La febbre del gioco

 

Bookmakers a bordo pista

Bookmakers a bordo pista

Quando ho letto quella notizia sullo scommettitore “beffato” da una delle società di bookmakers più grandi del regno, mi è venuta in mente quella sera a Wimbledon. La notizia riguarda un signore inglese che ha azzeccato le 24 città in cui il giorno di Natale sarebbe nevicato, ma per un errore chi ha preso la puntata non ha spiegato al cliente che quella non poteva essere una scommessa multipla. Insomma, non ha vinto quei 7 milioni di sterline che si era già sognato in tasca, grazie ad appena 5 pounds di “investimento”. A Wimbledon io non avrei mai vinto quella somma, scommettendo alle corse dei levrieri. Cani, esattamente come fossero i cavalli delle Bettole. Alla periferia sud di Londra, non lontano dal tempio del tennis, c’è uno stadio apposito. Atmosfera molto inglese. Anziane signore a prendere le scommesse allo sportello ufficiale, anziani bookmakers a contendersi i clienti a bordo pista sotto tre ombrelli di colori diversi. Intorno un viavai di umanità varia che – all’apparenza – di raffinato ha ben poco. Beh, avevo puntato 2 pounds sul cane numero 3, ma la signora dello sportello ha segnato 2. Non me ne ero accorto, finché il 3 non ha battuto proprio il 2 al fotofinish. E ho visto sfumare 5 pounds facili facili. Niente di che, ma per chi passa da Londra questa specie di febbre per la scommessa è un aspetto interessante da notare. Ci sono agenzie di bookmakers praticamente in ogni strada principale, quasi una vetrina accanto all’altra, sono più dei negozi che vendono pane. Si può scommettere sullo sport, calcio in testa. Ma anche sulla politica, sull’attualità ancora da venire, sulle classifiche musicale. E anche, perché no, sulle previsioni del tempo. Mai entrato in uno di questi negozi, troppo pericoloso per le mie tasche. Ma una serata con gli amici al Greyhound Stadium di Wimbledon non poteva mancare. Le corse dei cani non mi hanno particolarmente affascinato, il pubblico dello stadio – una specie di ippodromo per gente ruspante – merita però una visita.

I banchi "ufficiali" dove si raccolgono le puntate

I banchi “ufficiali” dove si raccolgono le puntate