Non c’è niente da fare: in Germania sono più avanti. Mente a Sud delle Alpi l’Antitrust si occupa, generalmente senza grandi risultati, di telefonia e benzina i colleghi tedeschi mostrano il pugno duro nientepopodimenoche ad alcune grandi aziende del ramo birra.
È notizia di questi giorni infatti che l’authority sulla concorrenza di Berlino (Bundeskartellamt) ha multato con ben 106,5 milioni di Euro un gruppo di cinque grandi produttori, rei di aver instaurato un cartello per calmierare e gonfiare i prezzi al dettaglio di birre – alla spina e in bottiglia – delle proprie marche. I nomi sanzionati, secondo quanto riportato dalla stampa, sono noti e importanti: Bitburger, Krombacher, Veltins, Warsteiner ed Ernst Barre. Ma le indagini hanno anche coinvolto un colosso multinazionale come AB-Inbev che è stata “graziata” per aver ammesso l’adesione al cartello, Sotto indagine ci sono ancora altri sei produttori (secondo alcune fonti, una sarebbe la Carlsberg) quattro dei quali con sede in Nord Reno-Westfalia: gli accertamenti sono ancora in corso.
Secondo un recente documento della UE la Germania rimane la nazione europea con il maggior numero di birrifici, ben 1.339, davanti a Regno Unito (1.113) e Francia (503). Il comparto birra impiega oltre 405mila persone nonostante il consumo pro capite abbia mostrato una flessione superiore al 10%.
Qui il comunicato stampa (in tedesco) del Bundeskartellamt
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