Nei giorni scorsi, in provincia di Pavia, è nato – un po’ alla chetichella, lo diciamo da operatori dell’informazione – un nuovo consorzio di produttori di birra, delimitato a livello territoriale dai confini della nostra regione. A tenere a battesimo la neonata Associazione Birra della Lombardia due personalità di spicco: l’assessore all’agricoltura del Pirellone, Gianni Fava (di cui abbiamo già parlato QUI) e il presidente di Assobirra – l’associazione di categoria che raduna le industrie del settore – Alberto Frausin, che è anche amministratore delegato di Carlsberg Italia, il grande player varesino di malti e luppoli.
Non avendo particolari elementi su A.Bi Lombardia, se non i nomi dei dieci produttori aderenti (ce ne sono due della provincia varesotta, il “Settimo” di Carnago e “Vis Beer” di Cardano al Campo), abbiamo atteso un’occasione migliore per parlare di questa novità. E per farlo abbiamo intercettato proprio Alberto Frausin, uno dei tanti speaker impegnati a Glocal, il festival di giornalismo digitale (è intervenuto in un incontro su Expo 2015: Poretti sarà la birra ufficiale del padiglione Italia) organizzato dalla nostra “casa madre” VareseNews nel cuore della Città Giardino.
Frausin, innanzitutto ci spieghi il perché della nascita di A.Bi. Lombardia.
«Perché io sono un fautore delle aggregazioni: ritengo che nel nostro mondo il camminare insieme sia una cosa utile e positiva. Arrivare compatti a discutere di alcune questioni, l’esempio più attuale riguarda la questione delle accise, può far bene a tutti. Inoltre ci sono già un paio di esperienze simili, in Lazio e Campania, che riteniamo funzionino bene: credo quindi che sia importante proporre un’associazione anche in Lombardia che è una regione di punta e molto vivace nel tessuto birrario nazionale».
Alla partenza però sono solo dieci i birrifici aderenti. Tra questi non ci sono i nomi maggiori del panorama artigianale, per produzione e storia: intendiamo per esempio “Italiano”, “Lambrate”, “Extraomnes”, “Brewfist” e altri ancora.
«Lo so, ma noi siamo aperti a tutti, e se questi vogliono aderire ad A.Bi Lombardia non c’è alcun problema. Purtroppo però con molti di loro non ho alcun rapporto, a differenza di alcuni importanti operatori di altre regioni. In tanti sventolano una bandiera di purezza che a mio parere non ha senso: la purezza si ottiene compiendo bene il proprio lavoro sia in campo artigianale sia industriale. Io penso che non si diventi “più puri” mettendosi ogni volta “contro” le proposte altrui».
Visto da fuori, almeno per ora, A.Bi Lombardia è un contenitore che attende di essere riempito. Cosa accadrà?
«Ritengo questo consorzio già pronto a dare contributi: ci aspettiamo che sviluppi e raduni idee, inventi nuove strade e collaborazioni. E ci aspettiamo che la Regione ci stia vicino in questo progetto: ho avuto modo di incontrare più volte l’assessore Fava, credo che anche a livello istituzionale ci sia l’attenzione per far crescere un’associazione come questa».
Alla nascente A.Bi Lombardia hanno per ora aderito La Morosina, Birrificio Geco, Pratorosso (Milano), Birrificio Hibu (Monza Brianza), Birrificio Settimo, Vis Beer (Varese) Birrificio Spluga (Sondrio), Doppio Malto (Como) La Fenice, Palabrauhaus (Brescia). Il presidente del consorzio è Filippo Ghidoni (La Morosina).
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mah, immagino sia una associazione costituita per prendere qualche eurino a seguito di qualche progetto per expo. Dopo il 2015 “chi si è visto, si è visto”!
ci sta.