Val Cannobina o Picuz, questo è il dilemma!

valcannobinaLa valle Cannobina si trova proprio alle spalle di Cannobio: è selvaggia, splendida e presenta un’infinità di itinerari da fare a piedi o in mountain bike”. Comincia così il consiglio per la gita fuori porta di Mario Parietti, fotografo ed escursionista luinese che ci dà la possibilità di raddoppiare il consueto viatico per la gita del venerdì. Nel suo blog archiviolagomaggiorevaresotto, infatti abbiamo pescato un percorso che porta dall’orrido di S. Anna – Orasso Cursolo M.te Vecchio Orasso, in Piemonte. Un giro di una giornata che si somma a quello proposto da Valganna.info, che vedremo più oltre.“Salendo in auto verso Cursolo Orasso – continua Mario – non può mancare una sosta all’orrido di S. Anna. L’orrido è ben segnalato, va presa  la strada che sale in valle poco dopo una pompa di benzina, venendo da Cannero. L’orrido propriamente detto è una spaccatura creata dal torrente Cannobino nel corso dei millenni. Sulla sommità è stata eretta una chiesetta dedicata a Sant’Anna risalente al XVII secolo. Scendendo dalla stretta strada che porta alla chiesetta si incontra anche una graziosa cascatella”. Per leggere l’intero percorso, corredato da splendide foto, è possibile consultare l’apposita pagina sul blog.
Emiliano, di valganna.info, propone invece per questo weekend un giro in provincia, nella zona tra la Valcuvia a il Lago Maggiore: Picuz-Monte San Clemente.
Si tratta di due elevazioni secondarie, ma molto panoramiche sul medio Verbano, e in special modo sul golfo di Laveno – scrive Emiliano. Sulla cima del Monte San Clemente (m.621) si trova una bella chiesa dedicata all’omonimo santo e una breve Via Crucis. Il Picuz è invece una radura, anch’essa molto panoramica, letteralmente a picco (lo dice il nome stesso…) sul paese di Sangiano, meta di partenza dell’itinerario. Si può lasciare l’auto in paese, nei pressi della chiesa o della stazione FS, oppure salire – per i più pigri – direttamente col mezzo per una strada prima asfaltata e poi sterrata. A piedi occorre circa 1 ora fino al Monte San Clemente”.
Salendo a piedi, dopo circa un quarto d’ora, s’incontra eventualmente un sentiero all’altezza di un tornante sulla sinistra, che permette in salita di evitare gran parte del tratto asfaltato. Scegliere uno o l’altro è indifferente, ma ovviamente il percorso nel bosco è più suggestivo, poiché traversa proprio sotto la rupe calcarea del Picuz, risalendola agevolmente”. Sul sito di valganna.info potete continuare a gustarvi il racconto, con relativa documentazione fotografica.