Oggimitrattobene: la Tre Fontane tripel

TreFontane_01Qualche tempo fa abbiamo annunciato la nascita della prima birra trappista italiana, una novità assoluta per il nostro Paese e un’aggiunta alla ristretta ma celeberrima cerchia dei prodotti realizzati – con una serie di norme ben codificate – dai monaci cistercensi della stretta osservanza.
Il monastero interessato si trova a Roma, nel quartiere Eur, e il suo nome è anche lo stesso della prima birra uscita dai fermentatori: Tre Fontane. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Brussels Calling di “de la Senne”

BrusselsCallingDopo aver testato con gioia almeno due birre della famiglia (vado a memoria: di certo la Zinnebeer e la Stouterik) non ho avuto esitazioni ad acquistare – a prezzo concorrenziale e vicino a Varese – una bottiglietta di Brussels Calling, fors’anche ispirato da un nome che a noi patiti dei Clash ricorda da vicino quello di un album imperdibile firmato da Strummer&Co.
Una birra, quella prodotta nella capitale belga da un’azienda giovane come la “Brasserie de la Senne”, che però mi ha fatto storcere il naso. Intendiamoci, la “Brussels Calling” è tutt’altro che una birra fatta male e probabilmente ai patiti dell’amaro risulterà anche ottima. Non per me, visto che personalmente non amo in modo particolare certe sferzate dei luppoli, taglienti e persistenti. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Batzen Dunkel

batzen_luiseParla tedesco sia nel “nome” sia nel “cognome”, ma la Batzen Dunkel è una birra italiana, di origine altoatesina. Batzen infatti è un produttore giovane – attivo solo dal 2012 – che si è radicato nel centro di Bolzano grazie a una mossa azzeccata: sistemare e gestire la più antica osteria cittadina (si parla di oltre 600 anni di storia) e affiancare appunto da qualche anno la produzione di birra con un impianto subito di alto livello, affidato a birrai che hanno studiato l’arte tra la vicinissima Austria e la Baviera. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Elav Grunge Ipa

GrungeIpaQuesto potrebbe essere un post buono per discutere – e sappiamo che l’argomento è caldo – dell’opportunità di proporre birre artigianali nelle catene della grande distribuzione. Magari ci torneremo in altra sede (anticipiamo il nostro personale parere: la riteniamo una strada percorribile) ma intanto lo tocchiamo parlando di questa birra prodotta nella Bergamasca, a Comun Nuovo, dal “Birrificio indipendente Elav”, azienda relativamente giovane ma che si è già ritagliata un posto di rilievo nel panorama artigianale italiano. Non a caso, sul collo della bottiglia, è appiccicato un bollino in memoria della medaglia d’oro vinta al “Mondiale della birra” di Mulhouse nel 2013. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Duvel Tripel Hop 2014

Duvel_Tripel14_2Uno dei grandi marchi belgi ben noti anche all’estero – non necessariamente solo tra gli appassionati – è certamente “Duvel” di cui, qui a Varese, si ricorda una storiella curiosa risalente ai Mondiali di ciclismo 2008. Allora un noto albergo-ristorante del centro, prenotato da un folto gruppo di fiamminghi arrivati a tifare Boonen e compagni, fece una buona scorta (per gli standard del locale) di questa birra ma dopo la prima sera dovette rifare l’ordine. La Duvel era già esaurita, e qualche anima pia riportò un belga zigzagante all’area camper dove alloggiava, dopo “l’imbenzinata” presa con i connazionali. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Long Hammer Ipa

LongHammerIPACuriosamente questo è un periodo in cui sto assaggiando parecchie birre diverse, in momenti e luoghi differenti, ma negli ultimi mesi non ho aggiornato la rubrica dedicata alle degustazioni (che peraltro, sul blog sono ben presenti grazie all’impegno del nostro Ale Div). Riprendo finalmente il filo del discorso con l’ennesima birra che ha fatto capolino nei nostri supermercati dopo un viaggio transatlantico. Iniziano infatti a essere piuttosto comuni, nel circuito della grande distribuzione, diverse birre statunitensi: solo un piccolo campione rispetto alla mole prodotta dalle craft breweries (che spesso hanno dimensioni enormi per gli standard italiani) che però permette al consumatore meno esperto di venire a contatto con etichette e stili diversi. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Alchemy Ale

Alchemy_01La grande distribuzione nostrana porta talvolta in Italia alcune marche e qualità di birra che fino a poco tempo fa era davvero difficile reperire. Tra queste ci sono anche alcune bottiglie made in Usa (vi abbiamo già parlato ad esempio della famosa Sierra Nevada Pale Ale) come la Alchemy Ale prodotta in Oregon, a Portland, dalla Widman Brothers, una craft brewery nata per iniziativa dei due fratelli, Kurt e Rob. Oggi, come spiega molto bene lo splendido blog “Una birra al giorno” (leggi qui) il birrificio fa parte della Craft Brew Alliance che a dispetto del nome non è più considerabile artigianale neppure per gli standard americani anche perché è tra le dieci maggiori aziende Usa del settore. Continua a leggere

Oggimitrattobene: la Auer Maibock

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Per una volta faccio uno strappo alla regola: di solito nella rubrica di assaggi e recensioni amatoriali – Oggimitrattobene – inserisco solo birre che acquisto o che comunque non mi arrivano direttamente da produttori e rivenditori. L’importante è la chiarezza, e allora segnalo fin da subito che la birra assaggiata in questa occasione ha avuto un percorso differente: mi è stata consegnata dai gestori di “Luppoli e Uva“, negozio di Masnago nostro inserzionista, desiderosi di farmi conoscere qualcosa in più della gamma di Schlossbrauerei Auer di cui sono importatori.
Ecco quindi che ho assaggiato – e promosso – una delle stagionali prodotte e commercializzate dall’antico birrificio di Au, che si trova nel cuore dell’Hallertau, patria dei luppoli nobili tedeschi.

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Oggimitrattobene: la Burocracy di Brewfist

BurocracyNella mia recente visita al Brewfist di Codogno non ho perso l’occasione di acquistare una collezione completa delle “birre del pugno”, visto che ahinoi a Varese e dintorni certe prelibatezze continuano a essere introvabili.  Non ho ancora stappato tutti i tipi di birre che ho gelosamente deposto in cantina, ma per la rubrica delle recensioni – Oggimitrattobene – ho deciso di parlare della Burocracy, poiché è anche quella che ho bevuto nello stabilimento lodigiano e che fin dal primo sorso mi ha colpito in positivo.

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Oggimitrattobene: la Belhaven McCallum’s

Non posso nascondere che la mia preparazione, già non eccezionale in generale, sia piuttosto carente sul vasto mondo della birra britannica. Questione di occasioni e di opportunità di assaggio, anche se prometto di impegnarmi da qui in avanti per colmare almeno un po’ questa lacuna. A tal proposito ho scelto da uno scaffale ben fornito di una catena di supermercato una bottiglia elegante nella forma e nell’etichetta: quella di una stout scozzese, la McCallum’s della Belhaven Brewery. Un birrificio che ha un’origine davvero lontana nel tempo, visto che è stato fondato nel 1719 e che è rimasto fino a pochi anni fa il più antico produttore indipendente di Scozia. Ora però Belhaven è diventato parte del gruppo Greene King, uno dei maggiori di proprietà britannica.

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