Il nome scelto – “A8” – unito al verde utilizzato per lo sfondo caratterizza fin da subito l’origine varesotta di un “soggetto” nuovo di zecca nel panorama birrario locale.
E abbiamo usato il (brutto) termine “soggetto”, perché l’esperimento nato dalla fantasia di Nicola “Nix” Grande e Aldo Scutteri (i due creatori in sala cottura – a lato nella foto) con l’importante supporto di Daniele Bernasconi (che si occuperà della distribuzione) è più difficile da inquadrare rispetto alle normali esperienze che si sono sviluppate negli ultimi tempi in ambito brassicolo.
“A8” non è una beer firm (cioé un birrificio che produce senza impianto proprio ma solo presso terzisti: ad esempio “Var+” o “Five Rings” (di cui vi abbiamo parlato in passato) ma piuttosto un birrificio itinerante: un gruppo – la società non è ancora stata ufficializzata – che intreccia collaborazioni con alcuni produttori in modo da utilizzare di volta in volta un impianto diverso per realizzare le proprie birre. La prima marchiata “A8” è quasi pronta a essere distribuita: si chiamerà “GoGoGo” ed è stata brassata interamente con materie prime inglesi. «L’intento è quello di creare una “IPA” di quelle di una volta, non una delle tante rivisitazioni odierne. Quindi abbiamo usato malto “pale” e tre luppoli che danno il nome alla birra stessa: GoGoGo infatti è l’abbreviazione di “First Gold”, “Brewers Gold” e “Golding”» spiega Nicola “Nix” Grande, che generalmente conosciamo come mastro birraio del “Settimo” ma che qui figura come uno degli inventori del progetto. Favorito dal fatto, in questo caso, che proprio l’impianto di Carnago ha ospitato questa prima cotta firmata dalla “A8”, che sarà distribuita sia in fusto sia in bottiglie da 75 cl. «La GoGoGo avrà spunti prevalentemente aromatici – prosegue Nicola – ma sarà comunque una birra in cui il malto bilancerà i luppoli. Per quanto riguarda l’alcool, si attesterà sul 5,9%».
Dunque stiamo in campana, perché la “A8” promette davvero bene e inoltre i suoi creatori intendono dare un seguito immediato con qualche altra produzione nei birrifici della zona. Si vocifera già di una birra natalizia realizzata a Varese con i ragazzi di “50/50”: drizziamo le orecchie.
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