Tempo di convocazioni per il mondo birrario nazionale. Nell’aria c’è l’edizione 2016 del Great British Beer Festival, la grande manifestazione ospitata dal 9 al 13 agosto alla celebre Olympia Hall di Londra, e anche quest’anno il movimento artigianale tricolore sarà presente con un gruppo di produttori che ha già lasciato il segno anche al di fuori dei confini nazionali.
Quest’anno la lista “azzurra” si è leggermente ridotta rispetto alle ultime due edizioni: dodici mesi fa furono ben 17 i birrifici selezionati mentre nel 2014 ne vennero chiamati 15.
Stavolta il numero – comunque importante – di partecipanti è di 14 produttori, e per quanto riguarda la provincia di Varese è confermata la presenza di Extraomnes, il birrificio di Marnate “capitanato” da Schigi D’Amelio. Lombardia ancora una volta molto rappresentata: ci saranno infatti anche il Birrificio Italiano di Lurago Marinone/Limido Comasco, Brewfist di Codogno, Birrificio Lambrate di Milano e – novità – il bergamasco Hammer di Villa d’Adda.
Tra le grandi conferme anche i piemontesi Baladin e Loverbeer, gli emiliani Toccalmatto e Birrificio Del Ducato e il sardo Barley. Poi spazio a una serie di novità: dall’umbro Birra Perugia (forte del titolo di birrificio dell’anno) all’abruzzese Almond ’22 fino al laziale Free Lions e al padovano Cr/ak. A fare da “collante” per la spedizione tricolore c’è “The Italian Job”, il pub londinese – creato da Giovanni Campari e Marco Pucciotti – che per primo ha portato su larga scala (dieci spine e due pompe sempre in azione, oltre a una fornita cantina di bottiglie) nella capitale britannica la birra artigianale italiana.
Una curiosità: dal lotto delle birre italiane al GBBF esce forzatamente Birra del Borgo che per diverse edizioni aveva fatto parte del gruppo. La recente acquisizione da parte di Ab-Inbev però ha tolto il birrificio di Leonardo Di Vincenzo da questa sorta di “nazionale” della birra artigianale.
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