Prima di Natale vi parlammo di una prelibatezza segnalataci da Anna che la aveva ricevuta in dono: il “Trappista alla birra”, un panettone prodotto dalla pasticceria interna al carcere di Padova. Ebbene, con l’avvicinarsi di San Biagio, festività in cui questo dolce vive ogni anno una “seconda giovinezza”, vi proponiamo la recensione che la stessa Anna e Giovanni hanno redatto per Malto Gradimento (non hanno fatto la foto al “soggetto”: quando ci hanno pensato… era già finito!).«Il panettone alla birra “Trappista” è un condensato di aromi e profumi sapientemente miscelati, dove nessun ingrediente prende il sopravvento, ma tutti contribuiscono a conferirne una fragranza originale. Profumato, morbido e dal colore giallo al suo interno, come del resto l’intera gamma dei panettoni Giotto, ma con la peculiarità di un sapore dolceamaro che il palato difficilmente riesce ad attribuire alla birra; infatti l’ingrediente, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si trova nell’impasto, ma è la base di macerazione dell’uvetta. Il risultato è un gusto leggermente luppolato che fa da contrasto al dolce del panettone. Il complesso, quindi, è più che accettabile vista la buona qualità dell’impasto e il particolare aroma conferito alla frutta passa. Da segnalare anche l’assenza degli agrumi canditi che farà forse storcere il naso ai puristi del panetùn. È però una scelta che condividiamo, anche e non solo in quanto amanti della birra: arance e cedri avrebbero probabilmente superato e cancellato il già sottile aroma dell’ambrata Tabachera – doppio malto di produzione riminese – usata per la macerazione dell’uva».
Sono felice di leggere queste notizie, la conferma, insieme ad altri, che si possono produrre dolci tradizionali senza stravolgere le loro caratteristiche, ma conferendogli un bouquet particolare. Complimenti.
Franco Giarrusso
Presidente MITB