Partiamo dal presupposto che non ho ancora giocato alla modalità online multiplayer, ma lo farò a breve: questo confronto lo voglio porre sulla modalità singleplayer di due titoli importanti come Medal of Honor Warfighter (Electronic Arts) e Call of Duty Black Ops 2 (Activision).
STORIA
Sicuramente l’idea alla base di Medal of Honor Warfighter di prendere storie realmente accadute, è vincente: soldati del Tier 1, hanno “cantato” la loro esperienza che si sposta in ogni angolo del pianeta alla ricerca del PETN un pericoloso esplosivo che in mani sbagliate farebbe saltare l’intero pianeta.
Call of Duty Black Ops 2 punta su una storia più paradossale e fantasiosa vale a dire dell’esistenza di un materiale, come il reale e conosciuto silicio, per la creazione di super computer in grado di infettare le superpotenze del pianeta con un worm che si diffonte alla velocità della luce.
COME VIENE RACCONTATA?
Più che la storia in sè, importa come viene raccontata. Medal of Honor Warfighter punta all’unione che si crea fra i soldati, si fidano l’uno dell’altro e si prendono costantemente in giro prima di ogni missione: molto bello e fa capire che alla fine “sono uomini anche loro”. La storia viene raccontata con stralci sulle famiglie, su cosa significa essere la moglie di un soldato e su quanta pazienza questo comporti.
Dall’altra parte della barricata, in Call of Duty Black Ops 2 le mogli sclerano quando il proprio marito esce nuovamente per una missione, tenutagli segreta fino all’ultimo minuto 😀 In COD la storia è più dinamica e incentrata sull’azione delle missioni senza perdere troppo tempo sui contorni.
GRAFICA
Passiamo a quello che in molti si staranno domandando: com’è la grafica di Medal of Honor Warfighter e di Call of Duty Black Ops 2?
Dunque, Medal of Honor Warfighter arriva da un’ottimo motore grafico, il Frostbite 2.0 che è lo stesso utilizzato su Battlefield 3: eccezionale, e perfetto con ogni riflesso o effetto luce. Caricamenti un pò lenti tra un livello e l’altro, ma vista la mole di dettagli ci stanno bene. Nota dolente sono i bug: una miriade di problemi durante il gioco, che obbligano il giocatore al riavvio della missione (con relative bestemmie), come nelle prime missioni con il fucile da cecchino in cui si aiuta l’elicottero alleato, annichilendo i soldati nemici lanciamissili alla mano. Il gioco rimane in un limbo in cui l’elicottero sparisce, non ci sono nemici a cui sparare e non si può uscire dalla modalità fucile di precisione: riavviato il livello, l’elicottero abbatte l’antenna di comunicazione e il gioco prosegue.
Call of Duty Black Ops 2, utilizza un motore grafico un pò datato, ma che ancora è in grado di dare grosse soddisfazioni grazie ai tempi di caricamento praticamente nulli, molte unità a campo visibili e una grafica ancora molto buona. Lode ai livelli sotto la pioggia battente, in cui effetti luce e pioggia sono riprodotti fedelmente. Unico piccolo bug trovato fin’ora (ci sto ancora giocando), è durante una piccola sessione “furtiva” in cui si scappa dal faro di un’elicottero. Vengo visto, il mio compagno sparando abbatte il mezzo e gli script impostati nel gioco poco più avanti proseguono senza di me, quando invece sarei dovuto morire all’istante sotto il fuoco dell’elicottero: riavvio della missione obbligatorio, anche in questo caso.
CONCLUSIONI
Onestamente parlando, ho iniziato a giocare a Medal of Honor Warfighter un pò prevenuto, la serie non mi è mai piaciuta e mi sembra sempre di vedere copie di altre copie di altri videogiochi. Finale sciatto e scontato, ma d’altra parte se racconti una storia vera e vuoi rimanergli fedele devi vedere le cose come sono andate. Call of Duty Black Ops 2 (mentre scrivo non l’ho ancora terminato) mi ha dato l’idea di essere sempre il solito Call of Duty, senza azzardi particolari, ma tra i due si è rivelata la scelta migliore disponibile attualmente sul mercato: una storia cinematografica molto ben raccontata mi obbliga a consigliarlo rispetto al concorrente, ma se volete una storia originale e veritiera CODBO2 lasciatelo sullo scaffale.