattando di un videogioco o di una vera corsa in tv. I danni strutturali dei mezzi sono dettagliatissimi e di ottima fattura ma poco realistici: se mi schianto contro un muro (anche a difficoltà basse) mi aspetto comunque di uscire di gara e non di prendere il volo come se la mia macchina abbia il potere dell’ antigravità; ironia della sorte, troppo spesso accade che se mi schianto a bassa velocità contro un muro, un albero o un sasso il gioco mi decreti il gameover. Il gioco, come detto poco sopra, è piacevole e scorrevole con questa vena arcade (poco fastidiosa a dire il vero) che costeggia ogni nostra partita e che in molti casi vi aiuterà a tagliare il traguardo anche con un trabiloco talebano in fiamme. Gameplay a parte, i replay post-partita sono eccezionali ed è in questi momenti che la grafica del motore EGO viene speremuta fino all’ultimo pixel; un’ottima regia, accompagnata da musica calzante faranno di voi giocatori dei grandissimi piloti per almeno due minuti.
Per aiutare i giocatori meno bravi nel settore rally (un pò come me) è stato inserito il flashback, bagaglio proveniente da Grid, che sfruttando il sistema di replay vi permetterà di tornare indietro di qualche secondo prima di esservi schiantati per riprendere il controllo della vettura e evitare l’ errore che vi ha portato fuori strada; tale feature diventa sempre meno accessibile aumentando la difficoltà di gioco prima di ogni gara.
In conclusione, anche se additato da molti per aver cambiato stile, il gioco si presenta molto bene sulle note di ottima musica, totalmente doppiato (anche se male) in italiano, un’ ottima grafica costante a 30fps senza cali e l’introduzione del sistema di esperienza da accumulare che, da chi come me viene dai GDR, apprezzerà e gli darà la voglia di proseguire nel titolo e terminare la carriera.
Non perdetevi la videorecensione.
Luca “Loco” Locorotondo
Consulente Informatico Locotek
Speaker Radiofonico (Loco) Fanbit