Disgustorama!!! Così avrebbe commentato il mitico Prof. Fontecedro (indimenticabile personaggio di Mai Dire Goal) guardando questo servizio di Studio Aperto. L’uscita di un nuovo Gta fa sempre notizia (non solo tra i videogiocatori incalliti) sopratutto se il gioco in questione è destinato ad incassare ben 1 miliardo di Dollari in soli 3 giorni e fa riferimenti espliciti a violenza, criminalità e sesso. Quale migliore occasione per la stampa generalista per buttare altro fango sui videogiochi con servizi di dubbia qualità ed articoli di pura DISinformazione?
Era ovvio che l’uscita di Gta V avrebbe portato con se la solita scia di polemiche tra associazioni dei genitori pronti a protestare e a firmare petizioni per abolire giochi più violenti di Nintendogs e giornalisti che utilizzano da anni la serie targata Rockstar come capro espiatorio per ogni tipo di crimine, dall’omicidio all’attacco terroristico. Ma questa volta Studio Aperto è riuscito a battere ogni record di luoghi comuni Anti-videogiochi e superficialità concentrati in neanche 2 minuti di servizio riuscendo ad affermare che il nuovo Gta avrebbe ispirato il pestaggio di un anziano avvenuto nel mese di agosto (quindi l’influsso negativo dei videogiochi ha effetto ancora prima che questi escano? Boh!!!).
Grande sorpresa (in positivo) invece per l’articolo del blog di Famiglia Cristiana che lasciando da parte i facili moralismi titola “non sottovalutate Gta5“ sottolineando l’importanza di rispettare la classificazione PEGI (che ovviamente consiglia il gioco solo ad un pubblico adulto) e nello stesso tempo dando adito all’ottimo lavoro svolto da Rockstar descrivendo intelligentemente il meccanismo interpretativo videoludico:
Le caratteristiche “drammaturgiche” dei videogame, qui, vengono utilizzate al meglio: impersonare qualcun altro, calarsi in un ruolo, è un atto umanamente pieno di dignità e di gioia. Quale che sia il ruolo, ciò comporta un distacco critico che in arti di antica tradizione, come il teatro ma anche il cinema, non lascia posto a dubbi: nessuno critica l’attore che ha interpretato splendidamente il ruolo del “cattivo”.Questo è il “meccanismo culturale” che giustifica, narrativamente, anche un gioco comeGTA.
E’ ora di dire basta ai luoghi comuni e i moralismi spiccioli. Ho sempre giocato a Gta, Mortal Kombat, Resident Evil, Thrill Kill e a qualsivoglia videogioco violento e non sono mai stato protagonista di atti di violenza, sparatorie, crimine organizzato, spaccio, uccisione di zombie e atti terroristici e come me altri milioni di videogiocatori. Forse è il caso che la stampa e la televisione facciano una riflessione su ciò che scrivono/mandano in onda, quello si che fa male alla mente delle persone.
Cosmico!!
Gaetano “Morfeus” Deleo