Agli appassionati di birra artigianale, il nome “Baladin” dice già tutto. Per i profani e per i neofiti, diciamo subito che il marchio coniato da Teo Musso nella sua Piozzo (Baladin è un antico termine francese, significa saltimbanco / cantastorie), paesino del cuneese, è il capostipite di tutto il panorama brassicolo italiano.
Insieme ad Agostino Arioli che negli stessi anni dava vita al Birrificio Italiano di Lurago Marinone, Musso è stato il primo produttore di birra artigianale nel nostro Paese, non appena la legge ha consentito questa lavorazione a metà degli anni novanta.
Con il passare degli anni poi Baladin è cresciuto fino a diventare una “firma” famosa e ricercata ma anche una vera superpotenza dell’universo artigianale: gamma di birre foltissima, produzioni sperimentali in continua evoluzione, premi e riconoscimenti a iosa, partnership importanti e via dicendo. In questo panorama hanno trovato posto i diversi tipi di locali “Baladin”, dove ovviamente la birra ha una parte di primissimo piano.
L’elenco, nato con l’originale pub di Piozzo, comprende anche i due “Open Baladin” di Cinzano (Cuneo) e Roma, i Caffé di Cuneo e Saluzzo, le birrerie di Roma e New York, il “No.Au.” sempre nella Capitale, la Bottega di Mondovì, il “Petit” di Torino ma pure il “Ryad Baladin” con sede in Marocco, ad Essaouira.
Un mondo vasto cui fino a ora mancava Milano, ma la lacuna sta per esser colmata; venerdì 13 settembre infatti aprirà il nuovo locale nel centro della metropoli lombarda. Sarà la storica via Solferino – dove hanno sede il Corriere e la Gazzetta, tanto per intenderci – al numero 56 a ospitare “Baladin Milano” che, crediamo, cambierà in positivo il panorama meneghino che fino a ora è rimasto un po’ in secondo piano rispetto al movimento legato alle birre artigianali sviluppatosi a Roma. Su Facebook e Twitter il tam tam è già iniziato: se sarete all’inaugurazione vi obbligo a darci la vostra opinione. Vi aspettiamo.