Episodio 1: Epic Games
Mi stavo lavando sotto la doccia (si, beh, ogni tanto bisogna farlo) quando la mia mente ha aperto quel cassetto del mio cervello riservato ai videogame. Stavo pensando che volenti o dolenti, questa generazione ,console in primis, non ha più niente da offrire: Xbox360 non è nient altro che un computer di fascia bassa spremuto come un limone, certo Kinect gli ha allungato la vita ma non la stravolta; PS3 è più giovane di ben due anni di Xbox360, ma non tutti la sanno sfruttare al massimo mentre tutti gli sviluppatori sanno lamentarsi benissimo rimproverando le due console di punta di non essere più all’avanguardia.
Aspettiamo con la futura generazione di videogiochi ma noi siamo nel presente, quindi perchè non spendere due paroline per quelle Software House che hanno mostrato tutto il loro impegno regalandoci perle videoludiche di notevole fattura in questa generazione ormai agli sgoccioli?
Comincio con quella che secondo me e ripeto SECONDO ME, ha plasmato tutti i giocatori di questa generazione e tutti gli sviluppatori rivoluzionando il concetto di TPS (Third Person Shooter). Se non avete capito di chi sto parlando vuol dire che non avete letto il sottotitolo e anche se lo avete letto ma il nome Epic Games non vi dice niente, beh dovete imparare a conoscere questi sviluppatori.
Epic Games è diventata famosa nella prima metà del decennio appena sorpassato, vendendo milioni di copie di un certo gioco chiamato Unreal Tournament (Forty se lo ricorda!XD) un FPS con un indirizzo rivolto al gioco on line o sistem link che prende il nome dal motore grafico con cui venne sviluppato, l’Unreal Engine anche questo brevettato dalla software house. Un gioco che venne apprezzato soltanto dai proprietari di PC.
Ad un certo punto, nel 2006, Epic Games, in collaborazione di Microsoft, pubblica Gears of War in esclusiva Xbox360 e poi PC. Ancora mi ricordo quel giorno, che timido appoggiai il dvd nel vado disco di Xbox 360 e avviai la partita con questo gioco a me sconosciuto.
Immediatamente rimasi folgorato dalla resa grafica di questo capolavoro, dal quantitativo di testosterone che emanava e poi dal gameplay.
Epic Games impose uno standard, che da li in poi tutte le SH applicarono, per quel che riguarda il modo di approcciarsi con l’ambiente grazie all’invenzione della copertura dinamica: basta premere il tasto A e ci si trova appiccicato alla parete, trincea o copertura che si voleva per ripararsi dai colpi delle Locuste. Da questo momento in poi i TPS vennero rivalutati perchè risultavano e risultano più giocabili e tattici, una buona variazione al classico FPS. Inutile dire che GoW fu acclamatissimo dalla critica.
Negli 2008 e 2011 uscirono i rispettivi sequel, Gears of War2 e Gears of War3, entrambi si sono saputi rinnovare ma mantenendo un approccio sempre derivante dal primo.
Il primo Gears non era perfetto ma con il secondo Epic ridusse tutti gli errori tecnici e grafici, mentre col terzo e ultimo capitolo Epic, in ben tra anni quindi con tutta calma, ha limato il gioco in maniera egreggia: niente più cali di frame, niente più texture che appaiono in ritardo; ha approfondito il comparto multiplayer sia offline che online ponendo fine ad una saga che cambiato il modo di vedere i giochi in terza persona.
Siete d’accordo? Secondo voi quali sono le SH che più hanno intaccato il modo di giocare e di vedere i videogame in questa generazione?
Aspetto i commenti qua sotto.
Al prossimo episodio.
Scritto dal lettore di VG-Factor: Enrico “Liopold94” Santi
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Sono pienamente d’accordo ma non dimentichiamo la crytech che è attualmente la Software house con il motore grafico più evoluto… personalmente attendo con ansia Crysis 3 e FarCry che son sicuro saranno 2 bombe Triple A.
Ciauz
Ciao luigi, grazie del commento…sabato prossimo avrai l’articolo su CryTech…XD