Il signor Milani, che incontriamo in canottiera e con un martello in mano, in una calda giornata di luglio, non ha dubbi: “Questo pozzo c’è dal 1790, quando l’acqua la tiravano su coi secchi e lunghe corde: ora la profondità è di 45 metri. Ma allora si andava ancora più giù”. Il “pozzo dei desideri”, protetto da una pesante grata di metallo si trova vicino a Tornavento alla fine di via Gaggio, sotto i pergolati d’uva della Dogana Austroungarica.
È lì da secoli, a Lonate Pozzolo, nel cuore del Parco del Ticino, e aspetta solo di essere scoperto.
Oggi i tanti visitatori del posto vi si affacciano incuriositi. Con un bicchiere colmo d’acqua in mano si può assistere ad un quasi miracolo: basta versarne un poco nell’oscura profondità fatta di mattoni e muschio, aspettare qualche secondo, e ascoltare il rumore che proviene. In molti, dopo aver sentito il rumore che proviene dalle profondità della terra, esprimono un desiderio. Provare per credere…