Da qualche tempo, nell’ambiente birrario “vicino alla frontiera” si parlava di qualche difficoltà per un’azienda di Stabio – quindi vicinissima al valico prossimo a Varese, quello di Gaggiolo – forse poco nota in Italia con la propria ragione sociale ma ben conosciuta tra gli appassionati per via del più famoso marchio “Bad Attitude”.

Ora i rumors sono confermati in un articolo di Tio.ch, nel quale si annuncia che il “Birrificio Ticinese“, il più grande del Cantone di lingua italiana, è ufficialmente fallito e nelle ultime settimane ha proseguito nella distribuzione per smerciare la birra già preparata nei mesi scorsi.

Il “Ticinese” è (è stato, a questo punto) un importante player nel settore artigianale a cavallo di Italia e Svizzera: da un lato ha proposto la “Birra San Martino” diffusa principalmente nei canali della grande distribuzione, dall’altro come detto è andata sul mercato più specializzato (pub e beershop) con il marchio “Bad Attitude”.

Lo stand di Bad Attitude a Expo Birra Piacenza 2014

Dissacrante e innovativa (ha scelto di commercializzare birra artigianali in lattina già alcuni anni fa), “Bad Attitude” è stata firmata inizialmente dal birraio Lorenzo Bottoni (che prima di spostarsi in Ticino aveva aperto e fatto una bella esperienza in Liguria con il Piccolo Birrificio di Apricale); poi la produzione è stata diretta da Alessio “Allo” Gatti, altro nome di spicco attualmente tornato ad Alessandria dove ha fondato “Canediguerra”. Nell’ultimo periodo invece la sala cottura è stata appannaggio di Michela Potenza, varesina, piuttosto conosciuta anche per essere docente di diversi corsi di homebrewing.

Ora però il fallimento, sul quale ha probabilmente inciso un cambio Franco-Euro divenuto sfavorevole nell’ultimo anno sia per l’acquisto delle materie prime, sia per esportare la birra prodotta (secondo un’azionista interpellato dalla Rsi il Birrificio Ticinese esportava circa il 45% della propria produzione). Il marchio e gli impianti però sono appetibili per eventuali nuovi investitori, e non è detto che nei prossimi mesi ci possa essere qualche novità in questo senso. Ora però, il Canton Ticino ha perso il produttore artigianale più grande e di riferimento per il proprio movimento.

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