Quella bottiglia è ancora lì che aspetta di essere stappata. L’avevo tenuta da parte, perchè la Corsendonk era stata la prima birra bevuta nel mio breve soggiorno belga di qualche mese prima e mi aveva colpito in positivo. Per quello mi ero ripromesso di “onorarla” in tutta tranquillità in una sera di calma, per gustarmela meglio. La Corsendonk era già sul tavolo quando al cellulare è arrivato un messaggio terribile, quello che mi avvisava della morte di Franco Re, avvenuta poche ore prima.
Accadde un anno fa, proprio il 18 luglio 2012, ed è per questo che mi piace ripensare a quell’ultima chiacchierata con Franco di pochi giorni prima, durante la sua Sommerfest all’Università della birra. Dodici mesi dopo è cambiato tutto: il locale di Azzate, unico nel suo genere, ha chiuso per scelta della famiglia Re mentre i suoi discepoli sono tutt’ora alla ricerca di una nuova sede per ripartire (e forse nel giro di qualche settimana ci sarà qualche novità: incrociamo le dita).
Ma questo non deve essere il momento e il luogo dello scontro e della polemica, solo quello di una piccola commemorazione. Grazie Franco, per quello che hai rappresentato per tutti noi: ora, a un anno di distanza, credo proprio che quella Corsendonk sarà stappata. E il bicchiere sollevato al cielo, così potrai sentire, per un istante, l’aroma e – se ti sporgi – bagnarti di schiuma il tuo bel barbone.
Franz
Grazie Franco, per la tua umanità, la tua simpatia, la tua grande disponibilità, la tua amicizia. A Stresa sono in molti che a distanza di dieci anni ancora ricordano con piacere la fantastica lezione di degustazione che ci hai voluto impartire alla Scuola Alberghiera….da allora bere una birra non è stata più la stessa cosa. A presto amico
Ugo