Signora Ministro,
non mi taccia per pedante, né di essere un noioso scocciatore ma, Le riscrivo per porLe alcuni quesiti e mi permetta, farLe alcune osservazioni.
Entro subito nel merito.
Che fine farà nella scuola italiana l’insegnamento di Storia dell’Arte?
Che fine ha fatto la petizione che Le è stata inviata ad ottobre corredata da 15mila firme (a cominciare da quella di S. Settis) che Le chiedeva, congiuntamente al Governo, di intervenire per salvaguardare l’insegnamento delle Materie Umanistiche?
Sig.ra Ministra, mi scusi la franchezza ma, Lei, finora, risulta afona nel panorama politico-culturale italiano; mica si può, per sempre, riparare dietro l’alibi che la “controriforma Gelmini” l’ha trovata già fatta e che allora ce la dobbiamo tenere? Vuol seguire l’esempio dell’ignavo collega Profumo che L’ha preceduta al Dicastero?
Con quale animo dobbiamo credere alle Sue recenti affermazioni su facebook che l’Arte è fondamentale per conoscere il territorio e che quindi va potenziata?
Le sue aperture al territorio o i suoi riferimenti alle Arti Digitali, alla Cinematografia o ai Corsi aperti alla cittadinanza sanno di pannicelli caldi se non addirittura di beffa. Una “cosa” buttata lì tanto per guadagnare tempo. Se veramente intende fare sul serio ripristini le ore di insegnamento di Storia dell’Arte nei bienni del Classico, del Turistico, dell’Artistico, del Tecnico-Grafico, riconsideri il progetto ERICA.
Prenda una posizione netta (stavo per dire rivoluzionaria…) e dica, una volta per tutte, che la Scuola Pubblica ipotizzata e voluta dalla sig.ra Gelmini è destinata al completo fallimento, svuotata dei contenuti culturali e quindi, organica agli obiettivi politici del suo mentore. La ricorda la storiella che l’elettore è come un ragazzo di una decina d’anni? Proponga di cancellare quella indegna controriforma e dica con voce forte e chiara che la Scuola Pubblica è innanzitutto una risorsa! E per favore eviti di accondiscendere acriticamente alle ipotesi di ridurre le Superiori da cinque a quattro anni inseguendo il miraggio di fare cassa riducendo il numero degli insegnanti.
Se vuole ridurre da 13 a 12 gli anni scolastici pre-universitari, piuttosto che usare la solita mannaia, pensi ad una riforma globale dei cicli scolastici e ascolti anche gli insegnanti, non solamente i soloni del Ministero che pontificano senza aver mai fatto un’ora di lezione! Vuole una bozza di proposta? Eccola: 3 bienni per la scuola Primaria e 3 bienni per la Secondaria; per quest’ultima un primo biennio comune e gli altri due di indirizzo specifico.
Concludendo, si ricordi sig.ra Ministro che per concorrere a formare personalità armoniose, spiriti critici e coscienze civili non basta solamente saper digitare su una tastiera; nulla sarà più nutriente e prezioso per l’animo umano dell’emozione che ci regala un testo letterario o dall’uscire commossi da un Museo.
Rispettosamente, Gianni Barba
OTTIMO intervento per quanto riguarda il seguente stralcio: “Prenda una posizione netta (stavo per dire rivoluzionaria…) e dica, una volta per tutte, che la Scuola Pubblica ipotizzata e voluta dalla sig.ra Gelmini è destinata al completo fallimento, svuotata dei contenuti culturali e quindi, organica agli obiettivi politici del suo mentore. La ricorda la storiella che l’elettore è come un ragazzo di una decina d’anni? Proponga di cancellare quella indegna controriforma e dica con voce forte e chiara che la Scuola Pubblica è innanzitutto una risorsa! E per favore eviti di accondiscendere acriticamente alle ipotesi di ridurre le Superiori da cinque a quattro anni inseguendo il miraggio di fare cassa riducendo il numero degli insegnanti. – ” — Mi spiace per la decurtazione di storia dell’ arte che ritengo indegna, ma non bisogna sottovalutare neanche l’ importanza delle materie tecnico scientifiche che hanno subito, ve lo garantisco in prima persona, tagli altrettanto pesanti e sono non meno importanti. Non cadiamo nell’ errore è meglio tagliare qui o tagliare li: I TAGLI ALLA CULTURA SONO SBAGLIATI TUTTI !!! se ad un liceo classico non si fanno abbastanza ore di arte è altrettanto grave che in un professionale ad indirizzo economico non si fanno abbastanza ore di informatica. e questo è solo per un esempio. I TAGLI DELLA GELMINI SONO INACCETTABILI TUTTI, e l’ intera riforma è già stata dichiarata in prima istanza incostituzionale dal TAR del LAZIO.