Oggimitrattobene: la Elav Grunge Ipa

GrungeIpaQuesto potrebbe essere un post buono per discutere – e sappiamo che l’argomento è caldo – dell’opportunità di proporre birre artigianali nelle catene della grande distribuzione. Magari ci torneremo in altra sede (anticipiamo il nostro personale parere: la riteniamo una strada percorribile) ma intanto lo tocchiamo parlando di questa birra prodotta nella Bergamasca, a Comun Nuovo, dal “Birrificio indipendente Elav”, azienda relativamente giovane ma che si è già ritagliata un posto di rilievo nel panorama artigianale italiano. Non a caso, sul collo della bottiglia, è appiccicato un bollino in memoria della medaglia d’oro vinta al “Mondiale della birra” di Mulhouse nel 2013.

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La Grunge Ipa stappata nella tana di Malto Gradimento arriva – ecco il perché di quell’attacco di articolo – arriva dagli scaffali del Tigros di Solbiate Arno dove è presente da alcuni mesi e, sinceramente, ci è sembrata in buona forma, ben conservata e ben trattata. La birra con chiare dediche ai Nirvana e a quel genio maledetto di Kurt Cobain (“Smells Like Beer Spirit”, si legge accanto al nome proprio che già è un chiaro riferimento alla musica del gruppo di Seattle), arriva nel bicchiere formando una schiuma corposa, non finissima e persistente a sovrastare una birra di un bel colore tra il rame e l’arancione carico.
Al naso la prima sensazione è di fresco e di frutti (gialli e tropicali) piuttosto che di erbaceo, che però affiora e poi diventa più netta come ci si attende da questa Ipa dichiaratamente americana (per la cronaca, i luppoli utilizzati sono Columbus, Cascade, Centennial e Amarillo). In bocca l’amaro non è invadente: prima lascia spazio al malto che porta con sé miele e caramello. Poi, appunto, la sferzata amara che però preferisce insediarsi sul palato quando la birra è già uscita dalla bocca: non un graffio violento ma piuttosto un accompagnamento alla bevuta. Discreto il corpo, medio il grado alcoolico che si attesta sul 6,3%, tutto sommato è quello che si percepisce all’assaggio.

Che dire: questa Grunge Ipa nel complesso è una buona birra, bilanciata e ben costruita senza forse essere memorabile e senza neppure avere questa velleità. Una buona bevuta, non banale, di qualità. E, tornando all’inizio della recensione, a un prezzo abbordabile (che non vuol dire basso: siamo a poco meno di 3 euro per la 33 cl) in un posto abbordabile.

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