Oggimitrattobene: la PhilMath di Nix Beer

Fuori non si può andare, causa coprifuoco. Alla televisione scorrono immagini lisergiche: Elio – delle Storie Tese – semitravestito da Little Tony che canta una canzone di Patti Pravo. Insomma, è stato il mio pensiero, forse è ora di stappare qualcosa di forte, cercando però di andare sul sicuro.
Ecco quindi che la scelta per alcolizzare il sabato sera è ricaduta su una bottiglia che custodivo da un anno e mezzo, dalla mia visita al minuscolo e originale pub di Nicola Grande nel centro di Pavia.

Se le altre bottiglie acquistate in quell’occasione sono presto evaporate, la PhilMath era rimasta ben riposta in cantina, un po’ perché quella birra ha caratteristiche di lunga durata, un po’ perché le birre così tanto alcoliche – stiamo parlando del 13,5% (!) mi mettono sempre in soggezione. Ma quando poi Elio si è messo direttamente a duettare con la Patty, non ho più avuto dubbi sul da farsi.

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Una bevuta speciale: vi racconto la Baladin Xyauyù 2008

Chi segue la pallacanestro – e la Pallacanestro Varese in particolare – sa bene che questi sono giorni particolari. La squadra biancorossa (per cui batte il mio cuore e che, a livello giornalistico, è ciò che seguo più da vicino da una ventina d’anni) ha acquistato nientemeno che il leggendario Luis Scola, campione olimpico con l’Argentina nel 2004 e tanto altro ancora. Cosa c’entra tutto ciò con Malto Gradimento? Beh, una firma del genere andava festeggiata stappando qualcosa di speciale e così, attraverso il mio profilo Instagram personale (@damianofranz) ho chiesto ai miei amici e follower di aiutarmi a scegliere.

Due le opzioni: la “classica” Westvleteren 12 – di cui conservo sempre un esemplare – e una ancora più storica Baladin, più precisamente una “Xyauyù 2008 Riserva Teo Musso”. Il risultato del sondaggio è stato netto: la Xyauyù è stata indicata dal 74% dei votanti ed è quindi finita sul mio tavolo dopo una lunghissima militanza in cantina. Una bottiglia regalo la cui data di scadenza indicava la “fine del mondo”: beh, visto l’andazzo di questo 2020 apocalittico, ho convenuto che forse era giunto il momento di degustarla. Continua a leggere







Oggimitrattobene: Hibu Mood

Del birrificio brianzolo Hibu abbiamo parlato di recente, perché ha dato vita a un curioso progetto di recupero dei luppoli autoctoni lombardi che promette sviluppi interessanti negli anni a venire. Intanto però, l’impianto diretto da Raimondo Cetani prosegue nella sua attività brassicola, sia proponendo le proprie birre più note, sia creando specialità stagionali o “one shot” da offrire agli appassionati.

La “Mood”, in stile baltic porter, è stata “promossa” tra le “Perenni”, le birre presenti e prodotte lungo tutto l’arco dell’anno, ha un tenore alcolico abbastanza elevato (7,5%) e un IBU (55) che lascia capire quel che si ritroverà nel bicchiere.  Continua a leggere







Omaggio alle zone terremotate: la Nursia Extra

Il terremoto che ha devastato a più riprese l’Italia centrale nelle ultime settimane, ha creato notevoli problemi anche al tessuto delle imprese che hanno sede nelle zone colpite dalle scosse. Tra queste ci sono anche alcuni birrifici, noti e meno noti, che per le loro condizioni attuali tengono in apprensione gli appassionati di birra artigianale.
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Un mondo quest’ultimo relativamente piccolo, che per altro ha già iniziato a dare il proprio sostegno alle aziende che si trovano in mezzo alle difficoltà: c’è chi ha già garantito di acquistare i prodotti dei birrifici colpiti, chi si è reso disponibile a ospitare la produzione sui propri impianti qualora qualche collega ne avesse bisogno, e così via. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la Lager di KrugBrau

Gli appassionati di birra italiani hanno imparato a conoscere, spesso negli ultimi anni, un territorio tedesco che appartiene sì alla celebre Baviera ma che si trova relativamente lontana dalla Monaco dell’Oktoberfest e delle sei sorelle. Parliamo della Franconia, terra che al di là di alcune grandi città (e Bamberg è senza dubbio una delle mete più calde del turismo birrario) è punteggiata di paesini e di birrifici tra il piccolo e il minuscolo che però custodiscono tra le proprie mura una storia antichissima.Krug1

A “spingere” la Franconia tra gli interessi dei beer hunter nostrani ha contribuito assai un personaggio come Manuele Colonna, che da diversi anni organizza a Roma il festival dell birre franconi e ha pubblicato un’apprezzata guida birraria per scoprire al meglio quella zona di Germania così interessante e particolare. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la “Rossa del Conte”

Tra i birrifici italiani di recentissima apertura c’è anche quello di Viadana, in provincia di Mantova, località famosa per il rugby… e forse anche questo ha contribuito alla creazione di un impianto per produrre birra, ben conoscendo la “sete” tipica di giocatori e appassionati di palla ovale.

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Scherzi a parte, il Birrificio Viadanese è attivo dal 2014 ma un momentaneo problema al sito internet ufficiale ci impedisce di approfondire la sua conoscenza. Poco male, perché passiamo direttamente ad assaggiare la pale ale mantovana, la “Rossa del Conte” come troviamo scritto su un’etichetta davvero splendida (foto in basso) su cui campeggia un elegante leone con farfallino, pipa e bombetta con uno sfondo arabescato. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la Via Francigena

Via_Francigena2La Via Francigena, come molti sanno (e per chi non lo sa consigliamo l’e-book del direttore di VareseNews, Marco Giovannelli, lo trovate QUI) è un’antica strada percorsa dai pellegrini che collegava Canterbury con Roma attraversando una bella fetta di Francia e di Italia. I non appassionati però forse non sanno che l’attraversamento delle Alpi avveniva grazie al passo del Gran San Bernardo, che oggi ritroviamo anche sulla carta geografica delle birre grazie a una piccola realtà artigianale valdostana con sede nel paese di Etroubles, che si chiama appunto Les Bieres du Grand St. Bernard. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la DNA New World Ipa

DNA_SmallDico la verità: quando sullo scaffale di un supermercato varesotto ho intravisto il logo di Dogfish Head sono stato indotto in tentazione. Da queste parti non si erano ancora viste (se non in qualche beer shop) le bottiglie griffate da Sam Calagione, uno dei nomi più famosi dell’ondata brassicola statunitense e personaggio noto anche in Italia per diversi motivi tra cui le sue collaborazioni e l’essere partner di Eataly. Non conoscendo la gamma di Dogfish, mi sono accorto solo in un secondo momento – confermo: acquisto distratto se ce n’è uno, anche per via del prezzo poco oltre i 2 euro – che la birra in questione porta anche la firma brit di Charles Wells: si tratta infatti della collaborazione che ha dato vita alla “Dna New World Ipa“. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la Mukkeller Zero Tituli

CantinaPiemonteseQuesta settimana è toccato a me fare il reporter per il progetto “141 Expo” voluto da VareseNews per dare un seguito al trionfale “141 Tour” del 2013 che portò il nostro giornale in tutti i comuni della provincia (erano appunto 141, ora sono divenuti 139 per via di una fusione) alla ricerca di storie, monumenti, personaggi, aziende significative e via discorrendo. Il Tour di quest’anno è incentrato principalmente sulle tematiche di Expo: alimentazione, turismo, accoglienza, cultura e via dicendo. Nei miei tre giorni non avevo in programma visite a birrifici (ero a http://live.varesenews.it/Event/Comerio_2, Gavirate e Bardello) ma in chiusura del tour a Gavirate ho fatto una capatina a “La Cantina Piemontese”, locale storico (nella foto) e che conosco da anni, dove tra l’altro sapevo di trovare qualche birra interessante. Continua a leggere







Oggimitrattobene: la The Full Nelson

IMG_0388Sarà la Nuova Zelanda la prossima terra affollata per chi cerca luppoli originali e intriganti? Probabile, e qualche effetto comincia a vedersi anche per i non super-addetti ai lavori. Se trend sarà, anche in Italia ci si sta muovendo (il pioniere è stato Bruno Carilli – e chi se no – ma tenete d’occhio, tra gli altri birrifici, anche Etnia del nostro amico Nix Grande…) però la birra di cui vi parlo oggi ha origini britanniche.
La “The Full Nelson” infatti è prodotta a Newport, città gallese non lontana da Cardiff, dal birrificio Tiny Rebel e la sua ricetta prevede l’utilizzo di un luppolo proveniente dagli antipodi, il Nelson Sauvin. Continua a leggere