Effetto lifting

Era la fine del luglio 1981. Io, una bambinetta, sul lettone tra la zia e la nonna, mi gustavo una favola in diretta:  certo, per i miei standard fiabeschi, il principe azzurro era proprio bruttarello e la principessa – poi ammorbita da un’acquisita eleganza e dalla libertà ritrovata (e tonnellate di vestiti firmati, dai diciamocelo!) – anche lei non era nel mio canone immaginario del “C’era una volta una bella bambina, dalla pelle candida come la neve…”  Di candido c’era, invece, un vestito da meringa, che non avrei messo nemmeno per il peggior carnevale. Ma tant’è: tutto sapeva di favola!

Cambiano i tempi, i principi sono più carini, magari con qualche ritocco. E io alle 11.00 non sarò lì attaccata. Ma ve lo confesso: darò un’occhiata. E penserò alla nonna e alla zia che su in cielo commentano il cappello di Queen Liz.

Io lo farò e lo ammetto.

Ma fatemi capire, invece: quelli che da giorni continuano a dire machissenefrega (e chissenefrega di dirlo, allora?) sono gli stessi che, quando incrociano, una sposa si fermano in  mezzo alla strada e le fanno la radiografia?

Perchè non dovremmo curiosare la pettinatura di Kate? Scollatura, gioielli, scarpe, trucco, fiori… ed essere contenti per lei?

Noi ragazze commerciali, tutte sogni e romanticismo, daremo un’occhiata! Anzi, se ci avessero invitate, saremmo andate di corsa (a comprarci il vestito!).

Perchè no? Why not? Se non vi va, non guardatelo, ma non fate gli snob. Gli snob non sono invitati.

(La parodia del matrimonio reale)