Partorire in casa si può. Nella casa di Marta

«Questa è la stanza dove nascono i bambini. L’abbiamo insonorizzata così le mamme  possono urlare quanto vogliono: nessuno le costringerà a trattenersi per non disturbare le altre donne in travaglio. D’altro canto il parto è energia naturale. Che si libera anche accompagnata da un urlo».
Parola di Marta Campiotti (nella foto) l’ostetrica che al parto a domicilio ha dedicato la sua  vita. Sono vent’anni, lei ne ha 46, che segue le donne che vogliono far nascere il loro bambino tra pareti familiari, da vent’anni gira per le case della provincia come una cicogna senza le ali.  

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In aumento i parti pretermine

ghezziLo scorso anno un neonato su 9 è nato prima del termine naturale. L’anno prima il rapporto era 1 su 10. La tendenza è quella di un aumento dei parti “pretermine”, gestazioni che si concludono prima della 40esima settimana fisiologica.

« Il fenomeno è in crescita e le cause sono molteplici –spiega il professor Fabio Ghezzi, primario della clinica ostetrica e ginecologica al Del Ponte di Varese – Si tratta di patologie della donna come ipertensione odiabete, piuttosto che infezioni che si contraggono in modo occulto, predisposizioni genetiche o l’età avanzata. C’è, però, un fattore che si monitora attentamente ed è l’aumento dei casi di procreazione assistita. Assistiamo a un aumento di donne che ricorrono all’inseminazione artificiale in età anche molto avanzata, oltre i 40 e anche 50 anni. Spesso, le condizioni stesse delle gravide o l’attesa di due gemelli sportano a una conclusione prematura della gravidanza». Continua a leggere