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Votantonio! Anche se non è ambientalista

inserito il 8/6/2009 alle 12:18

Che sia di parte è evidente, ma i dati sono attendibili. Un'azieda pugliese, la Mac&Nil, specializzata nei servizi di messaggistica istantanea, ha fatto un calcolo di quanto sia costata in termini ambientali la campagna elettorale.

Per gli oltre settanta contrassegni ammessi, per cinquanta milioni di italiani chiamati al voto e per una campagna elettorale molto intensa, quanto è costato all'ambiente la produzione di  volantini, manifesti e cartoline?

La stima dell'impatto è di circa 372mila chilogrammi di CO2 generata dalla sola produzione dei volantini. A questo dato va aggiunto l’impatto legato alla distribuzione degli stessi e al successivo smaltimento. Il computo tiene in considerazione che ogni elettore abbia ricevuto esclusivamente un solo volantino, ma ovviamente non è così. Certo non tutte le liste hanno prodotto il proprio volantino, ma tra santini, manifesti, pieghevoli e brochure il numero dei materiali prodotti è altissimo e con esso l'impatto ambientale.

Ovviamente l'azienda pugliese punta sul valore dell'sms come sostituto del volantino per questioni di business, ma come la campagna elettorale di Obama ha dimostrato, l'uso combinato della tecnologia messaggistica, del microblogging in stile Twitter, ma anche di Facebook e degli altri social network, è stata fonte di successo e di attivazione da parte dell'elettorato. Da noi è stata la campagna elettorale di Facebook, ma secondo Alessandro Gilioli e il suo blog legato all'Espresso, la comunicazione interattiva non è stata un granchè, almeno quella legata ai grandi partiti.

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