Università della Birra, imparare bevendo

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A due passi da Varese c’è un’istituzione unica in Italia: una scuola per diventare mastri birrai, gestori di locali o agenti di commercio. Che, non incidentalmente, è anche un locale frequentatissimo, per la birra e per la cucina.

STORIA
L’idea, rivoluzionaria, è datata 1997: Franco Re, reduce da un master in Pub Management a Leeds, rompe gli indugi e crea la prima scuola birraria in Italia. “La formazione è indispensabile per gestire un locale – spiega – altrimenti è come far guidare una Ferrari a un bambino!”. Subito emerge l’esigenza di sperimentare “sul campo” le qualità dei giovani studenti, e nel 1999 apre al pubblico la birreria interna all’Università, con finalità didattiche ma anche commerciali. Pian piano il locale cresce e si sviluppa, grazie anche al managing director Silvana Giordano, trasformandosi in un apprezzato ristorante, rigorosamente a tema birrario. Dal 2011 l’Università è riconosciuta dalla Regione Lombardia come Ente di Formazione Professionale è può esercitare in tutta Italia: in settembre è stata aperta la prima sede operativa a Pompei.

LOCALE E CLIENTI
Tra le mura dell’Università, un amante della birra si sente subito a casa: dall’arredamento alla musica, l’ambiente è interamente a tema, di volta in volta con suggestioni tedesche, belghe o britanniche. Saltano all’occhio le centinaia di birre alle pareti, ma a colpire è soprattutto il servizio, svolto esclusivamente da studenti della scuola (“Tiriamo su la cantera, come il Barcellona”): i clienti – circa 50 i coperti a disposizione – sono guidati passo per passo alla selezione della birra ideale, alla spina o in bottiglia, in base ai propri gusti e all’abbinamento con i piatti desiderati. Impossibile, insomma, ordinare “una media chiara”…
Innumerevoli gli eventi collaterali organizzati nel locale, dalla celebrazione delle feste della birra europee (non solo Oktoberfest!) agli incontri con mastri birrari internazionali, fino alle presentazioni di libri a tema e, naturalmente, ai corsi amatoriali di degustazione.

CHEF E SPECIALITÀ
Fin dai suoi esordi l’Università ha proposto inediti abbinamenti culinari, tentando l’impresa di spiegare agli italiani che wurstel e crauti non sono l’unico piatto da accostare alla birra. Progressivamente, la proposta gastronomica si è evoluta: dal 2003 si è cominciato a sfruttare la birra come ingrediente, e oggi lo chef Samantha Belli e l’aiuto cuoco Alessio Giacometti, entrambi varesini, danno vita a un’offerta molto varia, fatta di rivisitazione dei piatti regionali ma anche di cucina creativa. La lista cambia ogni mese: proprio il 13 gennaio ha debuttato l’inedito menu “Ul mangià di nost vecc negà in la bira“, ovviamente ispirato alla tradizione varesina, con piatti come il pes da lagh in carpione, il risòtt cunt i faso e la pèll dul purscèll, lo stu’à d’asnin cunt la pulenta o i pèrzich de Munà cunt la turta Bosina. Tutti a base di ingredienti tipici, dalla formaggella del Luinese in giù, e tutti abbinati a una birra scelta tra le centinaia a disposizione.

INFO
Università della Birra, via Pietro Mascagni 14 – Azzate (VA). Sito ufficialeGruppo Facebook. Tel. 0332-458676. Mail: info@universitadellabirra.com.
Orari: 19.30-1, sabato 19.30-2, domenica 19.30-00.30.
Aperto tutti i giorni.
Prezzi: dai 30 ai 35 euro per un pasto completo.
Ampio parcheggio.

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Una risposta a Università della Birra, imparare bevendo

  1. Gabriella scrive:

    L’Università della Birra è un luogo dove si fa cultura a tutto tondo, in una atmosfera di grande convivialità

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