Qualche tempo fa vi abbiamo segnalato una curiosa iniziativa promossa da Seven Days, il quotidiano online dello stato americano del Vermont. Una sorta di VareseNews locale che ha proposto ai suoi lettori un concorso per eleggere la birra più buona prodotta da quelle parti.
Tabellone tennistico suddiviso in quattro quadranti, ognuno dei quali deputato a premiare la vincitrice della propria zona geografica: le migliori quattro hanno poi dato vita a semifinali e finale attraverso un sondaggio online cui hanno preso parte i lettori di Seven Days.
Visto che non ci piace lasciare le cose a metà, siamo tornati a vedere il verdetto emesso dalla giuria popolare, poiché quando vi abbiamo segnalato il concorso questo era fermo alle semifinali.
«And the winner is…» urlerebbero nella notte degli Oscar… la Heady Topper, una ale dall’etichetta originale prodotta dalla Alchemy Brewery di Water(!)bury. Un successo maturato in modo netto nella finalissima contro la Double Sunshine, IPA prodotta dal birrificio Lawson che, nella tradizione americana legata ai tornei sportivi, ha vinto il titolo di Cinderella (Cenerentola), ovvero di grande sorpresa della competizione. Non è bastato però per il primo posto visto che gli elettori si sono espressi a favore della Heady Topper con il 61% delle preferenze. I colleghi di Seven Days hanno assegnato anche il premio alla miglior birra esordiente, il cosiddetto rookie of the year. Qui la vittoria è andata a un’altra IPA, la Fiddlehead, eliminata al primo turno del tabellone ma comunque accreditata di un buon risultato.
Difficilmente però potremo bere qualcuna di queste birre in Italia; rinnoviamo quindi l’appello a chi dovesse volare negli Usa (o leggerci da laggiù: il web non ha confini…) di mandarci una recensione sulla Heady Topper o su altri prodotti del Vermont. Che, chiudiamo con una chicca, è lo Stato americano con il più alto numero di birrifici in relazione al numero di abitanti. Cheers!