La passione va coltivata, ma senza strafare e con la debita sicurezza: per funghi si va in due, almeno. Già perché le notizie che arrivano dalle valli del Varesotto promettono bene, almeno per questa stagione. Al momento di partire è bene sapere che esistono alcune regole. Primo: dotarsi di cellulare, cartina dettagliata o gps, e contenitori vari di vimini. Secondo: informarsi a seconda dei luoghi, se sono presenti regolamenti particolari per la raccolta (a questo proposito consigliami di telefonare alle comunità montane e ai parchi regionali o naturali dove il bosco si trova).
Un ultimo consiglio, prima di allacciare gli scarponi e preparare il coltellino (non vanno strappati dalla terra, ma tagliati alla radice!) sarà bene ricordare che coi funghi non si scherza: se non li conoscete, poteteb usufruire del servizio dellìAsl di Varese che è attivo proprio in questa stagione: basta portare il raccolto negli appositi laboratori per avere un consulto gratuito da parte di un esperto.
MI SPIACE, MA DEVO CORREGGERE LA VOSTRA AFFERMAZIONE ,SU COME CI SI COMPORTA DURANTE LA RACCOLTA DEI FUNGHI.
I FUNGHI VANNO STACCATI DAL TERRENO FACENDO UNA PICCOLA ROTAZIONE ,NON VANNO TAGLIATI ALLA BASE ,ALTRIMENTI I PARASSITI ATTACCANO IL MICELIO DANNEGGIANDOLO PASSANDO APPUNTO DALLA BASE DEL GAMBO DEL FUNGO TAGLIATO
I porcini vanno raccolti con una torsione “cavandoli da terra” e non tagliandoli al piede come erroneamente riportate nell’articolo chiedete a qualsiasi micologo, i chiodini possono essere tagliati al piede.
Tagliare il porcino al piede porta al marciume del micelio immediatamente sottostante.
Il regolamento della comunità montana monte Piambello specifica chiaramente questa cosa, il coltello serve per pulire sul posto i funghi che il raccoglitore non sottoporrà ad analisi micologica mentre si può evitare di pulire i funghi che si porteranno a far controllare dai micologi.
Sarebbe il caso di specificare che su tutto il territorio nazionale è vietato il trasporto nei sacchetti di plastica, questa pratica è purtroppo molto molto diffusa anche dalle nostre parti.
volevo solo chiarire
Buongiorno,
grazie per i consigli che avete indicato nell’articolo, volevo fare due osservazioni.
Benissimo il cellulare nel bosco, ma in alcuni casi il cellulare non prende, soprattutto nei posti più impervi, quindi sarebbe utile avere due ricetrasmittenti anche da poco prezzo (€ 20) che consentono di essere sempre in contatto.
Vado a funghi da anni, ma è la prima volta che sento che i porcini vanno tagliati alla base. Non dovrebbero essere colti dolcemente e puliti sul luogo? Se lascio un pezzo di gambo sul terreno, quando marcisce non “intossica” il terreno e le spore che vi sono cadute sopra?
Inoltre in commercio non ho mai visto funghi con l’ultimo pezzo di gambo tagliato.
Cordiali saluti.
Roberto Vegezzi.
COMUNITA’ MONTANE E PERMESSI.
Scrivo questo commento in quanto NON ritengo giusto o quantomeno fuori parametro il costo per il permesso per la ricerca funghi fuori da proprio comune,GABELLA NON DEMOCRATICA E PIUTTOSTO DIDATTORIALE da parte delle Comunità montane.
AD ESEMPIO,la licenze di pesca ,euro 23 governativa e euro 30 FIPS, totale euro 53 annue, con possibilità di cattura per 5 kg. al giorno di pescato,con l’immissione di trote all’apertura della stagione, mentre 25 euro per, si e nò 3 mesi per la ricerca funghi se li trovi bene se nò ciao.
Potete dirmi di andare a pescare,vero,ed è una cosa che già faccio,ma la gabella sui funghi è una ruberia.
Grazie per l’attenzione LUIGI.
Concordo pienamente….i porcini DEVONO essere colti con una torsione,e puliti sul posto poi devono essere riposti in cestini di vimini o contenitori forati, in modo che durante il tragitto i funghi disperdano le spore sul terreno.Amate la natura ed essa amera’ voi.