En el año 2013 he pintado el cuadro “AZUL” dedicado a RUBEN DARIO y ahora, en el 2022, lo he repintado.
En términos técnicos, según la grande tradición pictórica italiana, esta operación se la define “RIPENSAMENTO” o “PENTIMENTO” y se trata de un arrepentimiento en el transcurso de la realización de la obra, o posteriormente, debido a la insatisfacción del artista con respecto a la versión anteriormente realizada.
Una grande imagen del Conjunto Artístico Monumental de la Iglesia Santa María de los Ángeles en el Barrio Riguero de Managua ha sido publicada por la Enciclopedia Treccani, situada en el podio de las enciclopedias más importantes del siglo XX, junto a la Encyclopædia Británica y la Enciclopedia Universal Europeo-Americana.
La bella notizia dall’Italia é che sono stato inserito nella nuovissima Enciclopedia Treccani dell’Arte Contemporanea, la prima nel suo genere a livello mondiale.
Ovviamente per me é una grande soddisfazione l’essere stato inserito tra i 3.600 lemmi e le 4.000 immagini dell’arte e degli artisti del mondo.
500 años alucinantes… y los descubrimientos recíprocos nunca terminan de estremecer. En 1992 se celebraron, con alegría o consternación, los 500 años de la llegada de los europeos en las Américas. En este mismo año 1992 he realizado un ensamblaje escultórico policromado que se titula “500 años de descubrimientos recíprocos” que se encuentra actualmente depositado en el salón principal del Instituto de Historia de Nicaragua y Centroamérica IHNCA
En 1980 estaba pintando una serie de obras muy dramáticas, sobre el ataque despiadado de las clases poderosas de los bancos y de los Ricos Epulones en contra de los los trabajadores, los estudiantes, los desempleados y marginados de Italia.
Era el fin de los sueños del 68 estudiantil y del 69 obrero…
Nel Post anteriore sul mio dipinto “LA ZATTERA DELLA MEDUSA ITALIANA” del 1981 spiegavo che l’avevo realizzato “negli anni in cui l’Italia viveva “in bilico tra speranza e disperazione” ……proprio come la Francia nel 1816, quando Gericault dipinse il celeberrimo “Le Radeau de la Méduse” (La zattera della Medusa)”. Continua a leggere
Dipingere una cupola è sempre stato il sogno di tutti i pittori: il più bel dipingere sul più bello e perfetto degli spazi architettonici, sintesi estrema di copertura (finito) e di apertura (infinito) della casa dell’uomo.
Poter dipingere una cupola è un’opportunità da non perdere.
Nel 2009 pubblicavo la seguente tesi dal titolo “Arte Contemporanea: introduzione”, che il mio amico Alessandro Querci, esperto di Arte Contemporanea definiva “un po’ sbrigativa ma ineccepibile”.
Pubblico di nuovo questa tesi, perché purtroppo sussiste il mito del “Sistema dell’Arte Contemporanea” come “AVANGUARDIA ” del giorno d’oggi.
En el 1990 logramos imprimir aquí en Nicaragua una colección de postales que representan una monumental pintura mural sobre la historia del café nicaragüense.
Esta pintura mural que ha nacido conceptualmente en Nicaragua y que se titula “EL CAFÉ: DE LAS SEGOVIAS A PUERTO SANDINO”, ha sido pintada en un Bar-Torrefacción de Café en el norte de Milán- Italia…
Nel Natale 1994 ho regalato alle mie figlie Maria Esteli e Melissa una casetta in legno decorato che ho realizzato nel piccolo cortile posteriore della nostra casa in Managua-Nicaragua.
Era una casetta in legno molto ben fatta, solida e con rifiniture precise ed eleganti, con porte, finestre, illuminazione elettrica e piccoli mobili interni.
Nel Luglio 2020, a un anno esatto dalla memorabile esperienza di arte “EN PLEIN AIR” avevo scritto alcuni appunti per un intervento complessivo d’arte a Castelluccio Valmaggiore. Si trattava di idee e riflessioni che nel corso dell’anno avevo maturato insieme al maestro Salvatore Lovaglio e al Dott. Pasquale Bloise, direttore del Museo della Valle del Celone.
Questo é un primo piccolo tentativo di riassumere il mio lavoro selezionando una cinquantina di disegni, sculture e dipinti, parecchi dei quali inediti anche su internet. Sono opere rappresentative dei vari periodi pittorici a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, cioè dagli anni in cui imperversava la cosidetta “Arte Contemporanea”, e dipingere con pennelli, tele e tavolozza era considerato praticamente un crimine.
Forse qualcuno si é chiesto che pescatori sono quelli rappresentati nel grande quadro che stava dietro la scrivania del Direttore Marco Giovannelli.
Sono pescatori della della costa Caiçara del Brasile, tra Rio de Janeiro e São Paulo, nel territorio della meravigliosa cittadina di Paraty e delle spiagge di Ponta Negra e Trinidade.
BRASILE. Era una bambina, sulla spiaggia di Ponta Negra, a una ventina di chilometri al sud di Paraty, il motivo che mi ha ispirato negli anni seguenti a realizzare varie opere, sempre differenti e sempre uguali, di una ragazza già matura, come al risveglio, ancora sognante e con le braccia alzate.
Quando sono andato a vivere a Paraty, alla fine del secolo scorso, era da poco stato assassinato José Kleber, il poeta piú anticonformista e rivoluzionario della costa Caiçara del Brasile.
Di lui mi é stato regalato il bellissimo libro di poesie intitolato “Praia do Sono”, che non riesco piú a trovare tra i depositi e archivi dei miei studi, ateliers o talleres al di qua e al di lá dell’Atlantico.