Valeriani (Hammer) è birraio dell’anno in un’edizione “alla lombarda”

Cinque su sei, compreso il vincitore assoluto e cioè Marco Valeriani, il grande protagonista di questa edizione. Il concorso “Birraio dell’anno”, che ha avuto l’apice ieri – domenica 22 gennaio – al teatro Obihall di Firenze ha evidenziato la qualità del movimento brassicolo lombardo (almeno per quanto riguarda i produttori di gran qualità), viste le scelte della giuria.

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Marco Valeriani con il premio – foto “Fermento Birra”

IL VINCITORE – Primo, dunque, Marco Valeriani che dal 2015 conduce i lavori nella sala cottura di Hammer, azienda nuovissima – è nata nel 2015 per iniziativa della famiglia Brigati – con sede a Villa D’Adda (Bergamo), ma che in precedenza ha lavorato con successo da Menaresta, inventando alcune birre che hanno reso famoso il marchio brianzolo.

IL PODIO – Alle spalle di Valeriani – ricordiamo che BdA è assegnato alla persona e non il birrificio – è stato premiato Emanuele Longo del “Lariano”, realtà lecchese forse meno famosa di altre ma ugualmente riconosciuta come un’eccellenza nel campo della birra craft italiana. Medaglia di bronzo ad “Allo”, e cioè Alessio Gatti, birraio che dopo aver fatto esperienze importanti in questo panorama (Bruton, Toccalmatto, Brewfist, Bad Attitude), ha aperto ad Alessandria il suo “Canediguerra”. Di fatto quindi sul podio sono finiti gli esponenti di due birrifici – Hammer e Canediguerra – di recentissima fondazione, anche se gli artefici delle loro fortune sono ben noti da tanti anni.

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I “magnifici 20” dell’edizione 2016 – foto “Fermento Birra”

ARRIVANO I “NOSTRI” – La cinquina dei migliori, declamata da Kuaska sul palco di Firenze, comprende infine due figure molto importanti e conosciute nel territorio insubre (passateci la definizione). Quarto è stato l’eterno Agostino Arioli del “Birrificio Italiano”, una delle prime realtà artigianali d’Italia che ora ha sede a Limido Comasco ma che storicamente è basata a Lurago Marinone. Agostino, tra l’altro, non ha mai vinto questo concorso ma è paragonabile a Gino Bartali, mitico corridore ciclista che non ha mai vestito la maglia iridata. Nel mondo del pedale si dice che manca di più Bartali al Mondiale che non il Mondiale a Bartali: nel caso di Arioli, forse, si può affermare la stessa cosa.
Quinto posto, per la giuria, appannaggio di Luigi “Schigi” D’Amelio, vincitore nel 2013 e presenza costante tra i migliori con le sue birre prodotte da “Extraomnes” a Marnate. E i piazzamenti continui inanellati da Schigi (sempre nella top ten dal 2011) sono l’ennesima conferma del livello raggiunto dalle birre create nel Basso Varesotto. E visto che avevamo detto “cinque su sei”, segnaliamo qui anche il sesto posto del monzese Pietro Fontana del “Carrobbiolo”.

L’EMERGENTE – A Firenze, dall’anno scorso, si assegna il titolo di BdA anche per la categoria emergenti, ovvero per quei birrai sulla piazza da non più di due anni. In questa categoria (che per il 2015 premiò Mc-77) il vincitore è stato Conor Gallagher Deeks, birraio di “Hilltop”, realtà viterbese (ha sede a Bassano Romano) molto promettente.

Birraio dell’anno – Albo d’oro

2009: Nicola Perra – Barley – Maracalagonis (Ca)
2010: Valter Loverier – LoverBeer – Marentino (To)
2011: Gino Perissutti – Foglie d’Erba – Forni di Sotto (Ud)
2012: Riccardo Franzosi – Montegioco – Montegioco (Al)
2013: Luigi D’Amelio – Extraomnes – Marnate (Va)
2014: Simone Dal Cortivo – Birrone – Isola Vicentina (Vi)
2015: Fabio Brocca – Lambrate – Milano
2016: Marco Valeriani – Hammer – Villa d’Adda (Bg)

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