Valeriani è “Birraio dell’anno” per la seconda volta; un altro podio per Schigi

È Marco Valeriani il “Birraio dell’anno” per il 2018 appena concluso: il creatore delle birre di Hammer, produttore bergamasco nato da pochi anni per iniziativa della famiglia Brigati e subito salito nell’Olimpo del panorama nazionale, è stato incoronato a Firenze al termine della tre giorni organizzata dal network “Fermento Birra” all’interno del teatro TuscanyHall.

Marco Valeriani con il primo premio (foto: Birraiodellanno.it)

Un successo che conferma quindi Valeriani al top del mondo birrario italiano (ricordiamo che il premio va alla persona e non all’azienda anche se di fatto le due entità si fondono…) visto che il birraio di Hammer – che iniziò la carriera con Menaresta, è anche il primo a ottenere per la seconda volta la “medaglia d’oro” della manifestazione (aveva già vinto nel 2016) basata sui voti di una giuria formata da 100 esperti di tutta Italia.

Tra i grandi protagonisti di questa edizione, al di là del vincitore, c’è stato anche Luigi “Schigi” D’Amelio, l’unico rappresentante della provincia di Varese visto che conduce fin dalla sua fondazione la sala-cottura di Extraomnes a Marnate. Per l’ennesima volta Schigi – che vinse il titolo nel 2013 – è salito sul podio confermando una eccezionale costanza nella sua produzione. “Schigi” è risultato terzo nello scrutinio finale, preceduto oltre che da Valeriani, anche da Giovanni Faenza e quindi da un’altra realtà emergente quale Ritual Lab, esponente di spicco della new wave romana della quale fa parte anche Conor Gallagher-Deeks del viterbese Hilltop. Quinto posto a pari merito per il duo formato da Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini di MC-77 (di Serrapetrona, Macerata) e da un altro lombardo estremamente costante nella qualità delle sue birre, Emanuele Longo del Lariano di Sirone (Lecco).

A Firenze per il quarto anno consecutivo è stato assegnato anche il premio di Birraio Emergente, aperto a quei professionisti che guidano una realtà da – al massimo – due anni. Se la Lombardia si è aggiudicata il riconoscimento principale, il Centro Italia ha risposto con la vittoria in questa sezione grazie a Luca Tassinati, birraio di Altotevere che ha sede a San Giustino in provincia di Perugia. A seguire Umberto Calabria del romano Jungle Juice, Giorgio Masio del savonese Altavia, Adriano Giulioni dell’ascolano Babylon e l’accoppiata bolognese Alessandro Sanna-Federico Bianco di Bellazzi.

Birraio dell’anno – Albo d’oro

2009: Nicola Perra – Barley – Maracalagonis (Ca)
2010: Valter Loverier – LoverBeer – Marentino (To)
2011: Gino Perissutti – Foglie d’Erba – Forni di Sotto (Ud)
2012: Riccardo Franzosi – Montegioco – Montegioco (Al)
2013: Luigi D’Amelio – Extraomnes – Marnate (Va)
2014: Simone Dal Cortivo – Birrone – Isola Vicentina (Vi)
2015: Fabio Brocca – Lambrate – Milano
2016: Marco Valeriani – Hammer – Villa d’Adda (Bg)
2017: Josif Vezzoli – Elvo – Graglia (Bi)
2018: Marco Valeriani – Hammer – Villa d’Adda (Bg)

Birraio Emergente – Albo d’oro

2015: Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani – MC77 – Caccamo SL (Mc)
2016: Conor Gallagher Deeks – Hilltop – Bassano Romano (Vt)
2017: Giovanni Faenza – Ritual Lab – Formello (Rm)
2018: Luca Tassinati – Altotevere – San Giustino (Pg)

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