Ho appena finito un mio pittorico “testamento spirituale”: un trittico ad olio su tela di cm.122×240 che ho definitivamente intitolato “CHE FARE?”
Avevo incominciato a pensarci all’inizio dello scorso novembre
mentre stavo preparando le tele della nuova stagione. Poi, come programmato, ho dipinto la nuova versione del “Che Guevara e Cristo crocifisso” continuando parallelamente la ricerca sulle tematiche del “CHE FARE?” .
E all’inizio di dicembre ho iniziato a elaborare i bozzetti e poi a dipingere. …..4 mesi di lavoro, con momenti di grande difficoltà e incertezze soprattutto sul piano pittorico, che ho risolto con le unghie e con i denti.
Probabilmente questo lavoro è stato il più TEMATICAMENTE complicato e sofferto della mia vita, perchè ho dovuto arrivare a delle sintesi abbastanza crude, soprattutto nel terzo pannello….ma non c’erano alternative.
Come avevo già scritto, mi sono ispirato al al famoso “Da dove veniamo?Chi siamo?Dove andiamo?” di Paul Gauguin, attualmente ancora esposto in una eccezionale mostra a Genova, e di cui alcuni carissimi amici mi hanno fatto avere il catalogone: la sua è una riflessione “sintesi” sulla vita degli esseri umani….la mia à una allegoria fatta da un insieme di simboli e metafore, partendo da oggi e guardandomi attorno con molte perplessità.
Anche PITTORICAMENTE il mio lavoro non ha quasi niente a che vedere con il capolavoro di Gauguin. La mia preoccupazione è stata di fare un dipinto di oggi e per il futuro…. ormai lontani dalle “Avanguardie Storiche” e ancora immersi nella cosidetta ”Arte Contemporanea”, che è la negazione stessa del linguaggio pittorico….lo sforzo è stato quello di riallacciarmi a tutta la Storia della grande Pittuta, fondamentalmente a quella italiana ed europea, ricucendone gli “strappi” e aggiustando le “rotture”, e cogliendo tutto quello che mi poteva servire per lavorare a un’opera nuova e differente rispetto a tutta la pittura del passato, con particolare attenzione al colore, alla luminosità, alla “chiarezza”, alla “funzionalità” espressiva delle fonti luminose, alla “poliangolarità” (nei limiti delle modeste dimensioni del trittico) e alla simultaneità degli eventi spazio-temporali.
A livello compositivo ho voluto privilegiare una struttura ritmica calma e distesa, “quattrocentesca”, con “fuochi” di interesse sparsi attorno al “paradigma” centrale di ogni pannello.
Pannello di sinistra: LE ORIGINI DEL TUTTO
Predominanti sulla sinistra le figure di ADAMO ED EVA, per il giudaismo/cristianesimo egemone in occidente; nel Paradiso Terrestre davanti a loro il SERPENTE e un CANE (“il miglior amico dell’uomo”) ancora amici tra di loro; in basso un TRILOBITA, organismo ancestrale origine forse di tutte le specie animali; in centro verso destra la SCIMMIA di Darwin; poco sopra la statua in oro di TAMAGASTAD e CIPALTONAL, la coppia cosmogonica del Nicaragua e Centroamerica e infine, nel “centro paradigmatico” di questo pannello un BUCO NERO, forse una delle chiavi finali di conoscenza delle Origini del Tutto.
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Pannello centrale: IL CAMMINO DELLA BELLEZZA
Le SCIENZE e le ARTI come motori delle culture e civiltà umane: in primo piano sulla sinistra ANACAONA, la dea/regina del popolo Taino dei Caraibi, simbolo dellla bellezza, delle arti e della poesia; ai suoi piedi una enigmatica MASCHERA di giada Maya; sulla destra, sempre in primo piano, AFRODITE/VENERE, dea greco-latina dell’amore, della bellezza, della sessualità e della sensualità; ai suoi piedi due maschere del TEATRO GRECO e un frammento di DIPINTO EROTICO GRECO come differente percezione della sessualità; nel secondo piano in centro LE CALLE, fiori della bellezza, dell’eleganza e della semplicità; accanto alcuni simboli della immortalità: su di una colonna antica LA FENICE e sul fondo LE PIRAMIDI d’Egitto; sul fondo sopra le Piramidi IL FARO DI ALESSANDRIA, una delle meraviglie della tecnologia ellenistica al servizio dell’incontro tra culture e popoli e infine in alto nel “centro paradigmatico” di questo pannello LA TORRE DI TESLA come simbolo della scienza al servizio della umanità, boicottata e occultata dai poteri nefasti dell’avarizia e del lucro.
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Pannello di destra: IL FALLIMENTO DEI SAPERI
Nel centro in basso un BIDONE DI SCORIE NUCLEARI sul quale sopravvivono una PANTEGANA DA FOGNA (Rattus) che dialoga con un UCCELLO NECROFAGO (mangia-cadaveri); sulla sinistra in primissimo piano PROMETEO (il titano della mitologia greca) che restituisce il fuoco della CONOSCENZA agli dei dell’Olimpo; sulla destra CARLO MARX che brucia il suo “Capitale”, studio SCIENTIFICO di “Critica dell’economia politica”; sopra il CRISTO che distrugge la sua croce, come simbolo della COSCIENZA individuale e infine in alto, nel “centro “paradigmatico” di questo pannello UN DRONE, simbolo della codardia e della vigliaccheria della scienza disumana di oggi e verso il futuro: un “nessuno” negativo della umanità che sfida (accanto) un “nessuno” positivo “EGO EIMI”, che è Dio.
CONOSCENZA, SCIENZA e COSCIENZA: i miti, i credi e gli studi scientifici non sono serviti a niente, gli uomini non sanno vivere in pace ed armonia tra di loro, con gli altri esseri viventi, con la Madre Terra e l’Universo, e stanno distruggendo tutto….è la fine della BELLEZZA come motore di civiltà.
CONCLUSIONE
Questo è un dipinto fatto per pensare, ragionare, riflettere e non ha assolutamente nessuna intenzione di offendere chicchessia. Personalmente rispetto qualsiasi credo religioso, ideologico e politico, nella visione umanistica del presidente messicano Benito Juárez , che diceva: “Il rispetto del diritto degli altri è la pace” (El respeto al derecho ajeno es la paz).
“Da dove veniamo e Chi siamo” credo che più o meno lo possiamo sapere, magari rinfrescando ogni tanto la memoria storica o studiando le galoppanti novità scientifiche attuali….ma sul “Dove andiamo” la questione si fa preoccupante, e questo dipinto vuole smuovere qualcosa in questo senso.
Sarei felice di donare questa opera a un Museo, a cambio della realizzazione di una grande mostra antologica con opere selezionate di 50 anni di attività.
Grazie a tutti, Sergio Michilini
LA PRESENTAZIONE CONTINUA CON:
2- “Che fare?”- la composizione e i fuochi di interesse tematico https://blogosfera.varesenews.it/la-bottega-del-pittore/?p=9943#more-9943
3- “Che fare?”- i dettagli pittorici e simbolici https://blogosfera.varesenews.it/la-bottega-del-pittore/?p=9964#more-9964
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***Sergio mi hai commosso.Sei un onesto e Vero artista***
Grazie per la mail.
Molto interessanti i dipinti, nella tradizione latino americana (soprattutto in quella messicana degli anni di Diego Rivera e i suoi murales, Tina Modotti e le sue fotografie, etc. etc.)
Manco da Managua dal 1990, non riesco ad immaginare i cambiamenti della città ma non dubbi circa il suo calore umano e climatico. Ciao, Isa.
E’ un’opera molto intensa e complessa, che va letta attentamente. Ci sono significati palesi ed altri esoterici. Un lavoro ottimo.
Sergio:
No comento el artículo, hablo sobre la pintura.
Como siempre un trabajo fantástico, me remonta al muralismo inicial, siempre con un amplio mensaje con sus complejos mensajes.
Me gusta mucho.
Alberto
Sergio
E’ giusto quello che dici all’inizio: è un “TESTAMENTO PITTORICO”
Di grande qualità pittorica e di forte contenuto umano..
Sergio mi correggo
da testamento pittorico a testamento spirituale
Es un tríptico poderoso, cargado de simbolismo y de historia, y pleno de belleza. Realmente, no necesita más que ser contemplado para admirarlo en todo su esplendor.
Atrae, comunica y educa para la transformación. Todo bajo pincelazos, obvios desvelos y una fuerte convicción de cambio. Felicidades Sergio.
nelson
GRAZIE/ GRACIAS Momo, Isa, Bruno, Alberto, Daisy y Nelson. Sus opiniones son muy alentadoras/ Le vostre opinioni sono molto incoraggianti. Grazie a tutti/Gracias a todos Sergio
sergio en esta obra monumental hace una suma sintecis de su obra su tiempo y su vision del mundo hay un ying y yang que es el punto de partida de sus composicion y dibujo la agresibidad tropical de sus colores a sedido el paso a un tenebrismo muy calculado mas intenso y mas revelador de una vision del universo a veces sarcastica despues de toda una vida pintando al optimismo es esta fase el pesimismo a hecho presencia no como una observacion sino mas bien como un reproche quisa la influencia de GUERNICA este menifestandose de manera mas obia al espectador pero con un lenguage clarisimo como un grito al oido
despues de contenplarla todavia estara en nuestra mente ¿que hacer’?