Oggimitrattobene: la Belhaven McCallum’s

Non posso nascondere che la mia preparazione, già non eccezionale in generale, sia piuttosto carente sul vasto mondo della birra britannica. Questione di occasioni e di opportunità di assaggio, anche se prometto di impegnarmi da qui in avanti per colmare almeno un po’ questa lacuna. A tal proposito ho scelto da uno scaffale ben fornito di una catena di supermercato una bottiglia elegante nella forma e nell’etichetta: quella di una stout scozzese, la McCallum’s della Belhaven Brewery. Un birrificio che ha un’origine davvero lontana nel tempo, visto che è stato fondato nel 1719 e che è rimasto fino a pochi anni fa il più antico produttore indipendente di Scozia. Ora però Belhaven è diventato parte del gruppo Greene King, uno dei maggiori di proprietà britannica.

La bottiglia trasparente (scelta per la verità che non convince) permette di vedere subito il colore della McCallum’s, che nel bicchiere è molto scura, di un nero quasi impenetrabile (mentre la si versa appare invece color caramello). La schiuma appare bianca, rigogliosa, cremosa e persisente. Al naso la nota più evidente è quella del tostato, ma si avvertono con meno forza anche il caramello e fors’anche la liquirizia.
Quando poi si passa all’assaggio, la McCallum’s vede una netta prevalenza del malto: una birra piuttosto dolce, inizialmente abbastanza gasata e di corpo medio.

Durante l’assaggio al malto tostato si aggiunge con forza il sapore di caffé e anche un sentore di cola. Il corpo è medio mentre l’amaro sbuca nel finale pur senza mai prendere il sopravvento. Nel complesso la McCallum’s è una birra che si può bere senza grandi problemi, complice anche il basso contenuto alcoolico (4,1%) che ne… incoraggia il consumo.

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