Certe storie andrebbero raccontate sul posto. Andrebbero fotografate, respirate, vissute laddove si sviluppano per dare al lettore un quadro più completo ed esauriente. Per questo mi piacerebbe raggiungere Crevalcore e parlarvi da là della vicenda che sta coinvolgendo il Birrificio Vecchia Orsa.
Un esperimento riuscito che non solo è in grado di produrre ottime birre ma che da anni è anche in prima fila nel sociale, visto che nei suoi locali trovano lavoro diversi disabili psichici. Un esperimento che ha battuto la burocrazia (nemica di ogni impresa italica), le regole del mercato, la concorrenza ma che nelle scorse settimane si è scontrata con qualcosa di enorme: il terremoto.
Le scosse che hanno colpito l’Emilia hanno danneggiato pesantemente i magazzini di Vecchia Orsa, proprio quando tutta l’azienda stava per spostarsi nella nuova sede di San Giovanni in Persiceto, sempre in Provincia di Bologna. Una situazione difficile, delicata ma che ha visto diversi puntelli grazie anche alla mobilitazione degli appassionati di birra artigianale. Il tam-tam lanciato dai siti specializzati ha permesso anzitutto che a Crevalcore arrivasse un camion frigorifero per svuotare le celle situate in zone pericolanti per mettere in sicurezza una parte di produzione. E poi gli acquisti si sono moltiplicati tanto che la domanda ha rapidamente superato l’offerta (tanto più che la produzione ora prosegue a fatica). Ora Vecchia Orsa ha sospeso la vendita all’ingrosso e sta evadendo solo gli ordini dei GAS oltre a vendere ai privati che però si devono recare sul posto, perché le spedizioni sono un problema.
Il prossimo passo sarà quello di accelerare il trasloco verso San Giovanni in Persiceto dove finalmente tutti potranno tornare a lavorare con sicurezza e regolarità. Per tenersi informati ci si può collegare al sito www.vecchiaorsa.it dove Michele e i suoi collaboratori aggiornano la situazione e dove si possono trovare i modi per dare una mano al birrificio.
Io a Crevalcore non ci sono potuto andare, e allora vi segnalo un articolo del Corriere scritto da Marco Imarisio (un Signor inviato che ho visto all’opera da vicino in passato) che ha raccontato bene la realtà di una Vecchia Orsa che trema, ma non si spezza. Forza ragazzi!