Gli sportivi e la birra artigianale, spesso, vanno d’accordo e qualche volta ne abbiamo parlato anche sul nostro blog. Vi abbiamo raccontato, per esempio, la passione per Belgio e dintorni dell’ex corridore ciclista Stefano Zanini (che tra le vittorie più importanti annovera una… Amstel…), la nuova vita di Daniele Danesin, azzurro del canottaggio volato dall’altra parte del mondo per diventare birraio, il quale prima di lasciare l’Italia diede vita con alcuni colleghi dei remi (tra cui il nostro amico Elia Luini) a una beer firm a tema.
A questo elenco non manca la pallacanestro, cui invece dedicammo qualche anno fa un approfondimento tra squadre e sponsor birrari (lo potete rileggere QUI). E proprio dal mondo dei “giganti” arriva la notizia di un altro atleta che dopo il ritiro dai parquet si è immerso tra malti e luppoli: Simone Flamini. Classe ’82, marchigiano di Macerata con una bella carriera in Serie A trascorsa spesso nella sua regione (a Pesaro, in particolare), negli ultimi anni Flamini è divenuto un apprezzato publican dando vita prima al TipoPub – proprio a Pesaro – e poi con il Pepita a Barcellona.
Oggi Flamini vive tra Italia e Spagna, perché ha iniziato a collaborare con un birrificio artigianale di Saragozza (Cierzo Brewing) ma è stato omaggiato da uno dei massimi esponenti craft della sua regione di origine, MC-77, l’azienda maceratese – ha sede nel a Caccamo di Serrapetrona – di Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini che a gennaio sono stati incoronati vincitori a “Birraio dell’Anno” (QUI l’articolo).
Dalla collaborazione tra Cierzo e MC-77 è dunque nata “Ala pivot”, nome che riporta direttamente al mondo dei canestri (ala e pivot sono due ruoli del basket; ci sono però giocatori indicati proprio con il termine “unificato”) e che riporta sulla propria etichetta proprio la caricatura di un cestista luppolato e vestito con la maglia di Pesaro (da bravi varesini, per questa volta, sotterriamo l’ascia di guerra!).
La “Ala-pivot” è un inno al luppolo: si tratta infatti di una DDH IPA – quindi una IPA prodotta con il metodo del double dry-hopping – dalla gradazione alcolica piuttosto alta (7,5%) e, stando alla descrizione rilasciata dai produttori, con «profilo aromatico fruttato» e con «luppolo protagonista di tutto la bevuta, dall’aroma iniziale all’amaro finale ed è sorretto da un corpo morbido». MC-77 è sinonimo di qualità garantita, i risultati dei concorsi nazionali sono lì che parlano, mentre Cierzo è un attore di una scena, quella spagnola, che si è affacciata in ritardo al mondo artigianale rispetto all’Italia ma che ormai appare piuttosto lanciata. A canestro, in questo caso.
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