Una volta c’era il signor maestro

Una volta c’era il signor maestroIl Maestro

Leggo,oggi su Varesenews che un bel po’ di insegnanti precari non percepiscono lo stipendio così come non lo percepiscono altri lavoratori impegnati nel Pubblico o nel Privato.
Ad essi va la mia totale ed incondizionata solidarietà ed auguro che le difficoltà possano risolversi al più presto. In altri contesti mi è capitato di affermare che nei confronti dei lavoratori ( ed anche delle Imprese creditrici che hanno bisogno di denaro per pagare i lavoratori ed investire) lo Stato è fellone.
Fellone nell’accezione etimologica del termine. Nel Medioevo tale era il mancatore di fé, ovvero il mancatore alla parola data; il reprobo non aveva scampo: marchiato per la vita! Continua a leggere

Meno male che a scuola ci sono gli alunni

Meno male che a scuola ci sono gli alunni.
Lo so che a prima vista, detta così, sembra una banalità. Magari lo è ma, fino ad un certo punto .
Ce ne sono di tutti i tipi, diversi l’uno dall’altro e ciascuno diverso dal giorno precedente. A volte sono svogliati, altre inventano scuse paradossali per giustificare evidentissime mancanze (fenomenale quella di un gatto portato al pronto soccorso), capita di vedere moribondi resuscitare l’ora successiva, per non parlare delle “pene d’amor”. I Romei si isolano e fumando, passeggiano “soli e pensosi” nei cortili mentre le Giuliette sono circondate da amorevoli prefiche che si prodigano coi fazzoletti sporchi di rimmel. Continua a leggere

Voti on line?

Collegio docenti,
tra gli argomenti all’ordine del giorno una voce che riecheggia da parecchio: mettere o no i voti on line? I proff. sono da tempo in agitazione e per questo molti si rifiutano di inserire i voti in internet. I motivi dell’agitazione sono parecchi ma, oggi, non è di questo che tratterò.
Dunque, Collegio docenti. Il solito parapiglia: Bogart contro Wayne, Connery contro Gable, la Lollo contro la Hepburn e la Novak mentre Ave Ninchi è persa tra le chiacchiere. Dico subito la mia posizione: non sono d’accordo e non da ora. I genitori, preferisco incontrarli, guardar loro negli occhi; non accetto di ridurre il contatto con le famiglie attraverso un numero a distanza. Conosco l’obiezione: non a tutti è possibile recarsi ai colloqui mattutini e quindi il voto on line sopperisce ….

 

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La fiducia

Buongiorno,
oggi ho riconsegnato in classe le verifiche svolte qualche giorno fa. Parte di esse sono state svolte in modo soddisfacente, altre in modo ottimale, alcune non hanno conseguito la sufficienza. Devo dire che le insufficienze mi hanno particolarmente soddisfatto.
Fermi!!!
Lo so che state pensando: il solito (o la solita) insegnante affetto da “sadismo progressivo”, quello che gode un mondo quando dispensa beffardamente voti negativi.
E invece no!
Vi state sbagliando e ve lo dimostro subito; abbiate solo un po’ di pazienza.
Dunque, a suo tempo, dopo aver distribuito le fotocopie del compito da svolgere mi sono reso conto di aver dimenticato il registro in sala docenti. Avrei potuto chiamare il bidello ma mi è balenata un’idea: ci vado io e confido nella lealtà dei ragazzi!
Pressappoco è andata così: “Devo assentarmi qualche minuto, non ho intenzione di chiamare nessuno per vigilare. Sarete da soli, posso fidarmi? Io scommetto di sì … che faccio … vado?”
Si sono guardati un attimo e: “Vada tra”
“Tra?”
“Tranquillo! Si aggiorni.”
“Allora vado, però sappiate che mi fido … però chi ne approfitta e copia è str ….”
“Troppi però. Vada!!!”
Sono andato. Al ritorno un silenzio che a volte, manco con le cannonate; ciascuno lavorava per conto suo.
Non hanno approfittato! Quelli che non hanno svolto il compito correttamente, si sono beccati il cazziatone di prammatica, subito dopo, però, i complimenti per l’onestà e la maturità dimostrate. Ne sono stato molto ma molto soddisfatto. Se volete, consideratelo come me: un passettino per sentirsi adulti e responsabili. Uno di questi giorni racconterò di un’opera di Pirandello: “Il piacere dell’onestà”

Gianni Barba

P.S.: Si capisce che a breve si farà una verifica di recupero