Aperte le iscrizioni per il corso ASA 2011-2012

Sono aperte le iscrizioni per il corso di Ausiliario Socio Assistenziale edizione 2011/2012, organizzato dal Centro Gulliver di Varese, Area Formazione e Lavoro.

La figura professionale dell’ASA: l’ausiliario socio assistenziale è un operatore di supporto che svolge attività indirizzate a mantenere e/o recuperare il benessere psicofisico della persona e a ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione, assistendola in tutte le attività della vita quotidiana ed aiutandola nell’espletamento delle sue funzioni personali essenziali.

Organizzazione: il corso inizierà il prossimo Ottobre 2011 (con un minimo di 20 iscritti). Si svolgerà tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00 per un totale di 800 ore, di cui 350 di tirocinio.

Sede del corso: Centro Gulliver, via Francesco Albani, 91 – Varese

Costo: Euro 1.800,00, pagabili a rate

Info e iscrizioni: telefonare al numero 0332 831305, dal lunedì al venerdì (rif. dott.ssa Nausica Bresciani). Verrà fissato un colloquio informativo e di conoscenza.

Pubblicato in Formazione e seminari | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Aperte le iscrizioni per il corso ASA 2011-2012

Indignati e ribelli

Al “si salvi chi può” individuale, l’unica alternativa collettiva di questi tempi è una presa di coscienza che, di fronte al degrado socio-politico nel quale ci hanno condotti i troppi delegati eletti – direttamente o indirettamente, ci porti ad indignarci e ribellarci.

Speriamo che le conseguenze applicative non siano necessariamente quelle dei Paesi maghrebini (ribelli) o degli spagnoli,… israeliani (indignati). Forse siamo ancora in tempo per risollevarci dalle nostre passività, farci guidare da figure meno compromesse con il potere e finalmente assumerci responsabilità, non prima di aver dichiarato che cosa siamo disposti ad investire (nel senso di rinunciare) per questa operazione.

Talvolta sentiamo persone che prendono le distanze dall’appartenenza italiana. Che questo sia in nome di un secessionismo, o in nome di una lesa maestà, chiediamo loro la coerente decisione di lasciare la comoda posizione di chi “sputa nel piatto dove mangia” o si permette di scandalizzarsi di fronte alla puzza che ha appena emesso…

Facciamo un quasi disperato appello in chi crede ancora possibile un cambiamento a favore dei giovani e dei bambini che non si meritano di ereditare un nome che li faccia vergognare di fronte al mondo intero. L’Italia non è solo la terra di mafia, di evasori e di pedofili.

Ci sono Paesi dove le prospettive di speranza sono dovute a un lento avvio di processi di sviluppo… Da noi possiamo sperare perchè ci auguriamo che il punto peggiore sia già stato superato.

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Indignati e ribelli

PER FORZA O PER AMORE

 Il cambiamento è la legge della vita, sia quello che sta alla base della crescita  fisica che quello relativo ai  progetti di vita.

Il cambiamento è sempre frutto di una rottura, quello delle  cellule della nostra anatomia e quello nelle relazioni,  questo lo chiamiamo distacco . Si tratta di posizioni che vanno diversificandosi nel tempo.

Non è vero che una persona vuole cambiare, segretamente spesso la persona vorrebbe tornare ad essere piccolo per non dover affrontare il cambiamento.

Se ci mette in un atteggiamento di disponibilità al cambiamento allora sarà possibile ad esempio scoprire che servire è più bello di essere servito e dare è più bello che ricevere.

Se si scopre questa dimensione si arriva ad accettare anche l’autorità negli altri e in se stessi. La parola deriva infatti dal latino augeo che significa far crescere .

Il cambiamento non è fine a se stesso ma la condizione raggiunta per essere capaci di relazioni responsabili  cioè di amore che significa non dovute da una necessità ma espressi con gratuità.

Il cambiamento ti fa protagonista e ti gratifica anche dopo aver raggiunto con fatica l’obiettivo o  l’oggetto dei desideri.

Fino a quando saremo  autocentrati  e autoreferenziali probabilmente subiremo  il vivere ma se ci mettessimo  in una prospettiva di crescita avremo la soddisfazione di ammirare il tratto di strada percorsa.

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su

Riposo non è inazione

La creatività umana, che è la migliore espressione della libertà individuale e sociale, si esprime certamente nel progresso tecnico, scientifico, filosofico…ma non è secondaria la sua manifestazione nell’espressività ludica interpersonale che, da secoli, nel nostro mondo occidentale, si concentra nel periodo ferragostano.

Potremmo dire che, all'”ora et labora” benedettino, si possa aggiungere doverosamente la dimensione del gioco. La dimensione ludica – personale e comunitaria – che si esprime nelle molte feste popolari di queste settimane, va a contrastare le troppe espressioni di conflitti che chiamiamo anche guerra civile o internazionale…

Probabilmente dobbiamo ritrovare un equilibrio e restituire ai giorni, alle settimane, alle stagioni, agli anni la giusta dimensione del riposo. E’ l’augurio – e al tempo stesso l’impegno – per entrare nella settimana di Ferragosto.

Pubblicato in Uncategorized | Commenti disabilitati su Riposo non è inazione

C’è più gusto nella sobrietà

Insistiamo nel considerare, come un indispensabile elemento di reazione al momento attuale – assai ansiogeno – il ritornare ad un rapporto essenziale tra persona e persona, tra persona e natura… E questo lo chiamiamo ancora “sobrietà”.

Una persona sobria ha i propri sensi molto più affinati nel percepire odori, sapori, immagini e sensazioni in genere.

Involontariamente questa crisi – ormai troppo prolungata  – può portarci questo beneficio: la capacità di relazioni essenziali e di scelte al minor costo umano e tecnologico. Questo atteggiamento, tuttavia, non si può trasmettere per puro contagio. Chi, in qualche modo, ha sperimentato, seppur parecchi decenni fa, questo tipo di relazione in rapporto al vestire, al far vacanza, al viaggiare… e qualche volta – forse – ne ha avuto anche nostalgia, potrà ritornare a questa “sobrietà” senza troppi traumi. Chi invece ha ereditato una situazione di sovrabbondanza avrà qualche difficoltà  quando sentirà che il proprio scegliere comporta qualche rinuncia.

Questo periodo di ferie può essere il contesto migliore per ripensare ai nostri rapporti. Ascoltare, nel silenzio. Riposare, appartandoci. Leggere, pensando. Nutrirsi, assaporando. Guardare, contemplando. Respirare, annusando. 

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su C’è più gusto nella sobrietà

Il nome nuovo di sviluppo è sobrietà

Molti dicono che viviamo e siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità per anni e decenni, a dispetto della maggior parte dell’umanità che viveva ai livelli della sopravvivenza. Questi giorni terribili. da un punto di vista economico e finanziario, sembrano far giustizia e mettere un po’ tutti i Paesi allo stesso livello.

E’ una scelta obbligata dalle condizioni imposte dagli speculatori? Meglio convinversi che l’obiettivo delle singole persone – ma anche degli Stati – sia il vivere nella sobrietà, qualunque sia la condizione ambientale.

Scendendo al pratico, si tratta di avere un progetto di vita (e quindi di educare le nuove generazioni in questo senso) nel quale, quello che conta è conoscere e conoscersi. Curricula scolastici fino all’università e oltre, viaggi per l’apprendimento linguistico o di conoscenza culturale, esperienze locali o esotiche saranno da compiersi solamente come scelta coerente con le proprie crescita e competenze professionali. Troppo spesso viaggi ed esperienze all’estero si riducono ad una specie di safari, con l’unico effetto di aver demolito qualche vivente. Una relazione sobria con la natura ambientale (flora e fauna) ci farà assaporare meglio il vivere umano.

Si tratta di regredire a condizioni agresti? Se questo dà maggiore consapevolezza e fa trovare il  tempo per meglio discernere progetti di vita, diciamo: “Ben tornata” anche alla pastorizia tradizionale!

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Il nome nuovo di sviluppo è sobrietà

Indignarsi non basta

Tanti cittadini dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, si esprimono in modo “indignato” nei confronti dei loro Governi. Dall’Africa del Nord all’Europa c’è un movimento di protesta che va accusando i responsabili della vita pubblica di fare i propri interessi, ignorando – anzi danneggiando – i loro concittadini.  Si tratta di un movimento che ha cicli periodici ventennali/trentennali.

Anche in Italia sta montando la protesta – iniziata dalle donne – che vuol moralizzare i proprio deputati. C’è un avvicendarsi di accusatori e accusati, ma tutti sono oramai convinti che così non si possa andare avanti.

Manca però un progetto che anzitutto metta fine a questi comportamenti, ma che poi prosegua nel definire una conduzione della vita pubblica dove diritti e doveri si accompagnino a bisogni e risorse, secondo giustizia, nel senso di dare a ognuno ciò di cui ha bisogno e chiedere a ciascuno quanto può dare e fare.

Nei bar, per le strade, nei convegni, nei dibattiti radiofonici e televisivi, negli SMS monta la protesta, quasi ad esprimersi come “pars destruens”. Chi ha questa posizione indignata, può avere anche un progetto da proporre e da pretendere. Ognuno di noi, però, dovrà chiedersi quanto può protestare o indignarsi, secondo la sua condizione.

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Indignarsi non basta

Stop & Go

Vacanza, ritiro, tregua, sosta… tempi più o meno lunghi per fermarsi e ripartire. In questi giorni – insperato, ma necessario – c’è stato un improvviso sospendere litigi, battibecchi, provocazioni, insulti, gossip… (l’elenco potrebbe allungarsi indefinitivamente secondo l’esperienza personale e collettiva) e si è dato ascolto all’appello inderogabile proposto dal Presidente della Repubblica. Era da parecchi anni – anzi, da lustri – che le cosiddette “Forze Politiche” non si fermavano per fare un vero e proprio “gioco di squadra” a favore dei cittadini. Che cosa è avvenuto? Quali motivi hanno indotto questo cambiamento? La paura di perdersi tutti senza più la possibilità di dar colpa all’altro… Comunque qualcuno ha deciso finalmente di permettere all’altro di andare avanti – o meglio – di non togliere l’aria alla convivenza italiana.

Ma quale parte ha il cittadino qualunque? Che cosa posso fare io in prima persona che non sia delegabile agli altri? Certo, l’essere consapevole che se non mi metto in una rete solidale mi perdo e, con me, ogni altra persona con la quale c’è una qualche forma di interdipendenza. E’ da questa situazione che faccio appello a ogni altra/o concittadina/o: ne usciremo o ci salveremo solo a condizione di conoscere in prima persona il pericolo il cui ci troviamo, il debito ricevuto in eredità.  Non sarà con la rabbia o con gli insulti  scagliati a destra e a sinistra – ci stanno anche quelli, in modo più o meno dettagliato. Voglio aggiungere almeno un quarto d’ora al giorno di impegno nel fare e nel conoscere… Se questo venisse ripetuto anche dagli altri concittadini, saremmo già fuori dal pericolo. C’è stato un tempo in cui – più o meno imposto – il cosiddetto “sabato fascista” ha realizzato servizi e ha riqualificato ambienti degradati… con una vigile memoria possiamo riprendere alcuni atteggiamenti di volontariato efficace.

In questi giorni, in parecchi Paesi della Provincia di Varese trombe d’aria e maltempo hanno provocato danni imprevedibili… Non bastano vigili del Fuoco, Protezione Civile. Neppure la risposta economica delle assicurazioni ripristinerà in breve l’ambiente danneggiato. Mettendoci cura, ognuno con la propria competenza, arriveremo addirittura a migliorare.

Quanto stiamo facendo per l’ambiente naturale si può operare anche per le condizioni socio-economiche. Nessuno potrà limitarsi a subire passivamente. Facciamo nostro un indovinato messaggio: “Se non ora, quando?”

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Stop & Go

Impariamo ad identificare i bisogni

“Imparare ad identificare i bisogni: da quelli elementari a quelli più complessi”, questo il titolo del secondo seminario al Centro Gulliver.

Discernere i bisogni, fisici, relazionali, psicologici è il primo compito dell’educazione. Far prevalere un bisogno secondario su uno primario può compromettere le crescita e la stessa identità delle persone in una società che crea continuamente nuovi bisogni e in cui c’è un’eccessiva produzione di risposte ai bisogni… Nessuno può sentirsi escluso, siamo tutti a rischio, figli e genitori. Non è eccessivo affermare che la nostra prima identità è quella di essere clienti/consumatori.
Una chiave di lettura dei veri bisogni e delle risorse per soddisfarli è l’obiettivo di questo seminario.
Gli incontri seguiranno una formula ormai consolidata: una prima relazione che esamina l’argomento cui seguirà un breve buffet, per aprire poi un confronto e una fase più esperienziale, curata da don Michele Barban, con dibattito e approfondimento di gruppo.
Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente le tematiche affrontate, nel corso delle serate sarà proposta una bibliografia.

La partecipazione è libera e gratuita.

I seminari si terranno nei seguenti orari: dalle 20.00 alle 21.30 nel mese di luglio, dalle 19.00 alle 20.30, nel mese di agosto. Per informazioni: tel. 0332 831305 fax 0332 830046 e-mail: info@gulliver-va.it

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Impariamo ad identificare i bisogni

Voglia di atarassia

Desideri e paure producono soddisfazioni e dolore. Ognuno di noi – anche inconsapevolmente – cerca di evitare il dolore e di soddisfare i bisogni, ma sappiamo, senza bisogno di scomodare Maslow con la sua piramide dei bisogni, che c’è una qualità ed una quantità molto diversa dei bisogni da soddisfare.

Lo scenario che quotidianamente osserviamo ci presenta dal bisogno del potere alla paura della morte sotto i bombardamenti, dalla soddisfazione nell’usare l’altro per i propri istinti, alla ricerca di qualche alimento per sfamare i propri figli…

Sembra non esserci soluzione che da un lato armonizzi i bisogni di persone  apparentemente così diverse tra loro e che, dall’altro, ponga le premesse per un vero cambiamento che dia  risposta a bisogni che sono fondamentalmente gli stessi perchè siamo tutti esseri umani.

Prendiamo in considerazione la situazione cinese che è partita dalle condizioni del Celeste Impero  dove esistevano schiavi e padroni, fino al livellamento attuale (attraverso il maoismo)… ma nel giro di pochi decenni si sta ritornando a una sperequazione abissale tra i ceti o comunque tra persone di livello economico diverso…

Ma, per stare più vicini alla nostra realtà italiana, è di queste settimane un intervento necessario e drastico per risistemare l’andamento economico del Paese. Tutti hanno avuto un intervento di chirurgia finanziaria, ma la cosiddetta casta politica si è accontentata di una piccola dieta.

Quali sentimenti ci permettiamo? Indignazione, rassegnazione, cinismo,… atarassia. Questo sentimento – o meglio non sentimento – dice una passiva accettazione di una decisione ricevuta dall’alto, esprime il riconoscimento di una condizione di impotenza…

Ma questa non è la nostra filosofia. Abbiamo bisogno di essere protagonisti e quindi ci diamo tempo per ripristinare le nostre energie, collegarci con gli altri e finalmente operare una trasformazione sociale e politica nella quale ogni persona riceva ciò di cui ha bisogno e metta a disposizione le energie di cui è capace.

Pubblicato in Caleidoscopio | Commenti disabilitati su Voglia di atarassia