Lotta senegalese tra sport e folklore

Oggi a Dakar in molti non dormiranno. Molti passeranno la notte in strada a festeggiare, soprattutto qui a Guedawaye. Tutto questo perché quella di oggi è una giornata molto importante per lo sport del Paese. Nel tardo pomeriggio di oggi -domenica- è infatti finita la stagione di lotta senegalese, uno sport che raccoglie le passioni e l’entusiasmo della stragrande maggioranza dei senegalesi. In confronto, la dedizione degli italiani al calcio sembra solamente un leggero interesse.

Nello stadio di Dakar è quindi andata in scena davanti a migliaia di tifosi sulle tribune e a milioni in tv un gran finale di stagione tra Tyson, atleta di quasi 140 chili e 39 anni, e il giovane Balla Gaye II che ha bloccato la città dalle 5 del pomeriggio fino alle 21.

Una lunghissima maratona in cui lo sport giocato ricopre solo una piccola parte. Prima del combattimento (ne erano in programma 6) bisogna effettuare un lungo e folcloristico rituale di preparazione. Buffi riti religiosi si mischiano al classico riscaldamento muscolare sotto gli occhi delle tribune e con il pubblico in delirio.

L’incontro più atteso, quello per cui molti senegalesi hanno sborsato gran parte del loro stipendio per assistere è durato veramente poco. Balla Gaye ha infatti battuto il suo rivale Tyson in 10 secondi esatti. Non è stato un KO, sia chiaro, perché in questo tipo di lotta -dalle regole un po’ complesse- è necessario semplicemente buttare a terra (nella sabbia) l’avversario e Tyson, a quanto dicono, ha subito una delle peggiori umiliazioni della sua vita. Dopo solo qualche pugno in faccia, infatti, è stato scaraventato di faccia nel terreno.

Noi saremmo dovuti andare allo stadio ma alla fine abbiamo seguito la gara a casa di amici e, vedendo come sono andate le cose, abbiamo fatto un’ottima scelta. Non appena Balla Gaye ha vinto, subito è esplosa la festa. I suoi supporter hanno letteralmente invaso il prato dello stadio e la polizia, caschi in testa e manganelli in pugno, ha cercato di proteggere il neo-campione. La televisione nazionale ha mostrato distese di tifosi a terra che si sono sentiti male, forse per il caldo o forse non hanno retto l’emozione.

E dopo la gara inizia la festa per le strqde della città. Un lungo carosello di auto, taxi, pullman e uomini di corsa si sono incamminati verso il quartiere di appartenenza di Balla Gaye che, guardacaso, è proprio Guedawaye, dove abitiamo noi. Trovare un taxi è stata un’impresa e anche il viaggio verso casa non è stato dei migliori. La strada era spesso invasa da improvvisi blocchi di tifosi e alcuni di questi, forse un po’ troppi, hanno cercato di scroccarci un passaggio con maniere a volte discutibili.

La festa è proseguita per tutta la notte mischiandosi anche con i festeggiamenti per il ramadan che inizierà proprio tra poche ore. 

Marco

P.S. Da domani passeremo una settimana nel villaggio di Mboro, a nord di Dakar. Non avremo internet e per questo il blog non verrà aggiornato. Vi aspetto domenica per i nuovi racconti dal Senegal