Qualità e “segreti del mestiere” fanno buono il gelato

Intervista a Gustavo e Maria, originari dell’Argentina con radici italiane. Gestiscono la gelateria Berardi di Casorate Sempione, tra le finaliste dell’edizione 2016 del concorso Ice Out Awards

gelateria berardiSiete state tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«Delle materie prime di ottima qualità, tante ore di impegno, passione e dedizione. Ci occupiamo di questa gelateria dal 2010 e abbiamo imparato molto dai precedenti proprietari, ci hanno insegnato i segreti del mestiere»

Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Sicuramente la Vanitella, vaniglia e Nutella; lo proponiamo da tempo ed è quello che va di più».

Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Usiamo i social, in particolare la nostra pagina Facebook»

Uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a
votare per voi
«Non abbiamo pensato a uno slogan, non saprei cosa dire…». (In compenso sul bancone compare in bella vista un cartello “Ice Out Awards VareseNews – Votaci!”)

Il nostro gelato? Cremoso e “come una volta”

Intervista ad Alessandro Grandi che con il suo staff gestisce la gelateria La Romana, una delle dodici finaliste dell’edizione 2016 del concorso Ice Out Awards.

gelateria la romanaSiete tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«Io penso che il segreto sia proporre un gelato fresco con produzione costante e fatta più volte al giorno. Il risultato per il cliente è una cremosità simile al gelato appena uscito dalla macchina, ed è stato apprezzato. L’effetto è che spesso davanti al nostro negozio c’è la coda, ma cerchiamo di smaltirla al più presto possibile: per qualcuno la coda è vista come un azione di marketing, noi abbiamo solo paura di non servire tutti. Noi vogliamo solo che tutti siano contenti e parlino bene di noi… »

Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Ne abbiamo innanzitutto due: pistacchio e il biscotto della nonna, un gusto classico e uno giovane. Poi naturalmente anche i classici come crema e cioccolato, ma quelli non mancano mai.»

Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Noi abbiamo la pagina Facebook, l’account instagram, il sito. Alcune cose, come quest’ultimo, sono gestite dal gruppo. I social invece li gestiamo direttamente da Varese. E’ tutto utile, ma quello che conta di più è il passaparola, che qui a Varese è naturale: era la scommessa iniziale, e l’abbiamo vinta. Contano anche le recensioni, come quelle di Tripadvisor: ma alla fine qui vince su tutto il passaparola personale, il parente o l’amico che ha assaggiauto qualche nostro gusto e lo raccomanda.»

Avete uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a votare per voi?
«Innanzitutto abbiamo una cosa da dire, e cioè: grazie per averci fatto arrivare fino in finale. Siamo contentissimi già così. Poi speriamo di avere qualche voto in più del secondo…»

Tradizione, qualità e ricerca di nuove specialità

Intervista a Luisa, titolare della gelateria “L’Incontro bar Renato” di Busto Arsizio, finalista dell’edizione 2016 del concorso IceOut Awards

IMG_0952Siete state tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«Qualità, attenzione alle materie prime, ricerca costante di gusti particolari ma sempre nel solco della tradizione sono le nostre caratteristiche più apprezzate dai clienti. Altro punto di forza è la produzione giornaliera fresca. Non usiamo abbattitori o frigoriferi, grassi idrogenati. Cerchiamo di produrre un gelato più naturale possibile. Da noi trovate ancora il banco con i pozzetti tradizionali quindi non vedrete i gelati esplosi nelle vaschette. Siamo stati su Gambero Rosso e Guida Michelin».

Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Meringata alle fragoline di bosco. Da 15 anni non è mai uscito di produzione. Altri gusti particolari sono la crema al vinsanto e uvette e limone e basilico».

Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Non siamo molto tecnologici ma abbiamo aperto una pagina Facebook. Il passaparola è comunque il nostro mezzo più efficace. Il concorso ci sta portando nuova clientela».

Uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a
votare per voi
«Esperienza e qualità ci contraddistinguono. Votateci.»

Il gelato? Con il sorriso è più buono

Intervista a Roberto, titolare della gelateria “Il mio gelato” di Castronno, finalista dell’edizione 2016 del concorso IceOut Awards

ilmiogelatoSiete state tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«In tutto quello che facciamo cerchiamo di mettere qualità, cortesia e simpatia. Inoltre, ogni anno cerchiamo di portare sempre molte novità nella nostra offerta dei gusti utilizzando sempre i migliori ingredienti. Cerchiamo anche di rispondere a tutte le esigenze dei clienti, anche a quelle particolari, non a caso da noi si trovano molti gusti vegani e senza lattosio».

Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Il nostro cavallo di battaglia è il gusto “Il mio Gelato”, che venne creato apposta per la nazionale di ciclismo australiana, che alloggiava qui a poca distanza, e che poi abbiamo introdotto stabilmente nella nostra offerta. È una crema di biscotti con caramello e cannella».

Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Puntiamo tutto sul passaparola e sulla nostra pagina Facebook, non abbiamo ancora il sito internet».

Uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a
votare per voi
«Cosa votare? Semplicemente “Il mio gelato”, perché è il più buono di tutti!»

Fantasia e gusto per un gelato bello e buono

Intervista ai titolari della gelateria Puffin di Jerago con Orago, finalista dell’edizione 2016 del concorso IceOut Awards.

IMG_20160825_170532Siete state tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«Abbiamo sempre cercato di mantenere un buon rapporto qualità/prezzo, preparando il gelato solo con le materie prime migliori e più naturali possibile. Quando prepariamo un gelato cerchiamo sempre di metterne sul cono o nella coppetta, il quantitativo giusto, che sappia anche appagare l’occhio di chi andrà a gustare il gelato».

Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Il nostro cavallo di battaglia è sicuramente il gusto Puffin, ovvero nocciola aromatizzata con arancia e zuppa inglese, variegata alla Nutella e con mandorle pralinate. Un altro prodotto che va molto è la linea dei “pralinoni”, ai quali quest’anno abbiamo aggiunto il Charlie Brown, una variante alle arachidi che si è andata sommando al pistacchio e alla nocciola».

Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Noi utilizziamo soprattutto il passaparola e la pagina Facebook».

Diteci uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a
votare per voi
«Quando prepariamo il gelato immaginiamo di essere dei clienti e lo facciamo come vorremmo che fosse servito a noi».

 

Frutta fresca e di qualità. E il gelato diventa speciale

Intervista a Roberto e Laura, titolari della gelateria Cagliani di Luino, finalista dell’edizione 2016 del concorso IceOut Awards

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Siete state tra le gelaterie più votate della provincia, qual è il segreto del vostro successo?
«Credo che alla base di tutto ci sia la passione. Da quando abbiamo aperto abbiamo sempre cercato di dare il massimo, e ad aprile 2017 festeggeremo i nostri primi vent’anni di attività»
Quale gusto è il vostro cavallo di battaglia?
«Molti amano il “premiere” che effettivamente è un gusto goloso, ma io credo che la nostra specialità siano i gusti di frutta. Da sempre utilizziamo frutta fresca e possibilmente a chilometro zero».
Quali canali utilizzate per farvi conoscere?
«Sicuramente il passaparola è stato importante fino a questo momento. Di recente stiamo utilizzando molto anche i social network, Facebook soprattutto».
Diteci uno slogan o un breve messaggio per invogliare i vostri clienti a
votare per voi
«Votateci, venite a trovarci e fate un giro a Luino. Siamo felici quando le persone vengono da altri comuni per provare il nostro gelato. L’idea di contribuire a far conoscere il nostro comune e restituire così qualcosa al paese ci dà molta soddisfazione
».

IceOut, la finale

Vota la tua gelateria preferita tra le “magnifiche dodici” e portala sul podio dell’edizione 2016 del concorso Ice Out Awards

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IceOut 2016, ecco le finaliste

1337761342192Chiuse le semifinali, al via l’ultima selezione del concorso IceOut. Di seguito trovate le gelaterie che hanno ottenuto più voti, tre per ogni area geografica.

Nei prossimi giorni apriremo un nuovo sondaggio e potrete scegliere la vostra favorita tra le dodici finaliste. Seguiteci per votare la migliore gelateria della provincia.

Nord

Cagliani – Luino

Giulia La boutique del gelato – Clivio

Gelateria del Lago – Sesto Calende

Varese

La Romana – Varese

Buosi – Varese

Pasticceria Colombo – Comerio

Sud est

Il mio gelato – Castronno

16 gusti – Busto Arsizio

Incontro Bar Renato – Busto Arsizio

Sud ovest

Puffin – Jerago con Orago

Berardi – Casorate Sempione

Ciokolatte – Varano Borghi

Chi ha inventato il gelato?

gelato-artiDi chi è il merito di questa straordinaria scoperta? Ve lo siete mai chiesti?

Secondo alcune fonti le origini del gelato sarebbero da ricondurre all’antichità. Certo niente a che vedere con coni e coppette di oggi ma è remota l’abitudine dell’uomo a conservare tra il ghiaccio cibi, bacche e frutta secca.

Di seguito una breve ricostruzione della storia del gelato, tratta da Wikipedia:

“La coltivazione della canna da zucchero viene importata in Sicilia e in Spagna dagli Arabi nel IX secolo. Lo zucchero è l’ingrediente principale per la preparazione del sorbetto: gli arabi erano soliti preparare infusi a base di acqua, zucchero, erbe e spezie. I sorbetti venivano raffreddati attraverso il processo endotermico provocato dall’aggiunta di sali nel ghiaccio: questo era il modo di congelare i sorbetti, ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio e sale. Questa tradizione fu importata anche in Sicilia dove alcuni ritrovamenti testimoniano l’esistenza di ghiacciaie sull’appennino siciliano: fosse naturali o costruzioni dell’uomo servivano a conservare la neve durante il periodo invernale per poi essere venduta in blocchi durante le stagioni primaverile ed estiva”.

L’origine italiana del gelato viene riconosciuta in gran parte del mondo (non è inusuale, nelle gelaterie estere, vedere indicazioni come “vero gelato italiano”), ma fu la sua introduzione in Francia a renderlo famoso in tutta Europa. Notizie certe riguardo al gelato come “impresa” si hanno su Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo oggi. Arrivò, dopo tanti insuccessi e successivi perfezionamenti, fino a Parigi. Scoprendo l’uso dello zucchero al posto del miele, e il sale mischiato con il ghiaccio (eutettico) per farlo durare di più, fece un salto di qualità e venne accolto dai parigini come geniale inventore: aprì nel 1686 a Parigi un locale, il Café Procope, dove veniva servita una grande varietà di gelati. In seguito, dato l’enorme successo ottenuto, si spostò in una nuova e più grande sede (oggi in rue de l’Ancienne Comédie), di fronte alla “Comédie Française” (il teatro, fondato nel 1680, si sarebbe poi spostato nella sede attuale nel 1799). Quel “Café” offriva: “acque gelate” (granite), gelati di frutta, “fiori d’anice”, “fiori di cannella”, “frangipane”, “gelato al succo di limone”, “gelato al succo d’arancio”, “sorbetto di fragola”, in una “patente reale” (una concessione) con cui Luigi XIV aveva dato a Procopio l’esclusiva di quei dolci. La fama di “più celebre Caffè letterario d’Europa” deriva dal fatto che i suoi clienti non erano soltanto gli attori, le attrici e gli altri componenti della Comédie Française, ma anche e soprattutto intellettuali, filosofi, letterati, Voltaire, George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, D’Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin che diede la ghigliottina alla Francia, il tenente Napoleone che una sera lasciò in pegno il suo Bicorno per non avere avuto il denaro necessario a pagare le consumazioni offerte ai suoi amici. Il “Café Procope” esiste ancora, anche se non più esercente la brillante attività che lo rese famoso in tutta Europa. La diffusione su scala “industriale” del gelato nel mondo partì dunque dalla Sicilia, e più precisamente da Catania. Nel 1773 lo scozzese Patrick Brydone scriveva: “L’Etna fornisce neve e ghiaccio non solo a tutta la Sicilia, ma a Malta e a gran parte dell’Italia, creando così un commercio molto considerevole”.”

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