La morte delle console

Ogni tanto qualche “esperto” si presenta, con la sua campana a morto, e inizia la predizione: “Il mercato dei giochi su PC è morto”. Dong, dong, dong. Questa volta i sensitivi dalle palle di cristallo vaticinano: “Questa è l’ultima era di console”. Dong, dong, dong. Prendiamo sul serio l’argomento, per quanto apocalittico, e facciamo un po’ di valutazioni.

Console vs PC
Partiamo dai sostenitori più accesi: i giocatori PC. Alcuni anni fa fu decretata la morte del PC come piattaforma di gioco e alcune ragioni oggettive c’erano: le console stavano diventando più potenti e più connesse, con infrastrutture online dedicate e la piaga pirateria era diventata davvero preoccupante per i produttori di giochi. Ma il tempo e la tecnologia hanno fatto il loro corso, ripianando il gap generazionale in termini di potenza, molti sviluppatori hanno trovato strumenti economici per esprimere la loro originalità e Steam, il primo vero servizio di distribuzione in digital delivery, ha permesso a tutti di accedere e vendere i giochi su pc in maniera aperta, economica e funzionale facendo in parte rifiorire il mercato. L’altra parte del mercato si chiama Blizzard, che ha creato i suoi più grandi successi relegandoli esclusivamente al PC, con vendite e fatturati da svariati milioni di dollari. C’è quindi la possibilità che nel futuro i PC soppiantino le console? I costi bassi dello sviluppo e del digital delivery e l’originalità di molti titoli PC non presenti su console non bastano. I più importanti giochi multipiattaforma nascono proprio su PC, anche se da questa piattaforma non traggono il maggior guadagno. I PC che montano tecnologia di ultima generazione sono ancora troppo costosi, e non sono il massimo quando in salotto abbiamo degli amici di fronte la TV. I PC soffrono di una carenza di titoli multigiocatore offline, è una piattaforma per giocatori solitari, e non si adattano bene accanto ad una TV, ciononostante, le console devono imparare la flessibilità e l’apertura dal mercato dei giochi su PC per riuscire ad evolversi, abbattere i costi e favorire l’originalità delle produzioni nelle prossime generazioni.

Console vs Smartphone
Chi ha bisogno di una console quando gioco con il mio fidato iPhone, iPad, Galaxy S III, Nexus Prime, Lumia 900, ecc. ? Gli smartphone ed i tablet hanno preso una vasta parte del mercato videoludico e alcuni utenti hanno abbandonato i dispositivi tradizionali portatili in favore di questi. Una parte degli utenti, non tutti. Il grosso problema è che i telefoni non sono console e difficilmente le potranno sostituire, nonostante la potenza di calcolo dei cellulari più recenti possa fare invidia ad alcune console casalinghe, non sono macchine dedicate al gioco per mancanza di tasti e leve e perché hanno una infrastruttura online nel migliore dei casi carente e lacunosa. Chi acquista giochi su cellulare gioca anche su console, i due mercati si compensano più che scontrarsi. Però, anche in questo caso, le console possono imparare qualcosa da questa categoria e le ultime console portatili nate in casa Nintendo e Sony ne subiscono fortemente la contaminazione: memorie più capienti, giochi scaricabili, servizi mobile e sociali dedicati ai giocatori per favorirne l’aggregazione.

Console vs TV
Le smart TV stanno prendendo piede e presto la componentistica interna potrebbe eguagliare la potenza delle console. Forse, la prossima (e fantomatica) TV marchiata Apple dovrebbe sdoganare il concetto di smart TV e avrà la possibilità di fare girare app e giochi in pieno stile iOS. Con l’hardware giusto i giochi potrebbero subire un’evoluzione, ma ci sono due riserve per cui è difficile che anche una TV Apple, per quanto smart e potente sia, possa soppiantare le console. La prima è che questa TV dovrebbe avere un controller dedicato esclusivamente al gioco, non basterebbe un telecomando. Le attuali smart TV hanno dei giochi che somigliano a quelli dei cellulari dell’era pre-iPhone non solo per problemi di potenza, ma anche di tasti. Il telecomando ha molti tasti in comune con le vecchie tastiere dei telefonini e più o meno la stessa velocità di risposta. Ammettiamo si superi il primo problema con una periferica dedicata al gioco e di avere una TV potente quanto una console. Mediamente uno smartphone ha una vita di due anni prima di essere sostituito, una console tra i cinque e i sei anni (sempre in media e a seconda del produttore), del PC si possono cambiare solo alcune parti per apportare migliorie, con frequenze di acquisto differenti, ma una TV? Secondo ricerche di mercato fatte nel Regno Unito una TV ha una vita di almeno sette anni, prima di essere rimpiazzata con un nuovo modello e, quasi sempre, il vecchio modello viene spostato in un’altra camera, non buttato o messo in soffitta. L’acquisto di una nuova console non ha le stesse dinamiche dell’acqsuito di una nuova TV, né lo stesso costo.

Questo è di certo un momento di cambiamento, di evoluzione, in cui i produttori devono raccogliere il guanto di sfida e fare in modo non solo che le console si evolvano, ma che il mercato attorno alle console risolva i suoi problemi: costi poco sostenibili e rischi enormi che uccidono la creatività. Ma per ora, state tranquilli, le console non moriranno.

Andrea Gargano

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Una risposta a La morte delle console

  1. Marco Di Raimondo scrive:

    Appoggio appieno l’intero post, finalmente qualcuno capisce che le console non moriranno, e che semplicemente i pc sono troppo costosi per poter tenerli aggiornati.
    Mi piacerebbe aggiungere un’altra considerazione: l’ottimizzazione. Con hardware di 5-6 anni fa come le attuali console, molte software house riescono a fare girare titoli di qualità elevatissima (ad occhio inesperto al pari di un pc – so che le differenze ci sono, ma non inficiano il gameplay), cosa che su pc non avviene perchè i produttori puntano su un hardware medio, che non sempre è quello che la gente ha.
    Penso che i pc non sostituiranno mai le console proprio per una questione economica, è difficile avere il prezzo di un gaming pc pari a quello di una xbox/ps, e il salto di qualità non è poi così ampio come si crede.
    Notavo inoltre una cosa davvero rilevante, il coop, inteso come split screen, o couch coop, che sul pc anche di fascia alta è assente, mentre quasi onnipresente ormai su console, nonostante i limiti hardware. Secondo me è uno dei motivi più rilevanti per il quale la gente continua a comprare console…

    my two cents 🙂

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