MC-77, omaggio al basket: è nata “Ala pivot”

Gli sportivi e la birra artigianale, spesso, vanno d’accordo e qualche volta ne abbiamo parlato anche sul nostro blog. Vi abbiamo raccontato, per esempio, la passione per Belgio e dintorni dell’ex corridore ciclista Stefano Zanini (che tra le vittorie più importanti annovera una… Amstel), la nuova vita di Daniele Danesin, azzurro del canottaggio volato dall’altra parte del mondo per diventare birraio, il quale prima di lasciare l’Italia diede vita con alcuni colleghi dei remi (tra cui il nostro amico Elia Luini) a una beer firm a tema.

Simone Flamini a Pesaro, in un match contro la Virtus Bologna

A questo elenco non manca la pallacanestro, cui invece dedicammo qualche anno fa un approfondimento tra squadre e sponsor birrari (lo potete rileggere QUI). E proprio dal mondo dei “giganti” arriva la notizia di un altro atleta che dopo il ritiro dai parquet si è immerso tra malti e luppoli: Simone Flamini. Classe ’82, marchigiano di Macerata con una bella carriera in Serie A trascorsa spesso nella sua regione (a Pesaro, in particolare), negli ultimi anni Flamini è divenuto un apprezzato publican dando vita prima al TipoPub – proprio a Pesaro – e poi con il Pepita a Barcellona.

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Birraio dell’Anno, vincono Pomposini e Scisciani. Centro Italia protagonista

Il “birraio dell’anno”… sono due. Il premio assegnato a Firenze, all’interno della manifestazione omonima e organizzata dal network “Fermento Birra” è andato questa volta (e cioè, per l’anno 2019) a Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani, i creatori delle birre marchiate MC-77, azienda piuttosto giovane (è nata nel 2013) che però si è imposta fin da subito nel novero dei grandi nomi del craft italiano.

Cecilia e Matteo con il trofeo (foto: Birraio dell’Anno)

Marchigiani, giovani, Cecilia e Matteo hanno impiantato il loro birrificio a Serrapetrona, in provincia di Macerata, ennesimo “piccolo centro” della profonda provincia italiana (meno di mille abitanti) che trova in qualche modo una riscossa e una notorietà grazie alla birra, un po’ come è avvenuto con la minuscola Montegioco e Riccardo Franzosi, ma non solo.

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“Birraio dell’Anno”: il trionfo di Fabio Brocca

Torna in Lombardia il titolo di “Birraio dell’Anno”, assegnato nella tarda serata di sabato 16 gennaio a Firenze, con la proclamazione arrivata – come ormai consuetudine – dalla voce di Lorenzo “Kuaska” Dabove. Il nome che è risuonato al teatro Obihall di Firenze è stato quello di Fabio Brocca, l’uomo che crea i capolavori di uno dei più longevi e caratteristici birrifici artigianali d’Italia, il “Lambrate”.

FAbio_Lambrate

Un successo che va dunque a premiare l’attività di un birraio e di un’azienda che hanno fatto la storia del giovane movimento brassicolo tricolore. Un successo – lo ricordiamo: assegnato grazie ai voti di un ampio panel di esperti coinvolti da “Fermento Birra” – per certi versi più difficile rispetto agli anni precedenti perché il nuovo format di “Birraio dell’anno” ha ampliato da cinque a venti la platea delle nomination.  Continua a leggere