Finalmente Erasmus!

Sono qui da meno di un mese, eppure mi sembra che questa città mi stia ospitando da sempre. Forse perché Madrid era per me una città già conosciuta, forse perché è stato subito facile ambientarsi…o forse perché, in fondo, la mia avventura è già iniziata a luglio, con la disperata ricerca di un tetto sotto cui stare per questi dieci mesi.

Già, perché sicuramente la ricerca dell’appartamento è la prima cosa che uno studente Erasmus deve affrontare, quella per cui si crea una serie di aspettative che poi puntualmente vengono frantumate. E credetemi, durante la mia ricerca ne ho viste di ogni, tanto che quasi stavo per rinunciare a tutto. Poi, all’improvviso, è entrata in gioco una serie di reazioni che non immaginavo nemmeno potessero essere nascoste dentro di me. Quindi l’ostinazione per arrivare in fondo ad un obiettivo fissato da tempo, le decine e decine di chiamate dalle cabine del telefono, sotto i 43° del luglio madrileño, gli appuntamenti in orari e posti assurdi, l’ennesimo “appartamento” in cui nessuno desidererebbe andare a vivere.

Finchè l’ultima giornata del mio soggiorno estivo, ormai sconsolata e certa che mi sarebbe toccato ricominciare da zero a settembre, mi sono presentata all’ultimo appuntamento, quasi fosse solo una noiosa routine. E invece, nella mia incredulità, mi ha aperto la porta di casa un giovane ragazzo spagnolo, il quale ha saputo mettermi a mio agio dal primo momento. Josè mi ha accompagnata in un giro di perlustrazione di quello che da subito mi è sembrato non un semplice appartamento, ma una vera e propria casa, accogliente ed adatta ad una ragazza di vent’anni.

Niente materassi per terra, niente sgabuzzini claustrofobici spacciati per camere, niente pareti ammuffite e scrostate; bensì una casa curata in ogni dettaglio, con piante, quadri, pareti appena imbiancate con colori sgargianti, lampade etniche..e una vera cameretta!!

Vi lascio solo immaginare la felicità: avevo trovato il mio “piso” e avevo anche un coinquilino madrelingua. Da quel momento e solo da quel momento, mi sono sentita davvero una studentessa in Erasmus!

Dopo questo passaggio noioso ma obbligato, il 3 settembre è iniziato ufficialmente il mio soggiorno a Madrid, e più precisamente a Malasaña: quartiere situato nel centro della capitale spagnola, che si estende appena sopra Gran Vía, indicativamente tra calle San Bernardo e calle Fuencarral, delimitato dalle fermate della metro di Noviciado, Tribunal e Bilbao. Questa zona è ottima per i giovani e per la vita notturna, dal momento che ci sono moltissimi bar e locali adatti alle esigenze e alle tasche di tutti, aperti fino alle tre di notte (il sabato alcuni chiudono dopo le 6!).

Devo confessare che in questi primi giorni non sono riuscita a girare molto, dato che mi sono subito buttata a capofitto nella vita universitaria,nella sua burocrazia e nelle faccende di casa, tra pulizie e spese varie.

Per fortuna il corso di spagnolo, che mi sta impegnando ogni giorno da due settimane a questa parte, finirà venerdì e avrò una settimana libera per andare a zonzo, perdermi, ritrovare posti conosciuti e trovarne altri nuovi. Non vedo l’ora!!