“ Non ragioniam di loro,ma guarda e passa… ” ed è stato proprio questo il consiglio che ho seguito dopo aver messo l’ occhio sui primi scorci del gameplay e della trama di questo titolo, forse a causa delle poche mosse, dei fin troppo distanti caratteri narrativi che all’ inizio sembrano essere un pugno nello stomaco per gli amanti del Divino Testo o per la bassa risoluzione che il titolo propone.
I primi scorci come già detto non sono un granchè, le solite combo, nemici per nulla carismatici, una storia che sembra stereotipata e completamente estranea all’ inferno dantesco, ma il giudizio definitivo che mi apprestavo a dare mi è rimasto strozzato in gola da lì a poco. Non appena le porte dell’ inferno vengono varcate, si iniziano a sbloccare combo sia per la falce (arma principale rubata nel preludio del gioco alla morte stessa) che alla croce, che funge da arma a distanza come gli shuriken di Ninja Gaiden o le pistole dell’omonimo in Devil May Cry. Interessante il modo in cui tutto questo viene proposto, infatti si potrà scegliere quali delle due armi potenziare grazie ad un sistema a mio avviso innovativo, basterà condannare i nemici per ottenere Empietà per potenziare la mortifera falce o assolverli dai loro peccati per racimolare Santità e andare a potenziare la croce. Devo dire che ho gradito parecchio questa trovata. Le altre doti di questo gioco stanno nell’ottima realizzazione dell’ inferno dantesco che per nulla sminuisce quanto trascritto da Dante rispettandone in alcuni casi i toni alti dei nemici ottimamente caratterizzati (impressionanti i bambini non battezzati che cercheranno di accopparti, su cui a fine gioco viene anche mostrato un filmato sulla realizzazione in Motion Capture) e dei mastodontici Boss che si incontreranno durante la nostra discesa (si va da uno spettacolare Minosse a una particolare realizzazione di Caronte, passando da una quasi splatter realizzazione di Cerbero).
Altri punti interessanti stanno nei continui richiami al testo che vanno dalle apparizioni di Virgilio e delle sue celebri saggezze, ai passi impressi su schermo ad ogni caricamento, agli incontri dei condannati storici della divina commedia (si va dal Conte Ugolino ai regnanti dell’ antica Grecia) della quale saremo noi stessi a doverne scegliere sorte in base a quello che furono.
Graficamente, come già detto, il gioco non è un granchè nonostante l’ ottimo lavoro di ombre e luci, una risoluzione di soli 720p nell’era del Full Hd mi sembrano pochine, ma questo è stato necessario per poter garantire un framerate fisso di 60 fps e vista la tipologia del titolo, a pensarci bene è stata la scelta esatta. Se devo trovare dei pregi al gioco dico sicuramente che questi stanno del framerate, nell’ottima realizzazione dell’ inferno e nella rigiocabilità, mentre a parte la grafica scarna, il difetto che opinabilmente può avere sta nella storia personale di questo videoludico Dante che poco ha a che vedere con il “ nostro ” Dante e può risultare infantile. Ma come già detto è opinabile, l’ inferno a mio parere è perfetto, il passo che va dal fiume Stige alla città di Dite è sublime e quindi posso dire di potermi allontanare dalle bigotterie che qualche italiano conservatore potrà pensare 😀 La sfida del portare un testo storico o meglio, “ IL ” testo storico nel mondo del divertimento interattivo è stata vinta a pieno da Visceral Games che hanno presentato sul piatto una portata tanto rinfrescante da portare luce nuova in questo ormai caotico panorama di stereotipi e di storyline che sono i Déjà vu l’ uno dell’ altro, tutto in barba al consumatore che spende tanti soldi e vuole avere roba “ originale ” e non surrogati…
In definitiva un titolo da avere, da italiani e non, personalmente credo che un 8.5 non sia per nulla regalato.
Scritto dal lettore di VG-Factor Mauro ” MicFiend “Simonini
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