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Conto alla rovescia per i sacchetti di plastica

inserito il 4/5/2009 alle 17:14

borse di plasticaLa direttiva europea sugli imballaggi parla chiaro: dal 1 gennaio 2010 non sono più utilizzabili i sacchetti di plastica con i quali trasportiamo a casa gli acquisti dal supermercato. Gli strumenti più amati dal moderno consumatore dovranno essere sostituiti da quelli in bio plastica (il MaterBi per intendersi) o dai sacchetti di carta.

Il perché di questa mossa è presto detto. Se con pazienza accostiamo tutti i 2 miliardi di sacchetti che ogni mese utilizziamo, ci ricopriamo comodamente la Spagna, cioè oltre 500.000 chilometri quadrati. Per produrre i 2 miliardi di sacchetti mensili sono necessarie 4.300.000 tonnellate di petrolio a cui si aggiungono i costi ambientali per lo smaltimento. E’ chiaro, dunque, che la conversione al sacchetto ecologico sia un investimento con dei vantaggi a livello ambientale realmente notevoli.

Le grandi catene di distribuzione, però, non hanno deciso se abolire del tutto l’uso dello shopper derivato dal petrolio e sostitutirlo con il sacchetto ecologico. Esistono già delle varianti del sacchetto, ma quello in plastica è rimasto li a far bella mostra di sè alle casse. E neppure i governi si stanno dimostrando decisi. In tutta Europa solo Francia e Inghilterra hanno dichiarato di voler far assolutamente sparire i sacchetti di plastica, ma nei fatti non esiste ancora una legge, così come da noi.

Da una parte si muovono gli interessi dei produttori di plastiche varie, che cercano di dimostrare come non sia il sacchetto il male assoluto dell’inquinamento del pianeta, dall’altra le stesse catene della grande distribuzione dicono di non voler scaricare sui clienti i costi superiori che l’acquisto del sacchetto ecologico richiede, fino a 3 /4 volte di più. Si verificherebbe, in questo caso, un disincentivo economico al loro utilizzo, tipo quello che per qualche anno a inizio anni ’90, aveva colpito proprio i sacchetti di plastica resi più cari fino a quando la norma è andata in disuso, nonostante funzionasse (34% in meno di uso).

Una soluzione per contenere i costi aggiuntivi dei nuovi sacchetti e non disincetivarne l’acquisto, potrebbe essere l’uso dell’eco-sacchetto progettato da ArcadiaMedia. Un  sacchetto ecologico, in MaterBi, quindi riciclabile e altrettanto resistente, ma soprattutto brandizzato ovvero trasformato in un mezzo di comunicazione o dal supermercato o da un’azienda esterna che lo usa per farsi pubblicità.

In attesa di una legge che metta in pensione i sacchetti, pare ci si debba affidare alle scelte di coscienza dei produttori, della grande distribuzione, ma anche di ogni singolo consumatore. Che può fare una scelta sostenibile oppure no. Tu che pensi di fare?
 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Ben vengano i sacchetti ecologici! Comunque, sia per quelli tradizionali che per quelli ecologici, vale la regola del riciclaggio: quindi non è vero che si spenderebbe di più, si possono utilizzare più e più volte! E ai supermercati dico: state tranquilli che certamente non diminuiranno le file di clienti che la domenica fanno la coda per fare shopping. E' ora di convertirci e di rispettare l'ambiente, basta trincerarsi dietro a scuse inesistenti.
Scritto da AndreaT il 5/5/2009 alle 00:52
tutti sappiamo che non serve una legge ma solo un poco di intelligenza per fare ameno dei sacchetti di plastica,di alternative ce ne sono diverse ma la realta è che,spece nei piccoli negozi,quando dici,sacchetto no grazie,ti guardano stupiti,"ma è gratis"sara dura battere l'abitudine al consumismo !
Scritto da angelo il 5/5/2009 alle 13:21