Birra, una delle eccellenze del territorio. Lo dicono, lo scrivono e lo pensano in tanti, salvo dover registrare il fatto che questa espressione rimane troppo spesso una frase, un articolo, un pensiero. Ecco perché ci piace sottolineare un esempio interessante, visto – ahime – nelle ultime ore delle vacanze estive, e che merita di essere portato “alla luce”.
Aeroporto di Brindisi (foto), la porta del Salento, un’area – quest’ultima – molto estesa e presa d’assalto ogni anno da centinaia di migliaia di turisti italiani e stranieri. Lo scalo quindi rappresenta un passaggio obbligato per chi sceglie di raggiungere le spiagge del “tacco” d’Italia con un volo.
Decine di migliaia di persone che trovano nella principale area di ristorazione dell’impianto una proposta ricca di birre artigianali locali, tra l’altro con la possibilità sia di un assaggio sul posto sia di acquisto per una successiva bevuta.
Tre i marchi che si possono trovare all’interno di GustApulia (se non andiamo errati è questo il nome del punto ristoro), accanto a una serie di piatti tipici salentini – pucce farcite, orecchiette, parmigiana di melanzane… – si trovano infatti i prodotti di Birranova, B94 e Birra Salento. Diverse bottiglie, quasi tutte nel formato da 0,75, sono disponibili in un banco frigo verticale e quindi subito fruibili da chi vuole assaggiare sul posto; quelle restanti sono invece sul vicino scaffale affiancate al negramaro e agli altri vini della regione. Ma c’è di più, perché alla spina il ristorante propone due diverse qualità di Birra Salento: noi abbiamo assaggiato la “Pizzica” (nome azzeccatissimo, realizzata con l’utilizzo di peperoncino…), mentre a disposizione dei viaggiatori c’era anche la ambrata “Taranta”.
Tra l’altro è bello sottolineare come la proposta non riguardi solo i prodotti prettamente salentini: “Birranova”, che è una delle realtà più interessanti del Sud, è infatti prodotta a Triggianello, in provincia di Bari.
Ma… per gli amanti della birra artigianale in transito dall’aeroporto di Brindisi (il Papola-Casale, per la precisione) non finisce qui. All’interno dell’area partenze, nei pressi dei gates, si trova un quarto marchio locale: a uno dei bar/shop si può infatti acquistare le bottiglie di “Birrozza”, prodotta in due varietà (la “Bionda” e la “Rossa”) e disponibili anche in confezioni da tre bottiglie. Le stesse che si trovano anche nei vicoli di alcune località turistiche come Otranto. Cosa ne dite? In altri aeroporti italiani avete riscontrato questa attenzione alla birra locale?
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Penso che il Salento abbia dato ancora prova di come poter valorizzare il proprio territorio. Penso che chi abbia finito le proprie vacanze, abbia la predisposizione per un “ricordino” speciale o per un regalo dell’ultimo istante: la pensata è ottima, quindi. Nel mondo, quello civilizzato, è un’idea già collaudata, ergo redditizia.
Al che mi chiedo: Malpensa? Di “roba” ne abbiamo da offrire qui da noi, o no? Linate? Orio al Serio? Anche loro. Ma…
Io credo che servirebbe un “coordinamento” se non una vera e propria associazione di categoria locale che possa valorizzare le produzioni del territorio. Una cosa senz’altro snella, non un carrozzone, che permetta di ritagliare spazi comuni come la presenza in un aeroporto.