Il “Birraio dell’Anno” è Giovanni Faenza di Ritual Lab

Covid o non covid, la palma di “Birraio dell’anno” 2020 è stata comunque assegnata dal network Fermento Birra, che non ha voluto – giustamente – interrompere una rassegna tra le più attese del panorama artigianale italiano. Certo, questa volta non è stato possibile organizzare la manifestazione che nelle ultime edizioni aveva richiamato il grande pubblico a Firenze, ma il premio è stato ugualmente consegnato a chi si è dimostrato – a detta di una giuria specializzata – il migliore nell’ultimo anno per qualità e costanza delle proprie birre.

Il nome iscritto nell’albo d’oro è quello di Giovanni Faenza, titolare della sala cottura di Ritual Lab, birrificio romano con sede a Formello che in pochi anni ha letteralmente scalato le gerarchie nazionali insieme ad altri produttori del Lazio (Hilltop, Vento Forte, Eastside i primi che ci vengono in mente), capaci di far parlare di sé tra gli appassionati.

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Birraio dell’anno: ecco le nomination. Per il Varesotto c’è il “solito” Schigi D’Amelio

La sua Kerst Reserva, una delle birre invernali più attese del panorama nazionale, è pronta nella versione 2020. E come ogni anno, “sistemata” questa parte di lavoro, arriva per Luigi D’Amelio di Extraomnes la nomina per “Birraio dell’Anno”, la kermesse organizzata dal network “Fermento Birra” giunta alla sua 11a edizione. Purtroppo la situazione non consente di organizzare l’evento in presenza – la sede negli ultimi anni era stata Firenze – ma il premio sarà ugualmente assegnato nel gennaio prossimo.

D’Amelio sarà anche questa volta l’unico rappresentante di un birrificio varesotto (Extraomnes ha sede a Marnate) nel novero dei candidati al titolo. Un riconoscimento che “Schigi” ha già ottenuto nel 2013 e che ha già sfiorato in altre occasioni.  Continua a leggere

Birraio dell’Anno, vincono Pomposini e Scisciani. Centro Italia protagonista

Il “birraio dell’anno”… sono due. Il premio assegnato a Firenze, all’interno della manifestazione omonima e organizzata dal network “Fermento Birra” è andato questa volta (e cioè, per l’anno 2019) a Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani, i creatori delle birre marchiate MC-77, azienda piuttosto giovane (è nata nel 2013) che però si è imposta fin da subito nel novero dei grandi nomi del craft italiano.

Cecilia e Matteo con il trofeo (foto: Birraio dell’Anno)

Marchigiani, giovani, Cecilia e Matteo hanno impiantato il loro birrificio a Serrapetrona, in provincia di Macerata, ennesimo “piccolo centro” della profonda provincia italiana (meno di mille abitanti) che trova in qualche modo una riscossa e una notorietà grazie alla birra, un po’ come è avvenuto con la minuscola Montegioco e Riccardo Franzosi, ma non solo.

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A Firenze c’è “Birraio dell’Anno”, Extraomnes si presenta con una nuova birra

Il primo appuntamento di grande rilevanza dell’anno solare, nel mondo della birra artigianale italiana, è ormai alle porte. Da domani – venerdì 17 – a domenica 19 gennaio il teatro Tuscany Hall di Firenze ospita l’undicesima edizione di “Birraio dell’Anno”, kermesse organizzata dal network “Fermento Birra” e cresciuta con il passare degli anni sino a diventare un vero e proprio festival nazionale.

Marco Valeriani con il trofeo assegnato nella scorsa edizione

Se infatti la formula del premio principale è rimasta pressoché invariata nel tempo (il “Birraio dell’Anno” viene eletto da un ampio gruppo di esperti e scelto tra un drappello selezionato di “nominati”), il resto della manifestazione ha aggiunto di volta in volta una serie di novità. Da qualche edizione, per esempio, si vota anche per il “Birraio Emergente” (5 quelli in nomination) mentre il pubblico può degustare i prodotti proposti da quei birrifici che hanno il birraio in nomination. Quest’anno la novità più rilevante è il premio “Best Pub” con cinque locali italiani in lizza per ottenere il riconoscimento.  Continua a leggere

Birraio dell’Anno: Schigi D’Amelio di nuovo in lizza per il premio

C’è ancora Luigi “Schigi” D’Amelio a rappresentare il Varesotto che produce birra nel novero dei candidati al premio di Birraio dell’Anno, che verrà assegnato al teatro Tuscany Hall di Firenze nel gennaio 2020. La figura più rappresentativa di Extraomnes, l’azienda di Marnate che oltre al birrificio ha aperto due locali a Castellanza e Savona, si conferma quindi nel limitato novero di candidati – venti – scelti attraverso un questionario redatto dal network “Fermento Birra” (che organizza la rassegna) e compilato da un centinaio di addetti ai lavori e personalità del mondo brassicolo italiano.

Una conferma “perpetua” quella di Schigi, che ha vinto il primo premio nel 2013 ed è salito a più riprese sul podio, finendo terzo anche nella passata edizione. Piuttosto spiace vedere come, al di là di D’Amelio, nessuno degli altri birrai del Varesotto sia stato preso in considerazione: un paio di anni fa ci fu in nomination Stefano Simonelli di Vetra (Caronno Pertusella) che si piazzò al secondo posto nella categoria degli “emergenti”, ma che poi non è più stato inserito nella categoria principale.  Continua a leggere

Valeriani è “Birraio dell’anno” per la seconda volta; un altro podio per Schigi

È Marco Valeriani il “Birraio dell’anno” per il 2018 appena concluso: il creatore delle birre di Hammer, produttore bergamasco nato da pochi anni per iniziativa della famiglia Brigati e subito salito nell’Olimpo del panorama nazionale, è stato incoronato a Firenze al termine della tre giorni organizzata dal network “Fermento Birra” all’interno del teatro TuscanyHall.

Marco Valeriani con il primo premio (foto: Birraiodellanno.it)

Un successo che conferma quindi Valeriani al top del mondo birrario italiano (ricordiamo che il premio va alla persona e non all’azienda anche se di fatto le due entità si fondono…) visto che il birraio di Hammer – che iniziò la carriera con Menaresta, è anche il primo a ottenere per la seconda volta la “medaglia d’oro” della manifestazione (aveva già vinto nel 2016) basata sui voti di una giuria formata da 100 esperti di tutta Italia.

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Si avvicina “Birraio dell’Anno”: Schigi D’Amelio ancora in lizza

Il primo appuntamento birrario su scala nazionale del 2019 è sempre più vicino. Ancora una volta sarà Firenze – nella sede del teatro TuscanyHall (già Obihall) di via De André – a ospitare “Birraio dell’anno”, la manifestazione indetta da network “Fermento Birra” che premia il birraio che più si è distinto nei 12 mesi precedenti.

Schigi a “Birraio dell’Anno” 2017

A contendersi il titolo principale, giunto alla decima edizione, sono in lizza 20 concorrenti ai quali si aggiungono i cinque nominati per il premio di Birraio Emergente che si assegnerà per la quarta volta. Nell’elenco, redatto secondo le indicazioni di cento esperti italiani coinvolti dall’organizzazione, c’è un solo rappresentante della provincia di Varese, il “solito” Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di MarnateContinua a leggere

Vezzoli birraio dell’anno, due podi per i varesotti

È forse la massima sorpresa da quando – era il 2009 – è stato istituito il concorso “Birraio dell’Anno”. A conquistare il titolo relativo al 2017, assegnato con la cerimonia organizzata al teatro Obihall di Firenze, è infatti stato Josif Vezzoli, birraio molto legato agli stili tedeschi che lavora a Graglia, provincia di Biella, sede del “Birrificio Elvo”.

Vezzoli ha battuto una lunga serie di nomi più noti e pronosticati, ma la sua vittoria è assolutamente legittima e garantita dai voti dei tanti giudici – tutti addetti ai lavori legati al movimento artigianale nazionale – scelti dal network Fermento Birra per l’assegnazione dei premi.  Continua a leggere

Schigi (EO) e Simonelli (Vetra) in nomination per “Birraio dell’Anno”

Il network “Fermento Birra” ha diramato quest’oggi – lunedì 4 dicembre – le nomination per il premio “Birraio dell’Anno”, tradizionale appuntamento di gennaio per quanto riguarda il panorama della birra artigianale italiana. La premiazione è prevista al teatro ObiHall di Firenze al culmine di un evento lungo tre giorni, tra il 19 e il 21 gennaio e come tradizione a proclamare i vincitori sarà la voce di Kuaska.

Dall’edizione 2015 il premio è suddiviso in due parti: accanto al riconoscimento assoluto è stato infatti previsto quello per la categoria “Emergenti” dedicata a quei birrai che conducono un’attività da meno di due anni.  Continua a leggere

Valeriani (Hammer) è birraio dell’anno in un’edizione “alla lombarda”

Cinque su sei, compreso il vincitore assoluto e cioè Marco Valeriani, il grande protagonista di questa edizione. Il concorso “Birraio dell’anno”, che ha avuto l’apice ieri – domenica 22 gennaio – al teatro Obihall di Firenze ha evidenziato la qualità del movimento brassicolo lombardo (almeno per quanto riguarda i produttori di gran qualità), viste le scelte della giuria.

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Marco Valeriani con il premio – foto “Fermento Birra”

IL VINCITORE – Primo, dunque, Marco Valeriani che dal 2015 conduce i lavori nella sala cottura di Hammer, azienda nuovissima – è nata nel 2015 per iniziativa della famiglia Brigati – con sede a Villa D’Adda (Bergamo), ma che in precedenza ha lavorato con successo da Menaresta, inventando alcune birre che hanno reso famoso il marchio brianzolo. Continua a leggere