Lord Whirlpool

Ebbravi i miei BAF!! Indefessi cucinatori, esploratori dei limiti del (micro) cosmo, ma soprattutto onesti e aperti cronisti di questo viaggio. Grazie di esserci, con i vostri successi, che sono anche un po’ i miei, con i vostri flop, che aihimè sono anche loro un po’ i miei.. Non potevo sperare di meglio da voi, cioè che vi spingeste ai limiti vostri e della mia tecnologia.

Grazie Fran per la “condivisione del pane”. Meravigliosa la valutazione del risultato: “ehm, mah”. Solo in questo blog può esistere, ed avere un senso. Ok tento di venirti in aiuto, anche se l’emozione ti ha fatto un po’ tremare la mano e dalle foto non riesco a capire se le pagnotte sono lievitate correttamente o se sono rimaste al palo. A prima vista sono “cresciute” correttamente durante la cottura. Difficile stabilire cosa possa aver determinato quel divero grado di  “asciuttezza” rispetto al tuo standard ideale, specie se hai sperimentato con varie farine. L’assisted Chef è tarato per la cottura ottimale di un impasto tradizionale. L’unico consiglio che ti potrei dare è di prolungare la cottura di qualche minuto (iniziando da 5) e di lasciar raffreddare le pagnotte prima di “aprirle” (almeno una buona mezz’ora, se non un’oretta). Puoi anche seguire la via del maestro Caffarri (vedi il suo post sul pane al sesamo), il quale ha ottenuto con Jet Chef dei risultati di alto livello.

Infine vorrei dirti che condivido la tua preferenza , e quella dell’intera Toscana, per il pane sciocco. In verità questo pane rappresenta la vetta della civiltà cucinaria. Il pane senza sale è la tela bianca sulla quale è imbastita l’intera opera di un pranzo. Ma anche di questo si può discutere.

Mi piacete, BAF, mi piacete!

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Panificatori all’opra.

Era tantissimo tempo che non scrivevo qui sopra principalmente per due motivi:
– sono stata pochissimo in casa.
– durante il pochissimo in casa come dire, le mie scorte di cibo erano qualcosa di infimo. Davvero, non so come dirlo: sono finite anche le scatolette di tonno (e non diciamo tali scatolette con pasta o riso a che orari poco da cristiani normali sono state consumate. Basta già come attentato alla autostima vero?)

Quindi complice una cosa che chiameremo incidentalmente “oh, è domenica! e non ho il pane, vabbè… c’è il ris… no, non c’è il riso. Oh! la farina!” diciamo che mi sono avventurata nel provare anche Jet Chef per un’altra cosa che già facevo col forno normale: il pane.

Diciamo che i principali problemi tra me e il pane sono due: odio il pane salato. E’ più forte di me e scontro con migliaia di amici non toscani. Non so, non posso farci nulla, sento il sale ovunque e mi da fastidissimo, e per di più per motivi di salute è da bandire (non solo dalla mia tavola, ma sarebbe da limitare ovunque). Fatto per cui io uso sempre molte spezie ovunque e ne ho abbastanza un culto che dovrei però ancora approfondire: ho trovato supermercati ungheresi dove c’era un vero e proprio paradiso per gli speziomani, ancora nulla di equivalente purtroppo qui in Italia.

[e sì, l’unica cosa salata-salata che mi concedo sono gli insaccati. Colpevoli dei miei cinque chili presi il mio primo anno a Parma. Dicono che capiti così a chiunque si trasferisca in Emilia…]

Quindi cerco sempre farine nordiche o non raffinate per fare il pane: o segale e simili, o qualcosa che non sia zero-doppio zero. Non so, probabilmente anche questo per compensazione. Che purtroppo però sono più difficili da cuocere, normalmente, rispetto alla pagnottella normale.

Quindi dopo impasto e lievitazione: tadaaaah. Imposto il mio Jet Chef (con cui poi riscalderò anche tre wurstel che stazionavano solitari nel frigo e mi facevano molta pena) (questi sono venuti cucinati buonissimi, ma non è proprio alta cucina direi!) in assisted e aspetto come viene fuori il tutto.

Risultato ehm, mah.

Da riprovare. Non so quale sia il problema principale dell’assisted chef: il pane è venuto poco asciutto. Impostando peso e lasciando fare il programma la mollica interna è venuta molto meno asciutta e morbida di quanto non facessi nel forno “normale”. Idee?

(poi il fatto che avessi una fame cieca e se anche fosse stato pongo… ehm, l’ho mangiato uguale, ehm, dove si diceva della vergogna?)

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Spegni il gas e accendi il noir #08

Il tempo è già scarso di suo, figuratevi quando vi piomba in casa un amico messo alla porta dalla fidanzata… E per motivi che la privacy, purtroppo, o per fortuna, non mi permette di raccontarvi, tra l’altro. Neppure questa rivincita, maledizione.

Alle nove passate, poi, quando voi avete già acceso il PC per buttare giù le 1800 battute che avete promesso a Tizio e rileggere le 2500 che Sempronio, invece, sta aspettando da tre giorni. Alla faccia di Caio, mi verrebbe da dire.

Lavori, va detto, che avreste fatto sgranocchiando una Lazzaro senza basilico, vale a dire una di quelle Continua a leggere

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la caporetto dell’arrosto

Quello fotografato non è il mio, sarebbe troppo bello… Ieri ho fatto l’ennesimo tentativo, ormai una sfida personale con il jet chef, per cucinare l’arrosto con il microonde. Ho rinunciato definitivamente all’impresa, che è del tutto impossibile. Almeno per me.

Ma ieri ho voluto esagerare. Sono andato dal macellaio e ho spiegato il problema della precedente versione del mio arrosto. MI ha consigliato di usare il cappello del prete, che ha qualche filo di grasso in più e si sarebbe dovuto asciugare meno.

A quel punto ho tagliato la carne a metà. Metà nel jetchef e metà nella padella. Vediamo se sono incapace io o se è il jet chef che mi prende in giro!!! Non sto a sottolineare che dal momento in cui ho avviato la preparazione dell’arrosto in padella ho fatto 12 chiamate a mia mamma… Che dopo circa un’ora e mezza ha chiamato preoccupata per sapere come era venuto l’arrosto!!

Risultato: quello in padella era buonissimo, quello in jetchef una catastrofe. E’ chiaro che non sono capace io, ma ieri ho usato un totale di 10 minuti di forno, meno di così non saprei davvero cosa fare. Il gusto è quello di un bollito, con l’arrosto non c’è alcuna stretta parentela. A questo punto mi tocca chiedere a lord whirlpool di fare un arrosto, perchè io con la padella ci riesco, è chiaro che mi sfugge qualcosa con il jetchef.

che carne va usata?!? punta, coda, cappello del prete hanno dato risultati orridi.

che peso?!? 1 kg usato con il programma da 800g mi ha dato una specie di stufato. come mi devo regolare?!?

che tipo di cottura: con l’assisted non ci sono riuscito. con il microwave usando potenze diverse (suggerito da più ricette on line) stesso risultato con una specie di bollitone immangiabile.

Lord, qui ci vuole una prova di forza. viene a fare un giretto alle falde di città alta?!?

per il resto, il mio arrosto (quello in padella) era buonissimo. Le cavie (la tatti, la simo e la marta) hanno profuso complimenti, ma secondo me solo perchè avevo gli attrezzi da cucina pericolosi per le mani! Abbiamo abbinato una burratina fantastica e la simo ci ha portato i dolci quasi da svenimento. A me è andato un po’ tutto di traverso vedendo il real surclassare il milan, (povero calcio italiano…) ma quella è tutta altra storia!

stavo per buttare l’arrosto “bollito” del jet chef, ma le donnine di casa mi hanno esortato ad un uso alternativo: polpette! saranno le prime polpette al microonde della mia carriera di chef. Magari vengono bene… Ci proviamo!!!!

Ieri c’è stato anche il rischio di incidente domestico serio: la tatti, in momento di disperazione perchè non la coinvolgevo nella preparazione dell’arrosto, ha tentato il gesto ecclatante di tagliarsi le dita con il feroce saladino, ma ce la siamo cavata con un paio di cerotti e forse un dito nell’insalata. Ma gli ospiti non si sono accorti di nulla, non diteglielo.

Nota di servizio: 1 uomo e 3 donne a cena. due bottiglie di rosso sparite. Forse per quello era tutto buono…

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Blogger al forno – Episodio sei: Ricette per tutto il weekend!

Mi arrendo. Non detesto più cucinare. Amo jetcheffare… Ma anche cucinare non mi turba più molto, ecco.

Lo dimostra il fatto che ho passato il weekend fra Jet Chef e fornelli. Sarà stato il digiuno forzato per sei giorni e mezzo in ospedale, immagino.

Fatto sta che il risultato è sfociato in: risotto alla melanzana e sformato di patate, prosciutto e formaggio per me e mio marito sabato sera. Pasta gratin, torta di ricotta e zucchine, crostate di pere alla crema per gli amici domenica sera.

Spirito di Suor Germana, m’hai provocato, te lo ripeto: esci da questo corrrrpo!

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Maledetto arrosto!!!

Ho sbagliato ancora!!!
il maledetto arrosto proprio non ne vuole sapere di riuscire come deve!


L’altra volta ho pensato di usare l’assisted chef, avevo prodotto una specie di bollito durissimo, al limite dell’immangiabile! Avevo optato per un tempo di cucina troppo lungo rispetto al peso inserito e ho stracotto la carne.


Questa volta ho cercato una ricetta in rete, con tanto di foto. Ho seguito pedissequamente le istruzioni e risultato è stato lo stesso!!! Un pezzo di legno che non si affrontava!


Dal colore della carne si capisce che è ultra-stra-extra cotta!!!

Dove sbaglio, lord whirlpool?!? Immagino nei tempi, perché il sapore è ottimo! Ma davvero squisito!

Vabbè, ci riprovo nei prossimi giorni!!! Non demordo!!! Vincerò la guerra dell’arrosto!!! (forse)

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Ovvero, la continuazione del minestrone con altri mezzi

Prendi il minestrone: acqua verdure e noia, si direbbe. Dunque abbracciati ad una idea transavanguardistica della cucina, proviamo a togliere l’acqua e la noia e vediamo cosa accade.

Sperimento il Sesto Senso , con un misto di timore reverenziale, curiosità felina e furore produttivo: taglio le verdure con cura chirurgica, soprattutto il porro: per il lungo, come fanno in Thailandia. Poi carote, sedano, cipolline piccole, patate, cavolo verza. Tutto finisce nella vaporiera tel quel, temporizzatore sui 15 minuti. Sono anche troppi, 10 basterebbero per avere verdure al dente.

Tra le altre anche una campionatura di funghi freschi: piopparelli, finferli, un’idea di porcino.

Nel frattempo l’olio si insaporisce in padella, con alloro, aglio a fette, pancetta, da perdere.
La verdura già cotta gettata nell’olio bollente fa subito doratura: attende la pasta lessata a parte, assieme ad una nutrita schiera di croticine di P.Reggiano residuati di grattugia. Tirata con un cucchiaio di Condimento Balsamico e sale grosso (quello di Cervia è speciale) fa colore e sapore.

Il risultato è un minestrone quasi sofisticato, ebbro di profumi. Lontano da fagiuoli e pomidoro, quindi fondamentalmente eretico: ma ricco.

Da bere con Lambrusco, Va senza dire.

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Blogger al forno – Episodio cinque: Come ti improvviso lo strudel

Mi sento come se fossi, che so, posseduta dallo spirito di Suor Germana: eccomi qui a dispensare un pratico e semplice consiglio culinario. Come i blogger che scrivono davvero di cucina. Come quelli che sanno cucinare. Come quelli veri, insomma. Non sapete che emozione… Procedo dunque come ci si aspetterebbe:

“Arrivano ospiti all’improvviso? Volete chiudere una cena con un dolce facilissimo e veloce?

Ecco la soluzione: uno strudel pronto in trenta minuti secchi. Cinque per la preparazione, venticinque per la cottura (e se avete un Jet Chef, sappiate che viene addirittura meglio che col forno ventilato… Provare per credere!)”.

Come vado? Vado bene?

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La Prova del Pane | Pagnotta al Sesamo

Non sono un professionista della panificazione: basta cercare e si trovano fior di contributi sui lievitati di ogni ordine e grado di ben altro spessore. Lieviti naturali, bighe, poolish, tutte robe di cui vale la pena di sapere il significato profondo. Anche se in fondo gli ingredienti più preziosi per il pane sono del tutto immateriali: la mano e il tempo. Qui mi sono limitato ad un compitino bàsico, ma ci sono poche lavorazioni in cucina affascinanti come la panificazione anche se a livello zero-via-zero. Provare per credere.

Per “mano” intendo la vigorìa trasferita nell’impasto, nell’amalgama degli ingredienti, nella sensibilità per comprendere quando hai raggiunto il grado desiderato di omogeneità; per “tempo” intendo quello dedicato al riposo per la lievitazione.

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esagero!!! L’arrosto!!!

dopo la quiche alle verdure, ho voluto esagerare. stimolato dalla ricetta della polee (mi scusino gli altri forno bloggers, ma ormai questa è una vicenda a due!) ho scelto di fare l’arrosto con il jet chef.

primo passaggio, ovviamente la scelta della carne. ho chiesto al primo macellaio di passaggio all’esselunga (lord whirlpool, non inorridire!!! mica potevo venire a gemonio dal macellaio!!!!) che mi ha consigliato questo pezzo da 1.6 kg. dato che la cena era per due, ho tagliato il pezzo a metà, perchè non avrei mai potuto sostenere tutto il pezzo in una sera!!!

devo svelare un segreto… non ho mica fatto tutto da solo! avevo l’aiutino!!!

Scusate se nella mia techno cucina c’è tanto di iPad con blog della polee aperto per captare suggerimenti.

ispirato dalle pagine di cui sopra, ho avviato il mio lavoro partendo dalle mandorle, tritate con il mio super robot.

anche il blackberry è ovviamente parte integrante della ricetta, per mandare ogni due secondi un pin alla tati “dove è questo?!? dove è quello?!?”, per arrivare ad un drammatico “come mi chiamo?!?” quando sento una crisi di identità profonda da stress di cucina.

in questo vortice di operazioni, forse con le mandorle ho esagerato…

mandorla, io ti distruggo!!!!! bella sbriciolata, l’ho messa nella pirofila e ho cominciato a massaggiare con l’olio la carne come da suggerimento della polee e di lord whirlpool.

non so se questo era il risultato che ci si aspettava… però ho fatto tutto. spatusciato con rosmarino, oliato, massaggiato, mandorlato. Ad un certo punto captavo i pensieri del manzo, che mentre lo massaggiavo pensava: “aò, ma che so’, ‘na bistecca de kobe?!?” (si dice che il manzo di kobe sia massaggiato e alimentato con la birra)

Il primo problema si è riscontrato all’inserimento del cibo nel jet chef.

si sceglie la carne, quindi il manzo.

e qui scatta il dissidio, perchè il jet chiede di inserire nel forno la teglia.

in realtà, la cosa non è corretta. meglio usare una pirofila, ma l’ho scoperto solo stamattina. io (seguendo le istruzioni da bravo soldatino) ho levato la carne dalla mia pirofila e l’ho messa sulla teglia, come richiesto. In realtà meglio la pirofila. Non è chiarissimo anche il dettaglio che a questo punto NON VA MESSO IL CIBO NEL FORNO. Lo scriverei chiaramente.

ecco la teglia pronta all’inserimento. e sotto invece le istruzioni che compaiono per la cottura del nostro amato arrosto.

dopo circa 30 minuti, ecco il risultato finale che viene presentato.

l’aspetto è anche rassicurante. è il resto che non era davvero granchè. ma precisiamo: il gusto era buono, ma anzichè un arrosto sembrava un bollito, penso di avere esagerato con i tempi di cottura. il pezzo in questione è molto meno di 800 grammi, che è il peso meno previsto dall’assisted chef e credo che il problema sia tutto lì.

per questa volta, esperimento NON riuscito. Ma cara Polee, non pensare che io demorda!!!

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