Mancano due giorni alla partenza per Haiti e già è arrivato il primo scoglio psicologico da superare: lasciare a casa le rigidità mentali.
Cosa è successo? “Armato” di tanta buona volontà ho steso una scaletta di quello che avrei voluto fare, chi intervistare, chi poter sentire, quali storie raccontare. Tutto basato sui racconti delle persone che ho ascoltato nell’ultimo anno. Ho mandato la scaletta via mail a Don Mauro (a destra nella foto), a Mare Rouge, l’ex parroco di Abbiate che ormai si trova sull’isola da sei anni. Risultato: tutto da rifare. O meglio, non rifare nulla. Troppe cose, troppa carne al fuoco, ma soprattutto, come mi viene suggerito anche da altri che hanno fatto esperienze simili, meglio spogliarsi di certe rigidità, anche organizzative. A spiegarmelo è lo stesso Don Mauro, sempre gentile e disponibile: «Il programma può fare da sfondo: cosa ci si mette poi, si vedrà sul posto e secondo le condizioni, che sono diverse qui e lì. Da qui poi tutto potrà essere meglio valutato e programmato. E non devi dimenticare che la vita, anche qui in Haiti, riserva sempre delle sorprese, anche per rendere più bello e vario il lavoro e il soggiorno. Noi cercheremo di essere disponibili, secondo possibilità. Sento che i motori stanno rullando sulla pista e ti vedo carico di tante cose, per venire a contatto con questo nuovo mondo. Vieni con fiducia».
Continua a leggere→