Lame affilate e petali di ciliegio

Samurai Shodown Sen

Il 16 Aprile arriverà nei negozi Samurai Shodown Sen, nuovo capitolo dell’ omonima saga resa famosa negli due decenni scorsi da SNK Playmore. In origine il gioco ha visto la luce sui sistemi arcade da sala giochi Taito Type 2, ma grazie a Red Star Games (uno degli ultimi baluardi per quanto riguarda l’ importazione di titoli di questo genere dal sol levante) questa colonna portante della storia dei picchiaduro potrà essere giocata comodamente da casa sulle nostre XBox360.
Personalmente ammiro molto il lavoro svolto da SNK nei tempi d’ oro dei picchiaduro e degli arcade bidimensionali (Fatal Fury, Art of Fighting, King of Fighters, World Heroes e il mitico Metal Slug), ma purtroppo mi trovo un pò scettico nei confronti di quest’ ultima creazione.
Per prima cosa Samurai Shodown fonda le proprio radici nel 2D e non è la prima volta che sperimenta il 3D ottenendo scarsi risultati (ne sono stati pubblicati ben due capitoli per Nintendo 64 tra il ’97 e il ’98).
Sarà una questione di fascino retrò o di malinconia per i tempi andati, ma credo che un gioco concepito come bidimensionale è giusto che ne rimanga tale. Certo questa non è una critica oggettiva, ma più una questione di opinioni e gusti.
In secondo luogo, la cosa che mi fa un pò storcere il naso riguarda i personaggi.
Sul roster non mi lamento, anzi!
13 vecchie glorie (tutti i migliori delle edizioni passate)e ben 11 personaggi nuovi (tra i quali un cowboy in stile Red Dead Redemtion e uno che sembra il protagonista di Afrosamurai :-D).
La mia paura riguarda il sistema di combattimento dei nuovi personaggi, che si distacca molto da quello dei classici e che appare improntato molto su combo aeree e sidestepping in perfetto stile Tekken.
Per fortuna è stato conservato un must dei vecchi capitoli,  che mette a disposizione del giocatore solo attacchi di media distanza, rendendo i combattimenti molto “close-up” (non esistomo “palle di fuoco” che attraversano tutto lo schermo).
Un altro aspetto topico della serie che è stato conservato è il gameplay lento e legnoso.
Francamente detto così può essere interpretata come una cosa negativa, ma al contrario é una caratteristica che ho sempre apprezzato in quanto si sposa bene con il contesto del Bushido: i personaggi sembrano quasi studiarsi aspettando il momento giusto per attaccare e contrattaccare.
Una cosa che mi preoccupa davvero è l’ inserimento di una sorta di “fatalities”….una vera caduta di stile, specialmente per gli appassionati della serie (come nel mio caso) che proveranno di sicuro un nodo alla gola vedendo i propri eroi d’ infanzia ridotti in brandelli.
In conclusione il titolo appare come sempre molto carismatico e saprà di sicuro regalare emozioni ai veterani del genere che compreranno il gioco anche solo per celebrare la magia dei capitoli precedenti, ma è inutile millantare: agli occhi dei neofiti non apparirà ne più ne meno che un Soul Calibur fatto male ambientato nel Giappone feudale.
In oltre far uscire un gioco di questo tipo con l’ imminente avvento di Super Street Fighter IV è un pò come andare a combattere contro i mulini a vento.

Matteo “Ganesh” Viola
Fuck totum di un videogame store

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Fuck totum di un videogame store
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Una risposta a Lame affilate e petali di ciliegio

  1. mazinrage scrive:

    Lo avevo provato di importazione tempo fa su cabinato..mi aveva entusiasmato ben poco..ormai mi spiace dirlo ma credo che ormai snk stia morendo(o è già morta da molto tempo)lo dimostra il fatto che se kof 13 non venderà abbastanza sarà l’ultimo della saga..e forse è meglio cosi..

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