Natural born gamer

salagiochiarticoloSono un  gamer per passione, uno di quelli iniziati al mondo videoludico fin dai suoi albori, ho visto evolversi questo mondo attraverso tutte le “epoche” che l’hanno caratterizzato, il mio sangue è praticamente composto da pixel.
Quelle immagini spigolose in movimento mi attrassero fin dal primo sguardo, quando tra le mani da bambino stringevo per la prima volta uno di quei mini game portatili dal gameplay semplice ed intuitivo, e proprio per questo irresistibile.
Da quel momento la mia passione non si è più fermata, ogni videogame diventava un portale per un altro mondo fatto di luoghi fantastici, boss da sconfiggere ed enigmi da risolvere. E’ questo che rende i videogiochi così speciali, ti danno la possibilità di impersonare sempre ruoli differenti, vivere sensazioni che altrimenti non avresti mai vissuto, prendere parte a storie fantastiche in prima persona immedesimandoti con il tuo alterego virtuale e condividendone le emozioni.
Sono stato un soldato in sanguinose battaglie, ho costruito e gestito megalopoli, ho guidatobonestorm la mia civiltà attraverso i secoli sconfiggendo i miei nemici, ho rubato migliaia di macchine e commesso delitti di ogni genere (senza per questo diventare violento nella vita reale), ho vestito i panni di un assassino silenzioso, ho portato la mia squadra a vincere la coppa del mondo, tutto questo impugnando un controller. Questa è la vera magia dei videogames, riescono a far sparire quello schermo che ti separa dalle immagini trasportandoti al loro interno.
Una percezione quasi poetica di questo mondo che solo chi ha mescolato immaginazione e pixel può avere. Una visione lontana dalla console war (che lascio ai ragazzini) perché non è importante quale sia l’hardware su cui gira un videogames o la casa produttrice conta solo quanto quel gioco ti fa divertire e ti appassiona.
gruppogamerNegli ultimi dieci anni i videogiochi sono passati dall’essere considerati  un passatempo per adolescenti  un pò sfigati (cosidetti nerd in cui mi riconosco anche io) ad un vero e proprio fenomeno di massa portando con se i pro e i contro di questa progressiva trasformazione. I pro si sono  materializzati con nell’aumento dei giocatori (fattore che ha influenzato positivamente la nascita e la crescita dei giochi online) con il conseguente aumento degli interessi delle case produttrici ad investire sulla creazione di giochi e hardware sempre più potenti per supportarne l’evoluzione grafica e con l’incremento delle informazioni sul mondo videoludico (favorito da un crescente interesse dei media). I contro sono particolarmente sentiti soprattutto dagli hardcore gamers, lo zoccolo duro degli appassionati, che hanno assistito al graduale adattamento commerciale delle caratteristiche dei videogiochi. In particolare parliamo del livello di difficoltà che si è man mano abbassato per venire incontro al numero crescente di “casual gamers” che si avvicinano a questo mondo. Per non parlare dei “bimbi minchia” che affollano i server multiplayer e dei media che attribuiscono qualsiasi atto di violenza a picchiaduro e sparatutto.
All’alba di una nuova generazione di console l’auspicio è che questa passione possa contagiare sempre più persone e che la qualità, il coinvolgimento, il divertimento e le nuove idee siano sempre presenti in questo fantastico universo.

Morfeus

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