Gigi Bassani: le canzoni nostre, per sempre.

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“…..Il calore di un momento…………….poi via di nuovo verso il vento….”

Era un innamorato dell’arte, della poesia e delle rose, delle donne, degli amici, dei bambini, degli emarginati e dei deboli, della giustizia sociale, della pace, della vita…….
Era il migliore di tutti noi, era “de esos hombres que son imprescindibles“, e il vuoto che ci ha lasciato è immenso.

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MAESTRO DELL’OSSERVANZA: il naturalismo gotico

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(Siena, prima metà XV secolo)

“Maestro dell’Osservanza”, nome convenzionale scelto da Alberto Graziani (allievo di Roberto Longhi) per definire questo …”artista nobilissimo, d’una cultura parallela a quella del Sassetta ma piú insistentemente arcaica”…

A.Angelini: …”un artista affine al Sassetta, ma piú intimamente nutrito dei succhi della tradizione”… Pittura senese-Federico Motta Editore.

…”Il Maestro dell’Osservanza arricchisce la tradizione gotica senese di notazioni naturalistiche minuziose e vivaci scandite in un’atmosfera dorata”… Enciclopedia dell’Arte Garzanti.

“Dipingere il silenzio non della morte (come spesso usano i pittori figurativi contemporanei), ma della vita, della realtà e della speranza” ….. E.Poretti e S.Michilini 15/10/00. Continua a leggere

Villa Panza di Biumo-Varese

villa-panzaIntervista a Sergio Michilini su VareseWeb.

Il Guggenheim dopo New York, Bilbao e Venezia approda a Varese. Una riflessione su questo avvenimento?

E’ un avvenimento molto triste, che allontana ancora di più l’uscita dal tunnel, da questa epoca buia per la Pittura e, certo, non contribuisce a creare nelle nuove generazioni quel minimo di indipendenza mentale che possa permettergli di giudicare serenamente le cose e la storia e pertanto di agire positivamente e costruttivamente. Continua a leggere

VILHELM HAMMERSHØI: la pittura enigmatica.

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Nato il 15 maggio 1864 a Copenaghen, Danimarca.
Ha studiato nell’Accademia di Belle Arti di questa città nella quale risiede per tutta la vita, intraprendendo frequenti viaggi e soggiorni in Italia, Inghilterra, Germania, Francia ecc.
A Parigi partecipa alla Esposizione Universale, nel 1900 realizza la sua prima grande mostra antologica a Copenaghen. Altre mostre a Berlino, Londra e, nel 1911 vince il primo premio nell’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma. L’ anno successivo riceve la commissione di un autoritratto per il Museo degli Uffizi di Firenze. Eletto membro del Consiglio dell’Accademia di Copenaghen, muore il 13 febbraio 1916. In questo stesso anno la città di Copenaghen gli dedica una grande mostra in sua memoria nel Kunst-foreningen.

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PIETRO LORENZETTI: la rigorosa umanità.

(Siena 1280-1348ca.)

…”Ma nel suo resistere all’elegante goticismo di Simone Martini, e col portare invece la sua passione giottesca a fruttificare nel terreno della vecchia Siena, Pietro Lorenzetti riuscì ad una pittura non meno attuale di quella del Martini e dei suoi seguaci.

Quel calore umano e quella capacità di comunicazione schietta ed immediata che erano insiti nel fervidissimo temperamento dell’artista e che sull’esempio di Giotto si erano espressi in un linguaggio formale plasticamente vigoroso, conciso ed eloquente, dovevano inoltre trovare a Siena un nuovo stimolo nella grande statuaria di Giovanni Pisano: dalla quale Pietro dové sentirsi profondamente attratto

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Borko Lazeski: la pittura popolare.

lazeski2part……”ho conosciuto il grande pittore macedone Borko Lazeski nel 1984,  nella casa di Siqueiros a Città del Messico. Invitati da Angelica Arenal de Siqueiros, c’erano anche il Ceramista Gianni Berra e l’ambasciatore della Jugoslavia…..da allora abbiamo mantenuto sempre un cordiale interscambio epistolare sui temi del Mestiere del Pittore”……Michilini

BORKO LAZESKI, Prilep 1917 – Skopje 1993 /R. Macedonia/, painter of monumental works. Graduated from the State Continua a leggere

Lorenzo Lotto: la disperata chiarezza descrittiva nella pittura.

lotto0LORENZO LOTTO (1480c.-1556/57) —-“La sostanziale renitenza del Lotto, prima alla riforma tonale di Giorgione, poi al classicismo cromatico di Tiziano, all’idealismo neoplatonico del primo e quindi al naturalismo aristotelico del secondo, pose subito l’artista ai margini del gusto dominante a Venezia (…) la sua vicenda umana si risolve in un lungo pellegrinaggio da Treviso a Recanati, da Roma a Bergamo, da Venezia ancora nelle Marche (…). Non solo fu ritenuto dalla critica (Banti 1953, Berenson 1955) il pittore piú altamente religioso del Cinquecento veneto, ma anche il piú vicino all’eresia luterana”…
Rodolfo Pallucchini, L’opera completa del Lotto, Rizzoli Editore, Milano,1974 Continua a leggere

GIUSEPPE AR: la luce del silenzio.

ar0Giuseppe Ar nasce a Lucera (Foggia) nel 1898 e muore a Napoli nel 1956. A parte una parentesi di tre anni a Roma tra il 1925 e il 1928, Ar vive sempre a Lucera, dove realizza il suo “desiderio insaziabile di occupare un posto decoroso nell’arte” e di compiere “il mio programma (che) è quello di riprodurre le cose umili”.

DIPINGERE PUO’ ESSERE UN GIOCO. PERO’ DIPINGERE CERCANDO LA LUCE E’ COSA SERIA E DIFFICILE. E CERCARE LA LUCE NEI COLORI E DIPINGERE CHIARO E’ PRATICAMENTE QUASI IMPOSSIBILE. E AMMIRANDO LE OPERE DI GIUSEPPE AR MI NASCE UNA GRANDE INVIDIA: CHE GRANDE PITTORE! SOLO LA PITTURA ITALIANA PUO’ ARRIVARE A QUESTI LIVELLI!

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JOSE CLEMENTE OROZCO: la pittura profetica.

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José Clemente Orozco  (Messico 1883-1949): il più grande pittore del XX sec., e uno dei massimi pittori di tutti i tempi.

…”Si puó dire che non c’é stata via che il pittore messicano abbia trascurato di esplorare con la piú grande curiosità, ed é risaputo quanto ardore egli abbia messo nel realizzare le vaste pitture sulle pareti degli edifici pubblici, opere murali costantemente esposte al pubblico, pittura che non si puó comprare né vendere, che parla a ogni passante, ora con un linguaggio chiaro e ora oscuro, che a volte puó apparire anche duro, insolente, offensivo persino; ma sempre degno, per la sua autenticità, della stessa dignità della grande pittura religiosa d’altri tempi”… J.C.Orozco Continua a leggere

MAESTRO DI CAMPODONICO: colori fatti di luce.

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——–“Si comincia col “caso” del Maestro di Campodonico, uno dei maggiori artisti del trecento, con Giotto e dopo Giotto, di cui non si sa nulla, del quale rimangono frammenti di affreschi, ma di tale altezza e con tali fremiti di vita morale, attraverso quei colori fatti di luce, da renderci davvero attoniti nel vedere come, già alla metà del trecento, un artista potesse sentire i valori e le possibilità del rapporto luce e colore in quel modo altissimo.”

Pietro Zampetti, Gentile e i pittori di Fabriano, 1992 Nardini Editore Continua a leggere

GIOVANNI SERODINE: pittura tragica e clandestina

serodine0Canton Ticino 1594c.-1630

Pittura aspra, grande e tragica, ancora piú diretta e drammatica di quella del Caravaggio.
Le pennellate rapide, quasi dei colpi di sciabola, che ricordano il moderno Soutine;… “una impaginazione anche piú moderna che nei ritratti piú spinti di Frans Hals o del Rembrandt, ancora da venire del resto; e da richiamare addirittura i francesi intorno al 1860-70” (op.cit.) ; emozioni profonde, vitali…, pittura lontanissima dalla quella ufficiale levigata e teatrale degli accademici di moda. Le poche “pericolose” opere del Serodine sono state “dimenticate”, o meglio “occultate” e per secoli rese “invisibili”… (soffrendo la medesima “malattia” della: Storia di Garabombo l’invisibile, di Manuel Scorza, Ed.Feltrinelli 1973).
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Aurelio C.: lezioni di storia della pittura murale

Maestro Aurelio C.

Maestro Aurelio C.

Cenni rapidi come supporto alla realizzazione di un murale eseguito dagli alunni della Scuola Media “Dozza” di Bologna. Materiale del mese di luglio 1999.

“La pittura murale è la forma più alta, logica, pura e forte di pittura.
Anche la piú disinteressata perché non può essere convertita in oggetto di lucro personale né nascosta a beneficio di alcuni privilegiati. Essa è per il popolo, è per tutti.”
José Clemente Orozco

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Alessandro Tessari: Paraty, città di acqua, di luce e di calore

Fotografie di Alessandro Tessari.

Federico Zeri: caro professore

caro-professoreFederico Zeri, Caro professore, Di Renzo Editore, Roma 1998.

…”Anche questo volumetto postumo è un grido di dolore, il suo malcontento investe ogni aspetto della società e non solo l’inadeguata tutela del patrimonio artistico, l’Università, la cultura, la critica d’arte: gli Italiani lo deludono. E’ come se, vivendo in stretta confidenza con Piero della Francesca, con Raffaello, con Masaccio, i suoi contemporanei gli apparissero indegni di quei predecessori, omuncoli pretenziosi senza cultura e, soprattutto, senza spina dorsale”…

Jean Clair: le avanguardie tra terrore e ragione.

jcle-responsabilitaJean Clair, La responsabilità dell’artista, le avanguardie tra terrore e ragione, Ed.Umberto Allemandi & C., 1998, 128 pagine.

…”Quali inquietanti connessioni legano l’Espressionismo e il nazismo? Perché l’Astrattismo è diventato la lingua universale? E perché il sentimento del vuoto, tipico di certa cultura americana, dalla Pop-art al Minimalismo, è stato imposto come stile internazionale? Siamo sicuri che tra le righe di alcuni movimenti degli anni Ottanta, come Neoespressionismo e Transavanguardia, non si celino nostalgie nazionaliste? Jean Clair…sfata il mito dell’artista ribelle e dell’avanguardia come “arte all’opposizione” per rivelare inattese complicità, conscie o inconscie, con i versanti piú oscuri e minacciosi di un secolo tormentato”…