Asakusa ti rimette in sesto, forse.

Intro – Partiamo dal fondo.

Ma partiamo, in qualche modo.
Una giornata quasi perfetta, dopo alcune di fila particolarmente poco azzeccate, mi piove addosso quasi inaspettata, e infonde un po’ d’aria fresca nel guazzabuglio dei miei pensieri.

Dopo una cena offerta(mi), un paio di regali ricevuti, circa 200 foto fatte, sono a casa sul mio futon.
Mi butto al computer (il mio fido MacBook).
Passano 5, 10 minuti.
Il mio coinquilino bussa alla porta della mia camera trafelato. Il suo ex moroso lo vuole vedere SUBITO (è quasi mezzanotte, e tra poche decine minuti l’ultimo treno per Shinjuku potrebbe fare un ciao beffardo a Masa, senza permettergli di ricongiungersi col suo motokareshi, ovvero ex fidanzato) e gli serve il mio phon.

Part one: Decostruire la giornata

Junko, un’ amica che di mestiere fa l’infermiera, ma che nella mia testa vende palloncini colorati o confettini di zucchero, qualunque cosa tranne che il suo vero lavoro, mi ha chiesto di andare con lei, “Jakomo” e la sua amica Nakagami-san ad Asakusa, uno dei quartieri più caratteristici di Tokyo, per il Tori no Ichi, un mercato-festa tradizionale che si tiene due volte l’anno.
Io, che sottosotto sono un pessimista introverso e tendente al nichilismo oggi proprio non ce la faccio, e mi lascio andare al pensiero-positivo, e cedo, cedo all’allegria e alle bancarelle con ogni ben di Dio (ma non il “nostro”, di Dio..);
cedo al “lancia una moneta, tira la corda della campana e prega perche’ il desiderio si avveri”

La felicità va costruita.
Dopo anni è il massimo che sono arrivato a capire.
Ho chiesto solo un po’ di forza in più.

Part two: chi cosa dove

Ho ventotto anni, studio a tokyo, nonhoancoracapitobene cosa, ma in teoria cerco di migliorare il mio giapponese, e di fare un po’ di ricerca.
non ho mai “tenuto” un blog.
Sono incostante, testardo, irrazionale (a tratti), ma in fondo un “buono”
La mia Italia… E’ in sospeso
Per ora cerco me stesso, lontano da Varese, lontano da tutti, e cavo alcuni ragni da buchi oscuri, se mi riesce.

Yoroshiku onegaishimasu

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